Invasive Shot Hole Borer (ISHB) Insetti xilofagi e funghi patogeni simbionti
Euwallacea fornicatus, femmina adulta (disegno D. Morelli).
di Luisa Ghelardini, Francesco Bolognesi e Silvio Ginanni
In aree a clima mediterraneo di USA, Sud Africa e Israele, sono stati descritti gravi attacchi di Euwallacea fornicatus complex, insetti xilofagi di origine asiatica. Con i funghi fitopatogeni loro simbionti, provocano la morte di molte specie arboree. In Europa questi insetti sono stati segnalati in Italia, in Germania e in Olanda su piante esotiche in serre commerciali o di orti botanici e risultano ad oggi eradicati o in via di eradicazione (distribuzione geografica EPPO). La dannosità nei climi temperati caldi e la capacità di adattamento li fanno ritenere un pericolo concreto per l’Italia.
Come si riconosce
Le piccole dimensioni (lunghezza < 3 mm) e la difficolta di individuare i primi stadi di infestazione rendono ardua l’identificazione. Il foro di entrata nei fusti ha le dimensioni di circa 1 mm. I sintomi e segni iniziali, variabili con la specie, consistono in essudati zuccherini e gomme, cilindretti di rosura compatta, ingiallimento e avvizzimento delle foglie, imbrunimento dei tessuti interni e del legno intorno al foro. In seguito, il legno risulta profondamente solcato da vistose gallerie brune. È importante identificare anche il fungo responsabile del disseccamento che segue l'infestazione e che è noto come Fusarium dieback. Per la diagnosi sono stati sviluppati test molecolari specifici che sono disponibili presso i laboratori fitosanitari regionali.
Colature di essudati in liquidambar (a sinistra) e fori di ingresso e necrosi interna (a destra)
Insetto fitofago e
fungo patogeno
E. fornicatus complex include quattro specie di scolitidi lignicoli asiatici, polifagi e invasivi, simili tra loro (E. fornicatus sensu stricto, E. perbrevis, E. fornicatior, E. kuroshio). Vivono per lo più all'interno di gallerie che essi stessi scavano nel legno. La loro peculiare biologia riproduttiva consente a una sola femmina fecondata di generare un’intera popolazione, per cui un solo individuo può dare origine a un'infestazione! Per nutrirsi vivono in simbiosi obbligata con funghi fitopatogeni dei generi Fusarium, Graphium e Paracremonium, che trasportano in strutture specializzate dette micangi. Sono ritenuti originari di climi equatoriali, ma sono stati capaci di insediarsi ovunque in climi temperati caldi e il fatto che svolgano quasi tutto il loro ciclo vitale riparati dentro il legno potrebbe consentire loro di adattarsi anche a climi temperati più freschi.
Danni
L’attacco, portato in genere sul fusto e sui grossi rami, causa il rapido disseccamento e la morte della pianta in piedi perchè i funghi patogeni compromettono il flusso d'acqua nei vasi dalle radici alla chioma. Talvolta, tuttavia, sono colonizzati anche rametti piccoli.
In California e Sud Africa l’infestazione si è diffusa rapidamente dal verde urbano alle alberature periurbane, alle foreste e alle colture da frutto.
Specie colpite
Gli ospiti descritti, in continuo aumento, sono oltre 400 e includono alberi ornamentali, forestali e da frutto. Si distinguono ospiti in cui l’insetto si riproduce, tra cui acero negundo, ailanto, farnia, liquidambar, magnolia, platano, pioppo nero, robinia e salice piangente, e ospiti non riproduttivi, come betulla, faggio, leccio, sughera, olivo e vite, nei quali gli insetti non sono in grado di riprodursi ma ai quali nondimeno possono trasmettere i funghi patogeni.
Le liste dei principali ospiti noti classificati in riproduttivi e non riproduttivi sono disponibili nella scheda informativa a cura di Z.W. de Beer e T. Paap pubblicata dall'Istituto di Biotecnologie forestali e agrarie (FABI) dell'Università di Pretoria e sul sito dedicato dell'Università della California.
Come si contrasta
La prima lotta è la prevenzione e per questo sono indispensabili attenzione e diagnosi precoce. Il commercio di piante e legname di specie ospiti riproduttive è il principale mezzo di diffusione e la più rischiosa via di introduzione. Ambienti protetti come serre, vivai, giardini botanici e ambienti urbani sono probabili siti di prima infestazione. E. fornicatus complex, a differenza di altri scolitidi che attaccano solo piante debilitate, si riproduce efficientemente in piante vigorose. La diffusione naturale tramite volo avviene su scala locale. In caso di ritrovamento devono essere allertati i servizi fitosanitari e il materiale infestato deve essere distrutto possibilmente sul posto. Il legname tagliato può essere essiccato. Il monitoraggio si fa con trappole innescate con attrattivi sintetici.
Fitofagi&Fitopatogeni è una rubrica pubblicata sulla rivista Sherwood - Foreste ed Alberi oggi da settembre 2020 a dicembre 2021 con l’obiettivo di fornire a tecnici e operatori informazioni su agenti patogeni e insetti dannosi di piante forestali, per permetterne il riconoscimento e la pronta segnalazione più diffusamente possibile. La rubrica descrive in particolare le malattie meno conosciute emergenti a causa dei cambiamenti del clima o causate da parassiti di recente introduzione e a rischio diffusione nel nostro Paese.
Leggi l’articolo Una rubrica a supporto della sorveglianza attiva >>>
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