LIFE ProForPES: un progetto per sviluppare i pagamenti per i servizi ecosistemici
Ascolta l'articolo
di Martina Doppio, Giulia Amato, Giulia Corradini, Francesco Loreggian
Cosa sono i pagamenti per i servizi ecosistemici e perché ne sentiremo parlare sempre più spesso?
Questo articolo cerca di rispondere a queste domande presentando ProForPES: un progetto LIFE Preparatory per raccogliere, sintetizzare e integrare le conoscenze e il know-how già presenti a livello UE sugli schemi di Pagamento per i Servizi Ecosistemici sviluppati in ambito forestale.
In Europa, la superficie forestale è in espansione.
Circa il 39% del nostro continente è coperto da boschi e foreste che in alcuni stati come Finlandia, Svezia e Slovenia arrivano anche a superare la metà della superficie disponibile (fonte: Eurostat 2023). Questo fenomeno è in aumento anche in Italia, dove i boschi e le ‘altre terre boscate’ (arbusteti, boscaglie e formazioni rade) occupano una superficie complessiva di poco superiore agli 11 milioni di ettari, equivalente a quasi il 37% del territorio nazionale (Gasparini et al. 2022).
Un grande bacino verde che sostiene lo sviluppo dell’economia attraverso l’occupazione di circa 3,6 milioni di persone in Europa e fornisce ogni giorno servizi indispensabili per l’ambiente, il clima, la biodiversità e la salute degli esseri umani.
Le foreste contribuiscono infatti alla mitigazione e all’adattamento al cambiamento climatico ma, nonostante siano in crescita, rappresentano spesso contesti fragili, esposti agli impatti dei cambiamenti climatici e alla crescente pressione derivante dall'espansione demografica e dalle attività umane. Per garantire che i boschi continuino a fornire i loro servizi essenziali, e per far sì che questi siano disponibili a tutti è necessario adottare strategie e politiche per la loro tutela. Il meccanismo di pagamento per i servizi ecosistemici è una risposta a questo problema. Ma facciamo un passo indietro.
In un panorama in cui la consapevolezza sul valore della natura cresce in modo significativo, l’Europa si posiziona in prima linea, con misure e strumenti per la tutela ambientale, la gestione degli ecosistemi e la riduzione delle emissioni di carbonio. I cittadini, le aziende e tutti i portatori di interesse possono dunque contare su un ampio quadro di misure politiche comunitarie, scopriamone le principali.
- Il Green Deal Europeo, lanciato a fine 2019, ha l'obiettivo generale di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050 e rappresenta pienamente la volontà dell'UE di stimolare lo sviluppo sostenibile e la transizione ecologica attraverso diversi piani d’azioni, tra i quali la Strategia Europea per la Biodiversità, che si pone tra i vari obiettivi quello di proteggere almeno il 30% della superficie terrestre e marina e dell’UE.
- La Strategia Forestale dell'Unione Europea, lanciata a giugno 2021, sottolinea il ruolo importante svolto dalle foreste e dalla gestione forestale nel raggiungere gli obiettivi delle strategie e delle normative menzionate in precedenza.
- La Nature Restoration Law, approvata in via definitiva a fine febbraio, si impegna a ripristinare almeno il 20% delle aree terrestri e marine dell’UE entro il 2030 e il 90% degli habitat a rischio entro il 2050.
Unione Europea e Pagamenti per Servizi Ecosistemici
Nel complesso puzzle della conservazione ambientale, emerge un tema cruciale: la natura è un bene comune, i suoi benefici sono universali. Tuttavia, nonostante l’importante quadro politico oggi in forza nell’UE, alcuni ecosistemi sono ancora soggetti a pressioni, che ne compromettono le funzioni. Inoltre, coloro i quali scelgono di gestire gli ecosistemi con pratiche sostenibili e virtuose (si pensi a proprietari e gestori forestali, agricoltori ecc.), mantenendoli sani e vitali, non sono remunerati per l’importante lavoro che compiono. È in questo contesto che l’Unione Europea sta investendo risorse ed energie per la ricerca sul tema dei Pagamenti per i Servizi Ecosistemici (PES dall’acronimo inglese Payment for Ecosystem Services). Con il termine di “servizi ecosistemici” (Ecosystem Services) si intendono i benefici, prodotti dagli ecosistemi, che migliorano, sia direttamente sia indirettamente, il benessere delle comunità umane (MEA 2005). Tra essi sono compresi sia la produzione di beni, come ad esempio il legname, sia i servizi resi dalla natura, come la depurazione dell’aria e dell’acqua fino agli aspetti culturali legati alla ricreazione e al turismo, con risvolti positivi sulla salute fisica e mentale degli esseri umani.
