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Pillole forestali

Pillole forestali dall’Italia #34 - Programmi, strategie, storia e altre notizie di marzo

Pillole forestali dall'Italia puntata 34

Ciao a tutte e a tutti e benvenuti all'edizione numero 34 di “Pillole forestali dall’Italia”, l’appuntamento quindicinale che vi descrive e commenta 5 tra le principali notizie su foreste e legno in Italia selezionate dalla redazione di Sherwood, sia in forma scritta che come podcast.

Questa rubrica è sponsorizzata da FSC®Italia e PEFC Italiache ringraziamo per aver scelto di sostenere il nostro lavoro. 

Preferisci ascoltare o leggere?

Ecco la versione PODCAST (la trovi anche su tutte le piattaforme come Spreaker e Spotify):

Qui invece le notizie da LEGGERE:

NUOVO PROGRAMMA FORESTALE REGIONALE DELLA CALABRIA

nuovo programma forestale regionale della calabria

Finalmente un’importante notizia dal Sud!

Lo sappiamo, spesso le Pillole sono relative a notizie ambientate al Centro-Nord, ma questo non certo per una nostra volontà. Noi peschiamo informazioni da comunicati stampa, articoli e report pubblicati da varie fonti e purtroppo dobbiamo spesso constatare che dalle foreste del Meridione non escono tante informazioni, nonostante in quei territori vengano svolte molte interessanti attività.

Fine della “tiratina d’orecchi” rivolta alla mancanza di comunicazione forestale, anche perché questa volta una notizia c’è, ed è decisamente rilevante.

La Regione Calabria ha approvato il proprio Programma forestale regionale (PFR), il primo in Italia completamente realizzato a partire dai dettami del Testo Unico in materia di Foreste e Filiere forestali (TUFF). Il PFR è stato elaborato in collaborazione con l’Accademia Italiana di Scienze Forestali, avrà una validità ventennale e sarà aggiornato su base quinquennale. Il documento è strutturato in più parti interconnesse: alla caratterizzazione del territorio calabrese fa seguito un’analisi - in termini qualitativi e quantitativi - del patrimonio forestale regionale e delle sue peculiarità. Seguono un’analisi SWOT - che indica punti di forza e di debolezza del comparto - e un elenco di obiettivi e linee d’azione prioritarie.

L’Assessore competente, Gianluca Gallo, ha parlato di un “cambio di passo” nella politica forestale regionale: “se da un lato prosegue l’opera di messa in sicurezza del comparto, duramente provato dai continui tagli finanziari”, spiega Gallo, “dall’altro si pone in essere un’attività programmatoria volta a disegnare scenari nuovi, nei quali collocare una risorsa essenziale per la Calabria intera ed il suo avvenire”.

Tra gli obbiettivi principali del PFR spicca la volontà di accrescere ulteriormente il valore delle foreste, a partire dalla redazione dei Piani di gestione su tutto il demanio regionale. Altri temi a cui il Programma riserva molto spazio sono la riduzione del rischio idrogeologico, mediante interventi nell’ambito dei bacini idrografici, e la mitigazione del rischio incendi, con interventi di prevenzione diretta e indiretta. Non meno importante il rilancio dell’attività vivaistica, della gestione faunistica e la promozione di azioni per la salvaguardia delle foreste da disturbi naturali: su questo tema, la lotta alla processionaria del pino appare una priorità.

Il nuovo PFR della Calabria è liberamente scaricabile dal sito della Regione.

Per approfondire:

STRUMENTI PER LA FORESTA DEL FUTURO: ORA SERVE PIÙ POLITICA!

Strumenti per la foresta del futuro

Pochi giorni fa, durante la fiera Progetto Fuoco di Verona, AIEL - Associazione Italiana Energie Agroforestali ha promosso e organizzato un interessante momento di confronto rivolto a tutti gli attori della filiera legno, intitolato: “I nuovi strumenti per la foresta del futuro. Istituzioni, filiere e imprese finalmente insieme”. Il titolo dell’evento è già di per sé un manifesto: indica chiaramente la volontà di mettere a frutto le recenti opportunità, nate a partire dall’istituzione della Direzione Foreste al Masaf e dalla promulgazione del Testo Unico su Foreste e Filiere Forestali, attraverso una necessaria azione sinergica di tutto il settore forestale.

In effetti, soltanto dieci anni fa non avevamo tanti degli strumenti che oggi sono patrimonio comune, una base fondamentale per tutto il comparto. Basti pensare alla Direzione Foreste, al TUFF e ai suoi decreti attuativi, alla Strategia Forestale Nazionale, al nuovo SINFor - il Sistema Informativo Forestale nazionale, ma anche a documenti strategici condivisi come il Position Paper sulla gestione forestale e la sostenibilità degli usi energetici delle biomasse, presentato durante l’evento da Annalisa Paniz, direttrice di AIEL.

Ma ora, come farli funzionare davvero?

