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"Made in Italy": in un decreto Mimit 25 milioni di euro per sviluppare il vivaismo e rafforzare imprese boschive e segherie

decreto Mimit filiere legno

Negli scorsi mesi, nell’ambito della Legge sul “Made in Italy” (206/2023), il Governo ha annunciato misure relative anche alle filiere del legno. Ricorderete la dichiarazione, decisamente troppo ottimistica, della Premier Meloni rispetto al “Legno 100% Made in Italy” per la nostra industria.

Ma esagerazioni e annunci roboanti a parte, qualcosa sembra muoversi.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), Adolfo Urso, ha infatti firmato, d’intesa con i ministri dell’Economia e delle Finanze, dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, nonché dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, un decreto interministeriale che, in attuazione della Legge 206/2023, mette in campo 25 milioni di euro dedicati al vivaismo e alle filiere del legno.

Il decreto è frutto di mesi di interlocuzione tra i Ministeri coinvolti e FederLegnoArredo, che ha spinto nel portare avanti l'iniziativa insieme al Cluster Nazionale Italia Foresta Legno e alle Regioni e Province autonome. 

Secondo il Ministro Urso, l’obiettivo della Misura è: “Promuovere lo sviluppo delle certificazioni di gestione forestale sostenibile, sostenere la vivaistica forestale e favorire la creazione e il rafforzamento delle imprese boschive, nonché della filiera della prima lavorazione del legno”.

Da un comunicato del Mimit si evince che le risorse messe a disposizione saranno così suddivise:

  • 5 milioni di euro in contributi a fondo perduto alle Regioni per il sostegno e lo sviluppo della vivaistica forestale;
  • 20 milioni di euro per la creazione e il rafforzamento delle imprese boschive e della filiera della prima lavorazione del legno, di cui 10 milioni a fondo perduto e 10 milioni con finanziamenti agevolati. Il 60% delle risorse è riservato alle micro, piccole e medie imprese.

Le spese ammissibili, si spiega nella nota, dovranno essere comprese tra i 50.000 e i 600.000 euro. Modalità e termini per la presentazione delle domande saranno definiti in un successivo provvedimento direttoriale.

Le Regioni interessate alla vivaistica forestale potranno presentare la domanda al Ministero entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto. Per quanto riguarda il rafforzamento delle imprese boschive e della filiera della prima lavorazione del legno, potranno beneficiare delle agevolazioni le imprese che offrono servizi di supporto alla silvicoltura (codici ATECO 02.20 e 02.40.00) e quelle operanti nella filiera della prima lavorazione del legno (codici ATECO 16.11, 16.12 e 16.21), a condizione che la produzione non sia destinata all’utilizzo energetico.

Le agevolazioni saranno concesse a fronte della realizzazione di programmi funzionali all’evoluzione tecnologica e digitale dei processi produttivi e alla creazione di sistemi di produzione automatizzati lungo la catena produttiva, costituiti da investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali relativi a:

  • mezzi mobili e attrezzature per utilizzazioni forestali (esclusi acquisti di attrezzature minute, di consumo e motoseghe);
  • mezzi mobili, macchinari, impianti e attrezzature per la lavorazione del legno;
  • software e hardware strettamente funzionali alla digitalizzazione e all’evoluzione tecnologica del processo produttivo.

Se pensiamo a tutte le Regioni e le Province autonome interessate a rafforzare il vivaismo, così come all'insieme delle imprese boschive e delle segherie presenti in Italia, 25 milioni non sembrano certo una cifra in grado di spostare sensibilmente l'asticella per avvicinare il comparto foresta-legno all'obiettivo ambiziosissimo della "Filiera del legno per l’arredo al 100% nazionale", che dà il nome anche al decreto in questione. Tuttavia è indibbiamente un buon inizio, un segnale concreto nella giusta direzione a cui, lo speriamo, si potranno in futuro aggiungere altre misure più strutturali, che sappiano coinvolgere l'intera filiera a partire da due temi cruciali ma spesso lasciati in secondo piano: la pianificazione e la selvicoltura in grado di portarci ad assortimenti di qualità.

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