Pillole forestali dal mondo #03 - Dal commercio senza deforestazione all’effetto Trump

Benvenuti alla terza edizione di Pillole Forestali dal Mondo, l’appuntamento mensile per esplorare insieme a noi il mondo forestale fuori dai confini dell’Italia. Conosceremo attori, progetti, buone pratiche e risultati che potranno ispirarci e fornirci elementi utili anche per la gestione di alberi e foreste nel nostro Paese.
Io sono Paolo Mori e qui in Redazione con me a selezionare e a commentare le notizie ci sono Luigi Torreggiani, Silvia Bruschini, Andrea Barzagli, Giammarco Dadà e Francesca Corda, stagista dell’Università di Sassari che ha contribuito a questa edizione individuando e scrivendo due notizie su nove.
Questa edizione della rubrica è sponsorizzata dalla fiera Ligna che si svolgerà a maggio ad Hannover e che ringraziamo per sostenere la diffusione gratuita dell'informazione forestale.
Selvicoltura a copertura continua nelle foreste boreali della Scandinavia
Nel gennaio 2025 è stato pubblicato da Springer il libro Continuous cover forestry in boreal nordic countries. Il lavoro riguarda essenzialmente le foreste boreali di Finlandia, Svezia e Norvegia ed è frutto dell’attività di ricercatori dei tre paesi coinvolti, coordinati dal gruppo finlandese. Si tratta di una raccolta di ricerche, svolte principalmente in Scandinavia, che costituisce la base delle conoscenze e delle esperienze di selvicoltura a “copertura continua” (Continuous Cover Forestry - CCF), cioè, secondo gli Autori, quella che utilizza trattamenti delle fustaie che escludono il taglio raso. Obiettivo degli Autori è fornire una panoramica della complessità e della potenzialità dell'argomento nella regione scandinava, offrendo ispirazione e spunti per ulteriori approfondimenti. Il libro è in lingua Inglese, ha un indice che annuncia di trattare ogni argomento connesso alla gestione del bosco, è molto ricco di dati, citazioni bibliografiche e schemi. Nonostante sia edito dalla Springer, nota e potentissima casa editrice tedesca, il libro è scaricabile gratuitamente. È quindi un’ottima opportunità non solo per capire meglio la selvicoltura a copertura continua applicata alle conifere scandinave, ma anche per valutare se, dove e in quali condizioni, immaginarla anche per alcune foreste italiane.
Deperimento acuto della farnia in Croazia
Il Forest Stewardship Council (FSC) representative for Adria-Balkan region", attraverso il segretario Diego Florian, ci segnala una cattiva notizia che riguarda le farnie in Croazia.
Nel 2024 sono state infatti trovate conferme dell’Acute Oak Decline (AOD) nella Riserva Forestale di Vinkovci. A causa della pericolosità di questa patologia è subito iniziata la formazione di esperti forestali locali per monitorarne la diffusione.
Il deperimento acuto delle querce è stato descritto negli anni '80 del secolo scorso. Individuato poi in Inghilterra nel 2008, si è diffuso nei paesi dell'Europa centrale e settentrionale ed è comparso in Croazia nel 2021.
È causato dalla presenza di quattro tipi di batteri (Brenneria goodwinii, Gibbsiella quercinecans, Rahnella victoriana e Lonsdalea britannica), che vengono diffusi da alcuni coleotteri buprestidi del genere Agrilus che scavano gallerie sotto la corteccia delle querce adulte e vecchie. La presenza dei coleotteri è rilevabile grazie ad aperture di uscita larvali a forma di “D” che sono considerate un chiaro sintomo di questa malattia.
In Croazia sono stati avviati studi per produrre linee guida per contrastare lo sviluppo della malattia, ma attualmente le piante colpite da AOD vengono abbattute e bruciate, mentre per limitare la presenza di coleotteri buprestidi del genere Agrilus vengono predisposte trappole a feromoni.
Effetto Trump su Clima e foreste USA
Nel 2016 Steve Bennon, ex consigliere di Trump, affermò che « La vera opposizione sono i media. Ma i media sono stupidi e sono pigri, sanno concentrarsi davvero solo su una cosa alla volta. Quindi tutto quello che dobbiamo fare è inondarli. Ogni giorno tirare fuori tre cose diverse. Si attaccheranno a una ma faremo le altre due. E andremo avanti ogni giorno così ».
Pare che quel principio adottato durante la prima presidenza Trump venga applicato con metodo anche in questo secondo mandato. Moltissime sono le dichiarazioni di intenti, non tutte sono realmente attuabili o dipendono direttamente dalla sola decisione del Presidente. Alcune però sono già state attuate, come ci informa il Guardian, prestigioso quotidiano inglese. Giovedì 30 gennaio, infatti, a soli 10 giorni dall’insediamento alla Casa Bianca, è stato ordinato al Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) di rimuovere i siti Web che documentano o fanno riferimento alla crisi climatica. L’immagine a corredo di questa notizia mostra come oggi non sia più possibile accedere alla pagina web del Servizio Forestale Federale dedicata al clima. Pagina web in cui non sono più disponibili anche altre risorse, come quelle che forniscono valutazioni sulla vulnerabilità agli incendi boschivi. Il messaggio che compare è "Non sei autorizzato ad accedere a questa pagina".