Un monito molto incisivo è arrivato, durante il convegno, da Davide Pettenella, economista forestale dell’Università di Padova e Presidente del nuovo Cluster Italia Foresta Legno. “L’Italia è il Paese europeo con il più basso tasso di prelievo di legname dalle proprie foreste: la risorsa legnosa italiana è sottoutilizzata e mal utilizzata, un problema strutturale che danneggia lo sviluppo economico delle aree interne e montane del Paese”, ha spiegato Pettenella. “Per questo è necessario adottare al più presto un modello italiano di sviluppo della bioeconomia, non copiando i modelli del Nord Europa, ma puntando a costruire un sistema forestale fondato sulla selvicoltura di qualità, sulla gestione forestale sostenibile e l’uso a cascata del materiale forestale. Oggi ci sono le condizioni per costruire una filiera virtuosa che opera su volumi inferiori, derivati dal territorio, e che può portare vero valore aggiunto al Paese attraverso strumenti come segherie di medie dimensioni, impianti all’avanguardia, legname ingegnerizzato e green communities”.

Alessandra Stefani, Direttrice della Direzione generale economia montana e delle foreste del Masaf, ha concluso i lavori spiegando che questo modello potrà essere costruito attraverso due azioni complementari. Da un lato occorrerà calarsi a livello regionale, creando Tavoli di filiera in ogni territorio, per declinare in concreto le iniziative e gli indirizzi individuati a livello nazionale. Dall’altro occorrerà invece fare un salto di livello a scala nazionale, portando in modo più incisivo, all’attenzione della politica e dei vari Ministeri coinvolti, le istanze del settore. Questo dovrà avvenire anche rafforzando la nostra presenza nelle sedi europee, per rimarcare le peculiarità del settore forestale mediterraneo ed italiano.

Tornando al titolo dell’evento - o meglio, al sottotitolo - sarà fondamentale che Istituzioni, filiere e imprese si muovano insieme, in modo coordinato. Solo così, come hanno ricordato tante delle personalità intervenute al convegno, sarà possibile trasformare le nostre istanze in politiche concrete.

Per approfondire:  

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MOSTRA FOTOGRAFICA FORESTALE: "UOMINI CHE PIANTAVANO ALBERI"

L’Università degli Studi di Bologna, in particolare il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari - DISTAL, ha inaugurato da pochi giorni un’interessante mostra fotgrafica a cura dei Carabinieri Forestali intitolata: “Gli uomini che piantavano alberi”. Protagonista dell’esposizione fotografica, che sarà visitabile nelle sale del Dipartimento fino al 22 marzo, è l’operato delle comunità e delle amministrazioni forestali del territorio che, dagli anni ’30 – dopo la Legge Serpieri - e fino agli anni ’70 del Novecento, hanno agito con l’obiettivo di ampliare e tutelare il patrimonio forestale attraverso rimboschimenti e opere di sistemazione idraulico-forestale.

Questa regione e la città di Bologna in particolare hanno avuto un ruolo fondamentale in quella che tra Ottocento e Novecento veniva definita “La questione forestale”: qui, ad esempio, ha operato la sezione più attiva dell’Associazione Pro montibus et silvis, che ha dato vita al primo congresso nazionale forestale nel 1909 sancendo una svolta della politica forestale nazionale. E sempre a Bologna ha operato il compianto professor Umberto Bagnaresi, ricordato più volte nella presentazione della mostra.

“L’obiettivo di questa mostra” - afferma il prof. Federico Magnani, docente di selvicoltura all’Università di Bologna – “è restituire l'importanza della memoria, soprattutto quando dobbiamo porci il problema di gestire al meglio gli ecosistemi, quelli forestali in particolare, in maniera sostenibile. Quindi, non si tratta di sola curiosità storica, ma di capire il passato per comprendere il presente per riuscire a progettare il futuro”.

E per progettare il futuro, spiega ancora Magnani, “occorre comprendere l’origine di ciò che abbiamo di fronte a noi”. Un’origine, quella della maggior parte dei boschi italiani, che ha a che fare con vicende antropiche, in quella relazione che da millenni contraddistingue il rapporto tra società e foreste nel nostro Paese. Mostre come questa, al di là dell’aspetto celebrativo e di memoria, devono spingerci a riflettere sul nostro ruolo nella storia, anche alla luce delle nuove sfide globali che abbiamo di fronte, cambiamento climatico in primis. Molto è cambiato in un secolo: questo è il momento di tornare ad investire con forza, come si fece allora, sulle foreste e sulla montagna, con sensibilità, innovazione e un approccio pragmatico, proprio lo stile dei protagonisti di questa mostra.  

Per questo, se passate da Bologna entro il 22 marzo, vi consigliamo di visitarla.

Per approfondire: 

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UN ARBORETO DIFFUSO DEDICATO AI GIUSTI DELLA STORIA

E ora saliamo a Nord, al confine tra Italia e Svizzera, per parlare di un’interessante iniziativa promossa all’interno dal progetto transfrontaliero “MARKS”. Il progetto, finanziato con fondi Interreg, ha avuto l’obiettivo di trasformare alcune aree rurali poste tra i laghi di Lugano e di Como in un polo culturale diffuso, puntando in particolare alla valorizzazione del patrimonio storico-culturale, artigianale e naturalistico del territorio.

