Pillole forestali dall’Italia #27 - Effetti del turnover tecnologico e altre notizie di ottobre
Ciao a tutte e a tutti e benvenuti all'edizione numero 27 di “Pillole forestali dall’Italia”, l’appuntamento quindicinale che vi descrive e commenta 5 tra le principali notizie su foreste e legno in Italia selezionate dalla redazione di Sherwood, sia in forma scritta che come podcast.
Questa rubrica è sponsorizzata da PEFC Italia, FSC®Italia e Accademia Olimpica di Vicenza, che ringraziamo per aver scelto di sostenere il nostro lavoro.
Preferisci ascoltare o leggere?
Ecco la versione PODCAST (la trovi anche su tutte le piattaforme come Spreaker e Spotify):
Qui invece le notizie da LEGGERE:
BIOMASSE: CALANO LE EMISSIONI DI PARTICOLATO
L’autunno finora è stato decisamente caldo, ma presto accenderemo comunque gli impianti di riscaldamento. Quindi iniziamo a prepararci all'idea, parlando di biomasse legnose attraverso una buona notizia.
Come sempre, lo avrete notato, cerchiamo di inserire nelle Pillole almeno una notizia contenente dati e numeri. E un numero davvero molto interessante e confortante arriva questa settimana da AIEL - Associazione italiana energie agroforestali, attraverso il Rapporto Statistico 2023 intitolato: “Il legno nel riscaldamento residenziale e domestico”.
Questo rapporto fotografa lo stato del riscaldamento domestico a biomasse al 2022, in particolare l’evoluzione del parco tecnologico e i suoi effetti in termini di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni atmosferiche.
Proprio su questo tema c’è il numero che più ci interessa presentarvi: secondo i dati di AIEL, nel periodo 2010-2022, al netto di una sostanziale stabilità del numero di apparecchi a legna e pellet, le emissioni di polveri fini da essi generate sono diminuite di oltre il 40%. Questo per effetto dei progressi tecnologici dei nuovi generatori installati, della sostituzione degli apparecchi manuali con apparecchi automatici più efficienti e anche del calo dei consumi.
Il turnover tecnologico ha interessato in particolare gli apparecchi tradizionali, come i camini aperti, che sono passati dal 42% del parco installato nel 2010 al 34% nel 2022. Un andamento opposto è stato invece seguito dalle stufe a pellet, apparecchi automatici con tecniche di combustione evoluta, che sono passate dal 6% al 21% del totale installato.
Tuttavia, questo turnover tecnologico, che finora ha determinato un buon ringiovanimento del parco installato, deve ancora interessare oltre la metà degli apparecchi: infatti, circa il 66% degli impianti domestici installati in Italia ha un’età superiore ai 10 anni.
Proprio per questo, come spiega Annalisa Paniz, Direttrice generale di AIEL, è necessario rafforzare ulteriormente l’impegno per la riqualificazione energetica del parco installato, partendo da un’ulteriore semplificazione, revisione e potenziamento del “Conto Termico”, l’incentivo che più ha contribuito, da quando è stato attivato nel 2013, al turnover tecnologico degli impianti.
Insomma, la diminuzione delle polveri fini dovute alla combustione delle biomasse legnose è per fortuna consistente, ma si potrebbero fare ancora molti progressi: questa strada non sarà solo importantissima per il miglioramento della salubrità dell’aria, un elemento ovviamente fondamentale, ma anche utile alla stessa filiera legno-energia, spesso vista di cattivo occhio e avversata proprio per i problemi di inquinamento che può generare.
Attraverso impianti moderni ed efficienti le emissioni di particolato provocate dalla combustione di biomasse si possono ridurre al minimo, i numeri di AIEL lo dimostrano. Impegnamoci tutti in questa direzione!
Su questo tema abbiamo dedicato un'intera puntata del nostro podcast sull'uso energetico del legno, intitolato "Una nuova filiERA": se non lo avete ancora ascoltato, ve lo consigliamo vivamente.
Per approfondire:
UN RIFUGIO ANTISISMICO DOMESTICO IN LEGNO
Come prima notizia scientifica di questa edizione delle Pillole vi parliamo di un prototipo veramente curioso, ma soprattutto utile, nato già nel 2012 ma che sta ulteriormente per essere migliorato e sviluppato dal CNR Bioeconomia e dell’Università di Padova grazie ad un progetto PRIN coordinato dal ricercatore Marco Fellin.