L’impatto ha concretamente riguardato anche l’interruzione dei finanziamenti per la ricerca scientifica in tema di clima e, per rimanere in argomento di gestione forestale, è stata più volte reiterata la minaccia dell'imposizione di dazi del +25% sull’importazione di legname e prodotti in legno.
Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay si preparano all’EuDR
Global Gateway è il nome di un’azione strategica dell'Unione Europea lanciato nel 2021 con l'obiettivo di sviluppare nuove infrastrutture nei paesi in via di sviluppo in risposta alla strategia cinese denominata “Nuova via della seta”.
Quando Ursula von der Leyen ha presentato la Global Gateway ha affermato che “seguiremo un'impostazione basata sui valori, che offra ai nostri partner trasparenza e buona governance. Vogliamo creare legami, non dipendenze!”
Con questi principi, attraverso il programma “AL-Invest Verde” che fa appunto parte della strategia Global Gateway, è stato finanziato uno studio sulla produzione legnosa in Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. Nelle 197 pagine dello studio, pubblicato nel novembre del 2024, oltre ai migliori dati attualmente disponibili sul sistema foresta legno, si trovano raccomandazioni coerenti con le normative UE rivolti al settore forestale dei suddetti quattro paesi del Mercosur. Tra le raccomandazioni si segnalano quelle di promuovere l'associazionismo, migliorare l'accesso a finanziamenti, educare i consumatori, sviluppare attività a scala regionale per ridurre gli impatti, collaborare con altri settori produttivi e favorire l’aggregazione sia tra gestori forestali che tra questi e i loro clienti (clusterizzazione orizzontale e verticale).
In altre parole si tratta di strategie, sfide e opportunità finalizzate a consentire ai quattro paesi del Mercosur di poter entrare nei mercati europei nel rispetto dei principi e delle regole dell’European Deforestation Regulation (EuDR).
Il ruolo cruciale delle foreste del Ghana nello stoccaggio di CO2
È oramai noto quanto sia fondamentale il ruolo delle foreste tropicali nell’assorbimento del carbonio. Ciò che è stato meno noto fino ad ora, invece, è l’importanza di alcune foreste africane nel contribuire a questo ciclo. Un recente studio portato avanti da un team di scienziati internazionali, e che ha visto il contributo significativo del CMCC (Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici), che ha le sue 7 sedi in Italia, ha evidenziato come alcune delle foreste dell’Africa occidentale, in particolare quelle del Ghana, assorbano più CO2 rispetto a quelle amazzoniche. Naturalmente si tratta di una generalizzazione che va approfondita leggendo il lavoro originale, ma secondo quanto riportato nell’articolo pubblicato su Nature Communications, la ragione di questa evidenza potrebbe essere ricondotta all’aridità, che rallenta il processo di decomposizione della biomassa, all’elevata produttività delle foreste del Ghana, legata alla loro alta capacità di fissazione del carbonio attraverso la fotosintesi (GPP – Gross Primary Productivity) e alle caratteristiche semi-decidue delle piante che si sono adattate nel tempo al clima arido della zona. Lo studio, è stato condotto per sei anni in 14 appezzamenti di un ettaro all’interno di tre riserve forestali in Ghana, caratterizzate da una temperatura media annua simile ma con gradienti diversi di precipitazioni. I dati ottenuti sono stati confrontati con quelli di tre siti forestali in Amazzonia, che presentano condizioni simili di aridità e piovosità. Le scoperte di questa ricerca offrono nuove prospettive per le politiche di conservazione e gestione delle risorse naturali in Ghana, suggerendo che la valorizzazione e la gestione delle foreste siano essenziali non solo per la biodiversità locale, ma anche per gli sforzi globali di mitigazione del cambiamento climatico.
Le importazioni europee di mobili in legno tropicale dall’Asia
Dopo un forte calo avvenuto nel 2023, nel corso del 2024 le importazioni europee di mobili in legno tropicale hanno recuperato parte del terreno perduto. Ce lo racconta l’International Timber Trade Organization (ITTO) organizzazione internazionale con sede in Giappone. Nel rapporto del gennaio 2025 si evidenzia che nel periodo gennaio-novembre 2024, le importazioni dal Vietnam dell’UE27 più il Regno Unito sono state di 148.000 tonnellate, con un aumento del 9% rispetto allo stesso periodo del 2023. Le importazioni europee sono aumentate del 21% dalla Malesia e dell'11% dall'India. Tuttavia, nello stesso periodo le importazioni sono diminuite da Indonesia (-8%), Brasile (-5%), Thailandia (-28%) e Singapore (-30%).
Tornando alle relazioni tra produttori asiatici di mobili in legno tropicale e importatori europei i maggiori incrementi percentuali si sono registrati in Spagna (+17%), Germania (+13%), Francia e Belgio (+5%), Danimarca (+4%), Regno Unito (+3%) e, fanalino di coda nell’’incremento di importazioni, i Paesi Bassi (+0,1%).