Il meccanismo dei PES porta i servizi ecosistemici in un contesto di mercato e prevede una remunerazione, a vantaggio dei proprietari/gestori terrieri per la conservazione, il ripristino o la gestione sostenibile degli ecosistemi.
Questo approccio nasce dalla consapevolezza che la natura offre innumerevoli benefici dei quali gode la società e che una corretta gestione degli ecosistemi (ad esempio, delle foreste e dei fiumi), può garantire la fornitura di servizi ecosistemici nel tempo. Gli schemi PES sono considerati uno strumento promettente per diversificare il reddito dei proprietari di foreste e delle comunità rurali, sostenendo al contempo la biodiversità e la mitigazione del clima. Questi meccanismi non mirano a mettere all'asta la natura al miglior offerente, ma ambiscono a fornire incentivi finanziari ai proprietari e ai gestori delle foreste affinché generino servizi ecosistemici anche diversi dalla produzione di legname, ad oggi il servizio economicamente più rilevante.
È evidente che una gestione di questo tipo comporta dei costi per il proprietario, ma anche la mancanza di gestione ha spese aggiuntive, a volte anche più alte, e spesso a carico della società. Pertanto, la produzione di servizi ecosistemici che non trovano un’immediata possibilità di valorizzazione sul mercato (a differenza del legname, come già citato), richiede lo sviluppo di modalità di pagamento diverse, fino ad arrivare a veri e propri nuovi mercati. Si pensi, ad esempio, al valore che ha assunto la capacità di stoccaggio della CO2, da diversi anni ormai venduta su mercati liberi e strutturati.
Il progetto LIFE ProForPES
Per indagare maggiormente i meccanismi di funzionamento dei PES, nel 2023 la Commissione Europea ha finanziato il progetto LIFE ProForPES (www.lifeproforpes.eu ), che unisce un network di esperti di PES sviluppati in ambito forestale. Il progetto nasce dalla collaborazione tra aziende, istituti e università specializzate nel settore forestale tra Italia, Finlandia, Spagna, Austria e Germania; ha una durata di 3 anni e mira a raccogliere, sintetizzare e integrare le conoscenze e il know-how già presenti a livello UE sugli schemi PES. Questo sarà possibile attraverso lo studio degli attuali programmi politici e finanziari dell’UE, affiancato da un solido processo di consultazione con i principali stakeholder, che forniranno le conoscenze necessarie per elaborare appropriate raccomandazioni politiche e di business riguardanti l’integrazione e le potenzialità degli schemi PES a livello europeo.
Il partenariato include: l'Università degli Studi di Padova, Etifor | Valuing Nature, il rinomato European Forest Institute con base in Finlandia e Spagna, la Heberswalde University for Sustainable Development in Germania e la University of Natural Resources and Life Science (BOKU) di Vienna.
Primi risultati
Il primo risultato di LIFE ProForPES è stato l’aver creato una metodologia che sarà utilizzata per la valutazione dei casi PES a livello europeo. Tale metodologia prevede di analizzare i PES da diversi punti di vista, con l’obiettivo di decostruire gli accordi per evidenziare dove risiedono le barriere e le opportunità principali. Per tale motivo, verranno osservate diverse variabili tra le quali: i servizi ecosistemici oggetto di transazione, gli attori coinvolti e con quale ruolo, come avviene la transazione, come funziona l’addizionalità e la condizionalità dello schema, quali sono le attività di monitoraggio dello schema. Inoltre, riprendendo una metodologia proposta da Adam P. Hejnowicz nel 2014, si verificheranno gli impatti che gli schemi hanno avuto rispetto a: capitale umano, capitale naturale, capitale finanziario e capitale istituzionale. Attraverso tutte queste componenti si vuole verificare infatti non solo se lo schema “stia in piedi”, ma anche quali impatti e riscontri concreti riesca a fornire ai beneficiari e al territorio di applicazione.