Il suo nome è “LifeShell”: si tratta di un oggetto in legno (un tavolo, ma anche un armadio o un letto) capace di proteggere dai crolli di edifici durante un terremoto. In pratica, un rifugio sicuro, dotato di accessori salvavita, che può essere inserito nel normale arredamento delle case, ma anche in scuole e aziende, e al di sotto del quale è possibile salvarsi la vita in caso di sisma.
LifeShell è costruito con pannelli di legno a strati incrociati X-LAM (Cross Laminated Timber) ad altissima resistenza e utilizza la naturale elasticità e capacità di dissipare energia del legno, oltre ad un sistema di connessioni già collaudato per edifici antisismici; vengono così assorbite le imponenti energie in gioco durante un sisma, in particolare quelle derivanti dall'impatto di oggetti o di parti di strutture che durante il terremoto potrebbero collassare sul mobile.
Si tratta di una soluzione ecologica, economica e riciclabile, che sarà rilasciata in modalità open-source con licenza Creative Commons. Quindi, senza alcun brevetto e liberamente a disposizione di chiunque volesse produrla, migliorarla e commercializzarla.
Una soluzione tanto semplice quanto geniale, che porta la scienza (e il legno) a contatto diretto con i cittadini per uno scopo, ovviamente, più che nobile. Un bellissimo esempio non solo per la sua utilità, ma anche per la narrazione che può generare, in special modo nelle scuole: il legno, oltre che materia prima rinnovabile dall’indubbia valenza estetica per l’arredamento dei nostri spazi di vita, può anche salvarcela, la vita!
Si tratterebbe di un messaggio davvero potentissimo... e già immaginiamo i banchi di tutte le nostre scuole realizzati così, in legno locale e certificato, con la sua bella storia di gestione sostenibile da raccontare nelle classi...
Non male, vero? E allora iniziamo a capire come trasformare questo sogno in realtà!
ALLERTA PRECOCE PER GLI ATTACCHI DA BOSTRICO: UNA SFIDA SCIENTIFICA
Come sapete, ne abbiamo parlato spesso qui sulle Pillole, i gestori delle aree forestali del nord-est sono alle prese con un'imponente infestazione di bostrico tipografo, scatenata dalla tempesta Vaia e progredita anche a causa di stagioni particolarmente calde e siccitose.
Nel mezzo dell'emergenza e delle operazioni di ripristino si stanno cercando anche soluzioni per contenere l'epidemia, ad esempio attraverso tronchi esca e trappole a feromoni. Ma alcuni si chiedono anche: "Sarebbe possibile individuare precocemente gli attacchi di bostrico su ampi territori, in modo da intervenire celermente prima dello sfarfallamento degli insetti e frenando così, almeno in parte, alcuni focolai?"
Questa è una domanda che si stanno ponendo molti ricercatori che si occupano di telerilevamento, non solo in Italia, ma anche in varie zone d’Europa e del mondo attaccate da scolitidi. Perchè si parla proprio di telerilevamento? Perché attraverso alcuni indici, ricavabili da immagini satellitari, è infatti possibile, con buona precisione, individuare dei cambiamenti nella vegetazione. Secondo questo principio, quindi, potrebbe essere possibile mappare quelle aree di pecceta in forte stress appena attaccate dal coleottero scolitide.
Se la mappatura delle aree già colpite da bostrico da mesi, quindi in fase di arrossamento, è relativamente semplice, è però molto più difficile scovare i cosiddetti “attacchi verdi”: si tratta di una vera e propra sfida scientifca che in questi mesi vede impegnati molti centri di ricerca, tra cui uno anche in Italia.
Nell’ambito del Progetto NETFo, coordinato dal Consorzio Boschi Carnici e finanziato con fondi PSR della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, è stato infatti avviato in via sperimentale un servizio di “early warning”, quindi di allerta precoce, basato su immagini satellitari, in grado di indicare quali boschi di abete rosso sono potenzialmente suscettibili all’attacco del bostrico o già attaccati in fase iniziale. Di conseguenza, questo sistema può dare indicazioni ai gestori su quali aree monitorare con più attenzione ed eventualmente agire selvicolturalmente.
A ideare il sistema che attualmente è in fase di sperimentazione nei boschi carnici è stata Francesca Giannetti, ricercatrice del GEOLAB dell’Università degli Studi di Firenze nonché socia fondatrice del team di BlueBiloba, la start up che ha ideato la piattaforma del progetto NETFo.
Proprio per NETFo, che come Compagnia delle Foreste seguiamo dal punto di vista della comunicazione, abbiamo realizzato un'intervista podcast a Francesca e un articolo che spiega, anche attraverso alcune immagini, il funzionamento del servizio di "early warning".
