“I boschi non sono tutti uguali”, una lettera di Claudio Ciardi in risposta a Simone Borchi
Questa lettera firmata da Claudio Ciardi è arrivata in Redazione come risposta al Commenti e Proposte di Simone Borchi intotolato “Il silenzio del Bosco”.
Caro Simone,
Che dire? In un'epoca dove pare che chi urla più forte, chi offende, chi punge, chi aggredisce, chi ha più soldi, chi fa parte di gruppi più o meno di potere, chi si omologa ad una società sempre più liquida ed uguale a sè stessa ed al suo modello turbocapitalista consumistico dovunque si vada, si arroga il diritto di avere ragione sempre e comunque, ecco uno scritto di un uomo appartenente ad un'altra epoca, scritto con garbo e competenza, ricordando come sono le tradizioni secolari quelle che differenziano veramente gli esseri umani gli uni dagli altri.
Il grande Nelson Mandela era uso dire che quando si finiscono gli argomenti di discussione, si comincia ad urlare ed offendere.
Io concordo con te: i boschi non sono tutti uguali. Certe foreste e certi tipi forestali vanno mantenuti così come sono, compreso le loro secolari tecniche selvicolturali, perché fanno parte del paesaggio, della cultura, della storia delle zone dove sono nati e sono stati coltivati.
Pensare alla Val di Fiemme senza le sue peccete è semplicemente una follia; così com'è folle pensare alle c.d. "foreste sacre dell'Appennino" (Camaldoli, La Verna, Serra San Bruno, Vallombrosa) senza pensare alla coltivazione dell'Abete Bianco e, aggiungo io, della Douglasia storicamente effettuato.
La mescolanza naturale tra Abete Bianco e Faggio va bene in zone come la Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino o simili, ma le maestose abetine storiche vanno “coltivate” come facevano i Monaci Vallombrosani o i Monaci Camaldolesi, magari tagliando a raso al massimo tre ettari per volta e riforestando dopo artificialmente. Proprio per conservare il paesaggio storico delle abetine.
Io penso che vada fatta la stessa cosa per le Pinete di Pino domestico del litorale, senza scorciatoie o pressioni varie, semplicemente spiegando perché si fa. Quando ero giovane ed andavo al mare a Marina di Cecina (LI) andavo a correre e studiare nel Tombolo meridionale (ci ho preparato almeno tre esami di Scienze Forestali) e mi ricordo (circa 40 anni fa) alcune giovani parcelle di Pino domestico impiantate da non più di dieci/quindici anni e opportunamente recintate per impedire che l’uomo potesse nuocere coll’eccessivo calpestio al loro sviluppo iniziale.
Idem vale per i castagneti da frutto. Quelli più belli che ho visto li ho trovati in Irpinia, a cavallo tra le Province di Salerno ed Avellino, mentre contribuivo con lo Studio professionale RDM di Oradini, Morgante e Bertani, l'Università nella persona del Prof. Mario Cantiani e la Comunità Montana del Terminio - Cervialto (AV) ad effettuare i rilievi per la cartografia forestale, l'inventario forestale e il piano di assestamento di qui boschi.
Quei castagneti da frutto, che giacevano su un paio di metri di suolo vulcanico generosamente concesso dalle eruzioni del Vesuvio, erano l'espressione massima del lavoro umano nella natura. Ricordo distintamente la richiesta di informazioni che facemmo ad una famiglia ( padre, madre e figli e figlie in età scalare) intenti a fine estate a preparare il loro castagneto alla raccolta dei marroni di Montella (diventata poi una IGP, se non ricordo male “Castagna di Montella IGP) di come si faceva a raggiungere la cima di una vetta nella quale dovevamo fare i rilievi. Quel castagneto era un giardino curato. La risposta fu di una saggezza infinita: " 'A Muntagna è bbona solo ppè l'aria..." sottolinenando così la fatica che si faceva per guadagnare il pane a quella quota.