L’Italia non è in questa classifica poiché non ha incrementato le importazioni bensì le ha ridotte del -2%. Se tale riduzione fosse una scelta consapevole, a parità di impiego di mobili in legno e quindi di stoccaggio di CO2 sui manufatti, potrebbe essere una nota di merito per la riduzione dell’impatto su clima e ambiente.
L’Indonesia punta a deforestare 20 milioni di ettari
Fa discutere una recente dichiarazione del Ministro delle Foreste Indonesiano, Raja Juli Antoni, che ha annunciato l’intenzione di destinare 20 milioni di ettari di superficie forestale alla produzione agricola. Questo piano si inserisce nelle politiche del presidente Prabowo Subianto, che mira ad una crescita economica dell'8% entro il 2029, puntando sull’autosufficienza alimentare ed energetica del paese. Durante un incontro con i deputati del Parlamento (DPR RI), il Ministro ha sottolineato che l’obiettivo di questo piano non è il disboscamento, ma è il recupero di aree agricole abbandonate, già disboscate o danneggiate da incendi, che verranno bonificate e riconvertite in terreni agricoli per la produzione di colture alimentari e biocarburanti. Nonostante le rassicurazioni del governo, due recenti progetti nel territorio di Merauke, nella Papua meridionale, hanno già portato a deforestazione. Il territorio di Merauke, è stato identificato come una potenziale riserva alimentare nazionale, soprattutto per la coltivazione del riso e canna da zucchero. Come riportato da Mongabay, nota organizzazione di comunicazione indipendente che si occupa di natura e sfide planetarie, il monitoraggio satellitare di Greenpeace Indonesia ha rilevato che recentemente 2.527 ettari di terreno in una concessione per la coltivazione di canna da zucchero sono già stati deforestati, mentre altri dati mostrano che oltre 4.200 ettari di bosco sono stati abbattuti a dicembre 2024 per la realizzazione di infrastrutture stradali e portuali a supporto del progetto del riso. Nonostante, durante la COP29 l’Indonesia abbia rinnovato i suoi impegni con l’accordo di Parigi, sembra che le politiche interne seguano una direzione opposta. Pare chiaro che i prodotti indonesiani provenienti dal Merauke non siano a “deforestazione zero”. Sarà molto interessante capire come si comporteranno gli importatori europei di prodotti alimentari dall’Indonesia alla luce dell’entrata in vigore dell’EUDR.
Commerciare senza deforestare
Il 13 novembre 2024, l'UNECE (United Nation Economic Commission for Europe) ha organizzato a Ginevra, in Svizzera, un evento che ha denominato "Dialogo commerciale libero dalla deforestazione". Sono stati invitati a dialogare soggetti dei settori del legno, dell’allevamento di bestiame, del cacao, del caffè, dell'olio di palma, della gomma e della soia, nonché coloro che sono coinvolti nel commercio e nell'industria del cuoio, del cioccolato, degli pneumatici e della cellulosa e della carta.
Il focus dell’evento è stato il Regolamento (UE) 2023/1115 dell'Unione Europea sui prodotti liberi dalla deforestazione (EUDR) e le sue implicazioni. Lo scopo quello di mettere le basi culturali e organizzative per ridurre il più possibile la così detta Deforestazione indiretta (o incorporata).
Come base di riferimento per il “dialogo” è stato proposto a tutti i partecipanti un documento in 24 punti che riassume sia i principali fattori, sia le materie prime legate alla deforestazione che le misure politiche attuabili per evitare che il commercio causi deforestazione. I delegati dei vari ambiti commerciali sono stati invitati a prendere nota delle informazioni fornite, a condividere le esperienze dei loro paesi e settori e a fornire indicazioni al segretariato sui possibili passi successivi. Ancora nessuna decisione, ma del resto è stata solo l’apertura di un dialogo che speriamo prosegua fruttuosamente nei prossimi anni.
Il mercato dei prodotti forestali nel 2023-2024
A Ottobre 2024 UNECE (United Nation Economic Commission for Europe) e FAO (Food and Agriculture Organization) hanno pubblicato il Forest Products Annual Market Review 2023-2024. Si tratta della Rassegna Annuale del Mercato dei Prodotti Forestali che fornisce un'analisi completa dei mercati nella regione europea e nord americana, descrivendo le principali influenze di mercato al di fuori di detta regione. Il volume tratta una vasta gamma argomenti, partendo da una panoramica economica generale per poi dettagliare su segati, pannelli a base di legno, polpa di legno e carta, per concludere con un capitolo dedicato all’energia dal legno. Vengono evidenziati il ruolo dei prodotti forestali sostenibili nei mercati internazionali, le politiche relative alle foreste e ai prodotti forestali, le principali tendenze e i fattori trainanti per finire con gli effetti dell'attuale situazione economica globale sui mercati dei prodotti forestali. La pubblicazione è in lingua Inglese e si scarica gratuitamente dal sito web della FAO
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