Se vi interessa l'argomento e siete curiosi di capire come funziona potete leggere questo "webdoc" che abbiamo realizzato su Rivistasherwood.it.
Per approfondire:
LE RADICI DEL PENSIERO FORESTALE… ONLINE
In queste Pillole, dopo due notizie scientifiche, inseriamo altrettante curiosità, che ci sembrano interessanti e meritevoli di condivisione.
La prima è relativa al sito web “Ilforestale.it”, lo conoscete? Ne abbiamo parlato alcuni mesi fa in un articolo sul sito di Sherwood.
Questo sito è stato realizzato da Daniele Giordano, ricercatore del CREA Politiche e Bioeconomia che collabora stabilmente con la Direzione Foreste del Masaf, con l’obiettivo di raccogliere e rendere liberamente disponibile online una grande mole di documenti storici forestali.
Al momento del lancio del sito, a fine marzo scorso, in occasione della Giornata Internazionale delle Foreste 2023, Giordano aveva reso scaricabile tutta la collezione della rivista “L’Alpe”, edita a cura della Società Pro Montibus et Sylvis e pubblicata dal 1903 al 1938.
Da pochi giorni invece, grazie ad un nuovo aggiornamento, sono disponibili online altre due interessantissime collezioni: quella de "La Rivista Forestale Italiana", che dal 1939 al 1943, in piena epoca fascista, sostituì L’Alpe; e addirittura quella della “Nuova Rivista Forestale", pubblicata dal 1878 al 1890 a cura dei Professori dell’Istituto forestale di Vallombrosa.
Si tratta di un lavoro prezioso e completamente volontario da parte di Daniele Giordano, a cui va tutta la nostra gratitudine. È vero, accedere a questi documenti storici era già possibile recandosi nelle varie biblioteche che per fortuna li conservano. Tuttavia, questa operazione li rende molto più facilmente fruibili ed espande quindi la loro diffusione e le potenzialità del loro utilizzo.
In queste, come in tante altre Riviste e pubblicazioni, si possono scoprire le radici del pensiero forestale, le nostre radici. Poterne fruire così facilmente è davvero una fortuna: suggeriamo quindi a tutti voi di prendervi un po’ di tempo per "perdervi" in questi scritti e nelle tante riflessioni che sapranno far nascere in voi, anche rispetto al presente.
Per approfondire:
UN SOGNO… DI LEGNO
La seconda e ultima curiosità riguarda un video, che abbiamo realizzato noi di Compagnia delle Foreste per il progetto USEFOL.
È un video molto speciale, per almeno due aspetti. Innanzitutto, si tratta del primo video che abbiamo realizzato con veri e propri attori; il secondo aspetto è che questi attori sono ragazze e ragazzi molto giovani, allievi della scuola di teatro dell’Associazione Teatro Pedonale di Agrate Brianza.
Ma oltre a queste particolarità, ovviamente, a valere sono i contenuti!
E i contenuti riguardano la filiera bosco-legno-energia vista attraverso un sogno, un breve viaggio, immaginario ma al tempo stesso reale, che a partire da una scrivania di larice permette di scoprire la filiera corta e locale che l’ha generata.
Il breve filmato, di circa cinque minuti, è stato pensato per raccontare, in modo semplice e immediato, la storia che può nascondere un oggetto di legno proveniente da Gestione Forestale Sostenibile, una storia che purtroppo sempre meno persone conoscono.
Il video è disponibile sul nostro canale Youtube, è gratuito e pensiamo sia anche curioso, simpatico ed efficace: vi invitiamo a guardarlo e, se vi piace, a condividerlo e soprattutto ad utilizzarlo. È uno strumento di comunicazione che può servire come viatico, come primo approccio per poi approfondire i temi forestali anche tra i più giovani.
Ecco il video:
Vi ricordiamo che sabato 28 ottobre 2023, ad Enego (VI) si terrà un importante convegno nazionale organizzato dall'Accademia Olimpica di Vicenza e intitolato "A cinque anni da Vaia". Il convegno ha l’obiettivo di fornire diversi spunti di approfondimento sulla tempesta, le attività di ripristino e l'infestazione di bostrico.
A questo link tutte le info sull'evento.
Per questa edizione di Pillole forestali dall'Italia è tutto!
Vi ricordiamo che anche voi potete contribuire a questa rubrica, inviando notizie di attualità su foreste e legno all'indirizzo:
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