Il tutto fu poi condito con la generosità di un invito a fare colazione con loro con pane, pecorino ed un buon bicchiere di vino: la diffidenza era superata e ci fu aperto il cancello della recinzione di filo spinato che contornava il confine del castagneto.
Durante i miei due anni di servizio presso la Comunità Montana della Valtiberina Toscana di Sansepolcro e Pieve Santo Stefano (AR) ho cercato di far capire ai castanicoltori di Caprese Michelangelo quanto fosse importante acquisire una DOP o una IGP. Oggi so che avevo dato loro un buon consiglio, perché il Marrone di Caprese Michelangelo è una DOP, con benefica influenza sulla sua vendita e distribuzione
Io e te abbiamo spesso discusso quando eri in servizio, così come ho discusso con Paolo Mori su certi argomenti come i boschi cedui, sui quali ho un'idea molto più vicina a quella di Fabio Clauser che alla vostra, ma solo perché vorrei che i nostri boschi diventassero in due secoli come quelli francesi, quelli che ho visto in Lorena sui Vosgi, luoghi di nascita di mio padre Mario. Ho un concetto produttivistico della conservazione.
Recentemente sempre su Sherwood on line ho letto un articolo del Professor Federico Selvi dell’Università di Firenze sulle conseguenze di un taglio ceduo nel Bosco di Castelvecchio di San Gimignano (SI), a cinque anni dal taglio, che condivido pienamente: non si può trattare un ceduo invecchiato di 40/50 anni o più come ceduo, anzitutto perché le specie aliene più aggressive (leggi Ailanto e Robinia) subentreranno a mutare pesantemente la composizione floristica del bosco futuro, ma soprattutto perché ormai il bosco ha avviato la sua naturale evoluzione che l’uomo deve guidare per trarre il massimo vantaggio dagli assortimenti forestali che deve ritrarre oggi e, soprattutto, un domani nel futuro.
Ricordo distintamente la bellezza oscura e silenziosa delle Leccete d’alto fusto della Foresta di Pantaleo nella Sardegna Sud Occidentale, tra Cagliari e Carbonia, frutto della conservazione e dell’avviamento ad alto fusto delle leccete e della macchia dopo lo sfruttamento di esse effettuato in epoca Sabauda dopo l’unità d’Italia (1859/1861), che ho visitato durante i rilievi per il primo inventario forestale dei danni “di nuovo tipo”, cioè da “piogge acide” commissionato alla Società Botanica Italiana con il Professor Romano Gellini nel lontano 1987. Se non ci fosse stato il lungimirante intervento conservazionistico delle Autorità Forestali prima e della Regione Autonoma della Sardegna poi, oggi quelle leccete primarie di alto fusto non esisterebbero, esattamente come dopo l’unità d’Italia del 1861.
Analogamente oggi dovremmo chiederci se conviene veramente cippare le nostre foreste per avere centrali che devono bruciare 5 tonnellate di legname per avere lo stesso potere calorico ed energetico di un quintale di carbone (fossile o vegetale che sia) o conviene piuttosto aspettare pazienti l’evoluzione del bosco ceduo, utilizzando nel frattempo la legna che serve per gli usi domestici (caminetti, riscaldamento e cucina) sia delle popolazioni montane, che di quelle rurali.
Mio fratello Massimiliano, appassionato di Mountain Bike recentemente ha fatto il percorso in salita da Bibbiena al Santuario della Verna e si è stupito della maestosità dei faggi della foresta del Santuario. Io gli ho detto che sta diventando un forestale nello spirito da ragioniere ed operatore turistico e commerciale qual'è, ma non posso non riflettere su quanto mi ha fatto notare una persona " non competente" di foreste come lui: la sacralità ed il silenzio di certe formazioni forestali.
Insomma cario Simone, per finirla in breve, apprezzo ed ho apprezzato quanto hai affermato, anche se ti dovrei tirare le orecchie un po': per un rivoluzionario come te, stona un po' citare la Bibbia (Genesi, Giardino dell’Eden e quant’altro).
