Legno trattato con igniritardanti naturali
Questo Newood è realizzato in memoria di Salvio Marino, giovane impegnato in studi sull’argomento, nel corso di un dottorato di ricerca svolto presso CZU-Prague (sotto la supervisione del prof. M. Gaff), laureato in Scienze Forestali e Ambientali presso l’Università degli Studi della Basilicata, scomparso i primi giorni del 2022.
a cura di Marco Togni
Processo di impregnazione del legno mediante polisaccaridi estratti dalla parete cellulare, con la funzione di migliorare il comportamento all’azione del fuoco del legno stesso, naturale o termotrattato.
A cosa serve
Come ben noto, il legno brucia. Per determinati impieghi non è necessario impedire la sua combustione ma semplicemente rallentarne il processo. Per migliorare la sua risposta all’azione del fuoco è molto in uso la pratica di impregnarlo con sostanze igniritardanti oppure trattarlo superficialmente mediante verniciatura con sostanze chimiche con funzione protettiva e schermante l’azione del calore. Un effetto similare può essere ottenuto mediante l’impregnazione con carboidrati estratti dalla parete cellulare, in particolare gli arabinogalattani (polisaccaridi a catena ramificata, costituiti da monosaccaridi di arabinosio e galattosio). Si stanno studiando gli effetti che questi polimeri, da soli o in unione con sostanze a base di boro, possono avere sul legno. In particolare nella riduzione della perdita di massa, della velocità di combustione e del picco di massima combustione, migliorando in generale la resistenza a fuoco.
Set di prova a bruciatore con becco Bunsen a propano, supporti e bilancia tecnica (a un centigrammo di risoluzione). I dati della bilancia vengono acquisiti e registrati in tempo reale da un computer.
Provini di legno trattato al termine del test.
Valore
Le sperimentazioni sono in corso e la possibilità di applicazione industriale è ancora da dimostrare. Tuttavia la sostituzione di impregnanti o materiale per la finitura di origine chimica con estratti naturali è un risultato che permetterebbe dei vantaggi sia di ordine economico che ambientale.
Come si fa
Gli arabinogalattani sono polisaccaridi disponibili in commercio, che hanno diversi tipi di impiego, anche in ambito nutraceutico. Sono idrosolubili e possono essere inseriti all’interno del legno per immersione in soluzione acquosa, o impregnati in autoclave. Nel primo caso l’impregnazione è lenta e necessita di attesa piuttosto lunga dell’ordine dei giorni. Nel secondo caso l’operazione in autoclave, che si svolge con cicli che alternano vuoto e pressione, si conclude in poche ore. In entrambi i casi il trattamento può essere efficace e consentire la penetrazione in profondità del prodotto solo in presenza di legname naturalmente permeabile. La sostanza introdotta nel legno si lega alle pareti cellulari e vi si fissa blandamente. Può infatti essere dilavata se il legno viene trattato nuovamente con acqua. La loro presenza non altera il colore del legno e non ne modifica in alcun modo le altre caratteristiche e proprietà. I prodotti così trattati non sono adatti al contatto con cemento perché sulle superfici di contatto ne limiterebbero la presa.
Da quale legno
Al momento attuale sono state effettuate ricerche con legni esotici come padouk (Pterocarpus soyauxii), meranti (Shorea sp.), teak (Tectona grandis) e anche con douglasia (Pseudotsuga menziesii), ma qualsiasi altra specie legnosa potrebbe essere oggetto di tale sperimentazione, meglio se il legname ha una naturale permeabilità.
Dove
Trattandosi di sperimentazioni in corso sono diversi i laboratori impegnati in questo tipo di attività. Al momento attuale si ha informazione di ricerche in Repubblica Ceca (Mendel University of Brno), in Germania, in Brasile, e in Turchia.
Newood è una rubrica pubblicata sulla rivista Sherwood - Foreste ed Alberi oggi a partire da gennaio 2018 con l’obiettivo di divulgare le potenzialità del legno e le innovazioni nella sua filiera.
Adesso Newood continuerà a presentare sul web prodotti o impieghi innovativi del legno, evidenziando le qualità di questo eccezionale materiale derivante dalla gestione forestale, moderno e con possibilità di sviluppo non inferiori ai materiali di sintesi o industriali, ma con un enorme vantaggio ecologico e ambientale.
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