In previsione a fine 2024 una serie di workshop online coinvolgerà stakeholders e policy makers (ad esempio, Direzioni Generali dell'UE, aziende private, possibili investitori, autorità nazionali, amministrazioni pubbliche, decisori politici, gestori di aree protette, autorità Natura 2000, associazioni terriero/forestali e proprietari forestali, istituti scientifici) per discutere le potenzialità, le opportunità e i limiti della progettazione e dell'integrazione dei PES nei programmi finanziari dell'UE.
Il futuro dei PES
I Pagamenti per Servizi Ecosistemici sono strumenti innovativi che permettono di mettere in relazione chi è responsabile della fornitura di un servizio ecosistemico con chi ne usufruisce, spesso a titolo gratuito (come i cittadini o le aziende private). Gli sviluppi futuri su larga scala di questo meccanismo potranno portare a sistemi di pagamento in grado di assicurare continuità nell’emissione dei servizi ecosistemici, nel rispetto dell’ambiente. Grazie a tali investimenti, il servizio ecosistemico verrà correttamente gestito, protetto e garantito per il futuro, risultato non da poco se pensiamo a beni pubblici, poco tutelati e minacciati da un mercato aggressivo.
Questo approccio può essere applicato in diversi settori:
- nel settore idrico, con i proventi della bolletta il gestore può e deve assicurare che l’acqua sia prelevata in modo sostenibile e sia di buona qualità;
- nel settore turistico, chiedendo ai visitatori di pagare un biglietto di accesso ad un’area, o una visita guidata, si assicura che i sentieri siano mantenuti in buono stato e i panorami naturali preservati; in contesti forestali, pagando un permesso per raccogliere funghi che permette ai gestori forestali di ricevere un introito con il quale favorire la gestione forestale sostenibile e multifuzionale.
Questi esempi riguardano servizi ecosistemici per i quali i meccanismi sono abbastanza consolidati. La sfida di LIFE ProForPES è invece di ampliare il mercato anche a servizi per i quali il beneficio è sentito come più distante ed indiretto, come la capacità di garantire la regolazione dei cicli della materia, o la biodiversità. Per maggiori informazioni e aggiornamenti sul progetto iscriviti alla newsletter dal sito web ufficiale.
Per approfondire:
www.etifor.com/it/aggiornamenti/pagamenti-servizi-ecosistemici/
www.etifor.com/it/aggiornamenti/servizi-ecosistemici-e-benessere-umano/
www.etifor.com/it/pubblicazioni/forests-for-water-services/
ULTIMI ARTICOLI e NOTIZIE
Associazionismo: una sfida antica e nuova per le foreste italiane
Il tema della cooperazione e del “fare rete” sono sempre più fondamentali alla luce dell’attuale quadro politico e sociale e dalla necessità di scelte strategiche imposte anche dalla crisi
Legno: la chiave per una gestione forestale continua
In Italia proprietari e gestori forestali sono spesso in balia delle oscillazioni del mercato del legno, rese ancora più imprevedibili dalla crisi climatica. Quali sono le soluzioni possibili?
Grandi Foreste Regionali: 10 principi per guidare la gestione dei boschi italiani
Il 12 Aprile, presso il MASAF, si è tenuto un evento per parlare del futuro della gestione dei boschi italiani e del ruolo dei demani regionali
Il castagneto didattico innovativo e sperimentale di AUSF Firenze
All’Orsigna il castagneto didattico innovativo e sperimentale di Ausf Firenze
Crisi climatica: perché NON pianteremo 100 miliardi di alberi in breve tempo
Perché NON pianteremo 100 miliardi di alberi in breve tempo valuta criticamente la possibilità di mitigare la crisi climatica con la piantagione di alberi nelle aree periurbane di tutto il Pianet
Workshop tracciabilità e qualità delle biomasse legnose
AIEL, UNIFOL e ARIBT organizzano un workshop rivolto a ditte, tecnici e forestali per parlare di tracciabilità e qualità delle biomasse legnose.