Io preferisco citare San Bernardo da Chiaravalle:
“Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà”
Con immutato affetto e stima
Claudio Ciardi, Dottore Forestale
ULTIMI ARTICOLI e NOTIZIE
Arz el rabb, il bosco di cedri del Libano millenari raccontato da Leila Rossa Mouawad
Il testo integrale in lingua inglese dell'articolo di Leila Rossa Mouawad su "Arz el rabb", il bosco di cedri del Libano millenari e sull'importanza di questa specie per il popolo libanese.
S.O.S. Tarout - per la tutela degli ultimi Cipressi millenari del Sahara
Il progetto internazionale “Tarout” tutela il Cupressus dupreziana, specie del Sahara algerino con 230 alberi millenari su 700 km², studiando e conservando habitat e piante.
Biscogniauxia Nummularia. Cancro carbonioso del faggio
Il cancro carbonioso del faggio sta diventando una minaccia in Europa, in quanto condizioni di stress per le piante trasformano Biscogniauxia nummularia da innocuo endofita a patogeno aggressivo.
Contro vocabolario. Sono corretti i termini piantumazione ed essenza?
Una riflessione sull'uso di alcuni termini forestali in contesti divulgativi con particolare riferimento a "piantumazione" ed "essenza" linguisticamente scorretti rispetto a "piantagione" e "specie
La Summer School forestale: l’iniziativa di AUSF Ancona
AUSF Ancona ha organizzato con successo la Prima Edizione della Summer School "forestale" dedicata a studenti dei Corsi Triennale e Magistrale di Scienze Forestali.
Le foreste europee sono adatte per un futuro sostenibile?
Un focus per far conoscere il processo FOREST EUROPE che da oltre 40 anni promuove strategie comuni per proteggere e gestire in modo sostenibile le foreste in Europa.
Regione Toscana: incentivi per forme associative di gestione forestale
Regione Toscana: incentivi per forme associative di gestione forestale
Tutti gli aggiornamenti EUDR
è stata aperta la possibilità di registrarsi al sito EUDR per la compilazione delle dichiarazioni di dovuta diligenza e sono disponibili le relative sessioni formative.
Lezione aperta sul Bostrico nelle peccete del Parco dell’Adamello
UNIMONT organizza una lezione di entomologia forestale aperta al pubblico, con dimostrazione pratica dei danni causati da Ips typographus nel Parco dell'Adamello, per una corretta informazione.
Boschi Toscani: una scomoda verità. Ambientalismo o populismo?
Boschi Toscani: una scomoda verità. Il documentario del Gruppo Foreste del WWF Toscana che da ambientalismo rischia di sfociare nel populismo.
Segheria mobile Wood-Mizer LT20: un successo globale
La segatronchi Wood-Mizer LT20 è un punto di svolta in vari settori, dai manufatti su misura ai grandi progetti in edilizia.
Segheria Wood-Mizer LT20START: massime prestazioni ad un prezzo per tutti
La Wood-Mizer LT20START ridefinisce il concetto di segheria tecnicamente avanzata con idraulica completa, rendendola accessibile a un vasto pubblico grazie al suo prezzo competitivo. Questo modello
Boschi Toscani: una scomoda verità. Ambientalismo o populismo?
Boschi Toscani: una scomoda verità. Il documentario del Gruppo Foreste del WWF Toscana che da ambientalismo rischia di sfociare nel populismo.
Qual è il vero “baricentro” del settore legno-energia? Una frase di Bernardo Hellrigl
Secondo Hellrigl, Il vero "baricentro" della dendroenergetica risiede nella sua capacità di contribuire alla lotta contro la crisi climatica e al processo di transizione ecologica.
30 anni di Sherwood: nuovi strumenti per gli abbonati e altre storie
Sul sito Rivistasherwood.it nuove iniziative per abbonati e non aprono i festeggiamenti per i 30 anni della rivista sempre impegnata nella diffusione di temi forestali.
