Recentemente è apparso un articolo molto interessante sul sito di Forest Machine Magazine, la testata di meccanizzazione forestale di Glasgow, intitolato: “Conversioni a escavatori-abbattitrici: una soluzione economicamente vantaggiosa”. L’articolo analizza come i costi crescenti associati agli harvester li hanno resi inaccessibili per alcune imprese, in particolare quelle che lavorano su proprietà circoscritte o gestiscono volumi di raccolta annuali limitati. Di conseguenza, le stesse si orientano verso le conversioni di escavatori in abbattitrici, anche come alternativa valida rispetto all’investimento in un harvester usato.
Non si tratta di una vera e propria novità: basta guardarsi attorno girando per cantieri, o notare che il tema è appena stato trattato nell’editoriale dell’ultimo numero di Tecniko & Pratiko. È utile, però, constatare come la preferenza da parte di molte imprese di scegliere queste macchine, sia una dinamica diffusa in molti altri contesti europei.
La decisione di acquistare un nuovo harvester, come viene ribadito anche nell’articolo della Rivista inglese, può porre sfide significative per le imprese che lavorano su media-piccola scala e con budget limitati. La scelta di investire in un harvester, invece di adottare un approccio più “conservativo” selezionando un escavatore riadattato, deve essere presa con cura basandosi su numerosi pro e contro, che non sono legati solo al costo d’investimento iniziale (che potrebbe essere risolto grazie ad un contributo finanziario pubblico) ma anche ai costi di gestione e alle opportunità in cantiere.
Il costo di acquisto generalmente inferiore di un escavatore allestito forestale è dovuto al fatto che essi vengono prodotti su larga scala e impiegati in vari settori, permettendo di essere messi sul mercato ad un prezzo inferiore rispetto ad un harvester/feller. Anche i pezzi di ricambio sono generalmente più economici e disponibili, grazie a una rete di supporto più ampia e capillare. Inoltre, costruendo da zero l'allestimento dell'escavatore, i clienti hanno la possibilità di personalizzare i propri macchinari selezionando la testata preferita e implementando diversi dettagli tecnici; disponendo sempre di una buona flessibilità per aggiornare o modificare le componenti nel tempo. A conclusione, gli escavatori garantiscono un'ottima versatilità in cantiere grazie a struttura e dimensioni contenute.
Attraverso l’intervista ad un costruttore-rivenditore inglese, John Fukes di RJ Fukes Forestry Services, viene messa in luce una delle soluzioni più apprezzate dagli operatori locali:
“Attualmente utilizziamo gli escavatori XCMG e Develion e constatiamo che il più popolare è la base da 25 t con testata Logset TH 7. […] ll pacchetto include cingoli forestali, un sistema di raffreddamento aggiuntivo, cabina certificata con marcatura CE, testata e il software per computer TOC. Questo pacchetto, consegnato nell’area del Regno Unito continentale, è offerto a meno di 300.000,00 £: meno della metà del costo di un harvester nuovo su misura”. John, che tra la sua offerta di prodotti ha anche brand di harvester (è importante specificarlo), prosegue “A mio avviso, questa rappresenta un’opzione molto valida per alcune imprese, poiché risparmia l'incertezza associata all'acquisto di una macchina usata, anche se specializzata, che ha accumulato ore significative di utilizzo, pur rimanendo entro i propri confini finanziari. Inoltre, hai la tranquillità offerta dalla garanzia, che aggiunge un ulteriore livello di sicurezza al tuo investimento".
Come abbiamo avuto modo di dire a più riprese, anche la meccanizzazione avanzata può presentare i suoi vantaggi. La decisione finale deve essere quindi cucita, caso per caso, sulle esigenze aziendali: speriamo che gli spunti che emergono da contributi come questo possano condurre a riflessioni e valutazioni più accurate.
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