Tra le tante iniziative, una è per noi particolarmente interessante, perché dedicata alla valorizzazione di alcuni alberi monumentali.  

Durante il progetto è stato infatti realizzato in Valle Intelvi, a partire dal patrimonio forestale esistente, un “Arboreto monumentale” suddiviso tra un “Arboreto diffuso” nell’area boscata transfrontaliera e in un “Arboreto della Biodiversità” nel Comune di Centro Valle Intelvi.

L’Arboreto Monumentale è parte del “Giardino dei Giusti”, in cui i singoli alberi sono stati dedicati a persone che nella loro vita hanno operato per il bene genere umano e dell’ambiente. Gli Alberi Monumentali sono stati identificati come tali per il loro valore naturalistico, paesaggistico e storico-culturale, ed è stata creata una rete di accesso costituita dai percorsi pedonali e ciclopedonali, dalle mulattiere storiche e dai sentieri escursionistici del territorio. Inoltre, è stata realizzata una cartellonistica puntuale e una guida che, per ogni albero - in particolare per i 7 alberi monumentali posti in ambiente forestale - contiene una descrizione storica e naturalistica a cura di ERSAF.

Questa notizia si riconnette ad una riflessione che abbiamo pubblicato lo scorso anno, nell’edizione 21 delle Pillole: “Gli alberi monumentali hanno un grande valore ambientale ma possono diventare anche attrattore turistico ed essere protagonisti di visite guidate, escursioni ed eventi culturali. Sono quindi un vero e proprio patrimonio, da tutelare ma anche da gestire e valorizzare economicamente. Rappresentano una parte del nostro capitale naturale probabilmente non ancora utilizzata al meglio, con ampie possibilità di crescita”.

Per approfondire:

PASSIONE E COMUNICAZIONE FORESTALE

Come curiosità finale di queste Pillole vi consigliamo un contenuto non solo interessante in sé, ma che ci permettere anche di riflettere, più in generale, sull’argomento a noi sempre caro della comunicazione forestale.

Si tratta di un articolo, contenente una bella video-intervista, realizzato da FSC Italia in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti della Donna. FSC, ormai da anni, in questa importante occasione ci porta a conoscenza di storie di donne che lavorano in campo forestale. Quest’anno la protagonista è Paola Barducci, in arte “Forest Paola”, libera professionista di origini toscane che lavora in Trentino nel campo della pianificazione forestale, dell’accompagnamento turistico, della divulgazione e dell’educazione ambientale. Una storia interessante, profonda, che ci parla del ruolo sempre più centrale delle donne in ambito forestale ma anche di un altro aspetto, che traspare con forza tra le righe e le immagini. Nel nostro settore tantissime persone, donne e uomini, lavorano guidati da una passione autentica. Questa passione è un’arma comunicativa potentissima, che dovremmo mettere sempre più, proprio come fa Paola, a disposizione di una nuova narrazione del rapporto tra noi esseri umani e le nostre foreste. Una narrazione capace di uscire dalla retorica e dagli stereotipi, per abbracciare una realtà concreta e complessa, ricca di informazioni interessanti da veicolare ma anche di emozioni che può generare.

 

Comunicazione forestale e passione

Paola Barducci al lavoro (© Elettra Gallone / FSC Italia)

 

Gestione attiva delle foreste

Gestire attivamente le foreste è amare le foreste. Se riuscissimo a trasmettere questo messaggio, solo apparentemente banale, tanti dei nostri problemi di comunicazione potrebbero, se non risolversi, quantomeno calare d’intensità. Per questo vi invitiamo a leggere l’articolo, a guardare il video, ma soprattutto a seguire Forest Paola su suoi canali social, in cui è attivissima con un mix sapiente di curiosità, informazioni, passione ovviamente e tanta ironia, che aiuta sempre e non guasta mai.

 

La video-intervista su Paola Barducci:

Un'ultima novità importante che ci teniamo a segnalarvi: da pochi giorni è uscito in preordine (sarà nelle librerie da inizio aprile) un libro molto forestale, che mescola scienza boschiva e antropologia per raccontare dell'infestazione di bostrico, il coleottero scolitide che, come sapete, sta colpendo molto duramente le peccete.

Si tratta di un libro-diario, è un po' un saggio, un po' un racconto di viaggio, si chiama SOTTOCORTECCIA e l'ha scritto Luigi Torreggiani, della redazione di Sherwood, insieme all'antropologo e blogger Pietro Lacasella per la casa editrice Peole.

È già possibile pre-ordinarlo sulla nostra libreria online Ecoalleco, a questo link!

 

Per questa edizione di Pillole forestali dall'Italia è tutto!

Vi ricordiamo che anche voi potete contribuire a questa rubrica, inviando notizie di attualità su foreste e legno all'indirizzo:  

Alla prossima edizione!

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