La “Foresta dei cedri di Dio”, in Libano, raccontata da Leila Rossa Mouawad
Leila Rossa Mouawad racconta una foresta di cedri del Libano; alberi che, benché oggi minacciati da crisi climatica e patologie, rimangono un segno di resilienza e speranza e simbolo di un Paese.<
Spunti dall’ottava edizione della “Mediterranean Forest Week” di Barcellona
I principali temi trattati all'8ª Mediterranean Forest Week di Barcellona: restaurazione forestale, diversità genetica, incendi e boschi urbani, con focus su giustizia sociale e finanziamenti.
Animazione territoriale: una nuova competenza necessaria per la professione forestale?
Oltreterra 2024 propone una nuova figura professionale: l'animatore forestale territoriale. Serve formazione, anche universitaria, in: progettazione, facilitazione e leadership collaborativa.
La lezione dell’Avez del Prinzep: recensione del nuovo libro di Marco Albino Ferrari
Marco Albino Ferrari, unendo simbolismo, gestione forestale e arte, racconta la storia di un centenario abete bianco trentino che, dopo essersi schiantato rivive in un quartetto d’archi.
Quello che le piante non dicono: recensione del nuovo libro di Riccardo Rizzetto
Umanizzare gli alberi si può, ma con serietà e onestà intellettuale. Questo è ciò che ha fatto Rizzetto nel suo libro dove gli alberi dialogano di ecologia con rigore ed approfondimento scient
L’affascinante normalità della selvicoltura
Recensione della serie televisiva "L'uomo dei boschi", una produzione francese con protagonista Simon Allix, un artista viaggiatore che applica il suo talento all’editoria e al cinema.
Vicini e lontani: gli “alieni” tra noi
Recensione del podcast “Vicini e lontani” del Post, con Matteo Bordone si parla di specie alloctone che proliferano fuori dal loro territorio di origine.
Un “viaggio sentimentale” nei boschi italiani
Dicono che troverete più nei boschi che nei libri. E che gli alberi vi insegneranno cose che nessun maestro vi dirà. È vero! Ed è proprio questa la meraviglia del bosco.
Altre news
Addio al “doppio vincolo” paesaggistico sugli interventi selvicolturali
Approvato l'emendamento che toglie il doppio vincolo ai boschi che ricadono in aree di interesse...
Cryptostroma corticale. Malattia della corteccia fuligginosa dell'acero
Malattia della corteccia fuligginosa dell'acero Malattia che colpisce il genere Acer, in crescita...
Che fine ha fatto la leale collaborazione istituzionale?
L'editoriale a firma della Redazione e del Consiglio Editoriale di Sherwood per commentare la...
Il regolamento EUDR e i nuovi obblighi delle imprese
Ecco cosa cambia per le aziende con l’entrata in vigore del nuovo regolamento EUDR contro la...
Pillole forestali dall’Italia #24 - Disturbi naturali e altre notizie di settembre
Nuova puntata (n. 24) di Pillole forestali dall’Italia, la rubrica che descrive e commenta 5 tra...
Dothistroma septosporum. Malattia delle bande rosse degli aghi di pino
Una delle malattie più dannose i pini di tutto il mondo, segnalata anche in Italia, desta...
Manifesto per una selvicoltura più vicina alla Natura
Raccolta commenti e sottoscrizioni al "Manifesto per una Selvicoltura più vicina alla Natura"...
Pubblicata la prima Strategia Forestale Nazionale
È stata pubblicata la Strategia Forestale Nazionale, un documento di validità ventennale primo nel...
Teleferica forestale COBRA
La teleferica forestale a stazione motrice mobile COBRA di UNIFOREST è progettata e costruita per...
Agriumbria 2024: nuovi spazi espositivi e aumenta il numero delle aziende partecipanti
Agriumbria, manifestazione dedicata all’agricoltura, alla zootecnia e all’alimentazione, giunge...
Un’edizione importante per Forestalia 2023
Dal 27 al 29 ottobre 2023 a Piacenza Expo andrà in scena la nuova edizione di FORESTALIA,...
La Festa dell’Albero. Dalle origini al Regio decreto Serpieri del 1923
La storia, le leggi e le finalità della Giornata nazionale degli alberi giunta fino a noi...