A Palermo il primo Forum Nazionale della Biodiversità
Il National Biodiversity Future Center (NBFC) organizza a Palermo un grande evento scientifico, il primo Forum Nazionale della Biodiversità.
Scivolone olimpico: in libreria un “instant book” sul caso della pista da bob di Cortina, con un saggio sul taglio dei larici
Luigi Torreggiani ha firmato un saggio all’interno del nuovo volume “Scivolone olimpico”, dedicato al caso del taglio dei larici a Cortina d’Ampezzo per la realizzazione della pista da bob
Ecobase, leader nei progetti di forestazione per il carbonio
Ecobase, operatore leader nei progetti di forestazione per il carbonio, introduce un nuovo programma in Italia per i proprietari terrieri.
Il recupero dei castagneti da frutto: scambio di esperienze tra Calabria e Toscana
Un evento a Sant’Agata d’Esaro per dare il via ad un ambizioso progetto di recupero dei castagneti italiani, basato sullo scambio di conoscenze e lo sviluppo di attività dimostrative e sperime
Il vino nel legno. Progetto ToSca: carati toscani in legno di castagno locale
Kick-off meeting per il progetto ToSca sul tema del rapporto tra il vino e il legno con particolare riferimento alla tradizione toscana di uso dei contenitori in legno di castagno.
È davvero necessario e utile "umanizzare" alberi e natura?
L'umanizzazione edulcorante della natura fa davvero bene al rapporto tra esseri umani ed ecosistemi? Una riflessione a partire da un articolo del Guardian.
Crisi climatica e alberi: meglio fare arboricoltura da legno che "boschetti”!
Per prolungare la fissazione di CO2 oltre la vita delle piante queste devono avere un fusto idoneo ad essere trasformato in manufatti di lunga durata.
Tra ciliegi e social network
Nell'editoriale del numero 253 di Sherwood (2021) Luigi Torreggiani si interroga sul fatto che nell'acceso dibattito tra conservazione e utilizzazione c'è sempre un grande assente: la selvicoltura
Crisi climatica: perché NON pianteremo 100 miliardi di alberi in breve tempo
Perché NON pianteremo 100 miliardi di alberi in breve tempo valuta criticamente la possibilità di mitigare la crisi climatica con la piantagione di alberi nelle aree periurbane di tutto il Pianet
Verso un Manifesto condiviso per una Selvicoltura più vicina alla Natura
Raccolta commenti e sottoscrizioni al "Manifesto per una Selvicoltura più vicina alla Natura"
Perché la goccia ha infine scavato la roccia? Nuove riflessioni a seguito del dibattito sul “doppio vincolo” paesaggistico
Alcune considerazioni a seguito di un interessante commento apparso su Georgofili.info, a cura della Professoressa Nicoletta Ferrucci
Un “viaggio sentimentale” nei boschi italiani
Dicono che troverete più nei boschi che nei libri. E che gli alberi vi insegneranno cose che nessun maestro vi dirà. È vero! Ed è proprio questa la meraviglia del bosco.
La foglia di fico | Storie di alberi, donne e uomini
Pascale ci consegna un diario, un itinerario all’interno del suo “giardino botanico”, dove vengono raccontati i traguardi, ma anche i fallimenti e le debolezze di una vita intrecciata alle pi
Antennae - Se gli alberi potessero registrarci
Un podcast di RAI Play Sound che, in cinque puntate, prova a raccontare altrettante storie scritte a partire dall’immaginario Archivio Dendrosonico: per parlare del presente e del passato.
Dalla “questione forestale” alla legge Serpieri
Recensione del libro "Alle origini del diritto forestale italiano - Il dibattito dottrinale dal 1877 al 1923" di Federico Roggero.
La sostenibile leggerezza del legno
“La sostenibile leggerezza del legno”, una serie podcast promossa da Assolegno di FederlegnoArredo insieme a quattro aziende leader del settore: Friulsider, Marlegno, Rothoblaas e Xlam Dolomiti
Il suono del legno
Un video che ripercorre a ritroso il viaggio che ha per protagonista il legno di risonanza di un abete rosso trasformato in un clavicembalo artigianale di elevatissima qualità acustica.