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Biscogniauxia Nummularia. Cancro carbonioso del faggio

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Biscogniauxia Nummularia. Cancro carbonioso del faggio
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A cura di Luisa Ghelardini, Hari Berto, Paolo Capretti, Nicola Luchi

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Il cancro carbonioso del faggio è oggi una malattia emergente, molto insidiosa e temibile per le caratteristiche di endofitismo di Biscogniauxia nummularia (= Hypoxylon nummularium), fungo che è presente nei tessuti delle piante sane e si trasforma con grande rapidità, quando le piante sono sottoposte a stress, da innocuo commensale a pericoloso patogeno.

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Come si riconosce

ff 11 Biscogniauxia nummularia 1Biscogniauxia nummularia provoca inizialmente sintomi generici, simili a danni da carenza idrica e da eccesso di temperatura, quali ingiallimento, disseccamento e caduta delle foglie nelle parti periferiche della chioma. Successivamente, con il progredire dell’infezione, compaiono lesioni corticali, che evolvono in cancri più o meno estesi, spesso a formare delle strisce lungo l’asse longitudinale dei rami e del fusto, che ne compromettono il funzionamento riducendo progressivamente la vitalità della pianta. La manifestazione più caratteristica dell’attacco, che segnala uno stadio della malattia già avanzato nei tessuti interni, è data dalla presenza di croste nerastre (stromi) che erompono dalla corteccia dei rami e del fusto.

Le croste sono tipicamente rotonde come monete (dal latino nummŭlus ‘piccola moneta’ deriva il nome scientifico della specie), larghe pochi centimetri e spesse qualche millimetro, e successivamente tendono a fondersi tra loro assumendo forme più allungate (da cui il nome inglese di streak canker ‘cancro a strisce’).

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Il patogeno

Biscogniauxia nummularia è un ascomicete che può vivere come endofita nei tessuti sani dei faggi oltre che in altre piante arboree ed erbacee. Ha tuttavia la capacità di diventare un patogeno molto dannoso causando una malattia nota come “cancro carbonioso del faggio” con progressivo deperimento, disseccamenti della chioma, lesioni degli organi legnosi fino ad arrivare alla morte di individui adulti.
Sulle piante attaccate e sul legno a terra si formano caratteristici stromi, crostosi marrone scuro o neri, che erompono dalla corteccia e nei quali sono prodotte le spore che fuoriescono da minutissimi forellini e con esse il patogeno si diffonde nell’ambiente. Lo sviluppo del patogeno nei tessuti dell’ospite è favorito dalle condizioni di stress della pianta.
Per mezzo di tecniche molecolari è possibile rilevare la presenza del DNA di B. nummularia anche nei tessuti apparentemente sani.  La quantità di DNA del patogeno rilevata nei tessuti tende ad aumentare in piante sottoposte a condizioni di stress. Per questo motivo B. nummularia può essere considerato un bioindicatore di condizioni di sofferenza delle faggete ed essere utile ad orientarne la gestione.
In Europa il fungo è presente dalle Isole Britanniche alla Scandinavia meridionale, dalla Spagna alla Grecia e in Asia fino alle foreste ircane dell'Iran settentrionale. In foresta può essere talvolta osservato come saprofita e degradare in legno morto di faggio, rami e fusti a terra. In passato solo occasionalmente è stato segnalato come patogeno e raramente è apparso dannoso. Negli ultimi anni i disseccamenti causati da B. nummularia sono diventati sempre più frequenti, estesi e gravi a partire dalle regioni meridionali dell'areale del faggio, interessando poi anche le regioni dell'Italia centro-settentrionale.

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Danni

Biscogniauxia nummularia può causare il deperimento progressivo e la morte di piante in piedi. I maggiori danni del patogeno si osservano nelle faggete che crescono su suoli rocciosi o eccessivamente drenati, in esposizioni sud, in boschi al margine dell'area occupata dal faggio e spesso in cedui invecchiati.

ff 11 Biscogniauxia nummularia 2

Le manifestazioni epidemiche della malattia sono state riscontrate in giaciture in cui l'azione del patogeno è associata ad uno stress idrico grave, persistente o ricorrente. Alcuni test di patogenicità, tuttavia, hanno mostrato che esistono isolati aggressivi in grado di portare a morte le piante in breve tempo anche in assenza di stress. Negli ultimi decenni la mortalità da cancro carbonioso è aumentata, interessando estese superfici di soprassuoli a partire dalle porzioni più meridionali dell'areale del faggio ed è molto evidente anche in alcune faggete dell'Appennino settentrionale e delle Alpi Apuane. Danni ingenti associati a cancro carbonioso da B. nummularia sono stati segnalati recentemente anche nei Balcani su Fagus sylvatica e in Iran su Fagus orientalis.

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Specie colpite

Biscogniauxia nummularia causa il cancro carbonioso nel faggio europeo (Fagus sylvatica) e nel faggio orientale (Fagus orientalis).

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Il patogeno è stato rilevato come endofita, anche in altre specie di latifoglie, come l'acero montano (Acer pseudoplatanus) e alcune specie di conifere, tra cui l'abete bianco (Abies alba) e il pino silvestre (Pinus sylvestris), nelle quali non causa malattia. Biscogniauxia nummularia è stato rinvenuto inoltre, come specie fungina dominante, su Carex brevicollis, una specie erbacea perenne delle faggete dei Pirenei, non presente in Italia. I dati genetici dimostrano che i ceppi di B. nummularia presenti in C. brevicollis sono identici a quelli trovati nei faggi e rappresentano una fonte di inoculo del patogeno, anche se al momento non sono noti studi sulla presenza del fungo in specie di Carex o altre erbacee nelle faggete in Italia.

 

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Come si contrasta

Come per altre malattie dovute a patogeni opportunisti, per il cancro carbonioso del faggio non sono riportati metodi di contenimento o curativi. Il patogeno è difficile da controllare specialmente dove le condizioni climatiche inducono il fungo ad invadere i tessuti delle piante. È possibile, tuttavia, attraverso una corretta gestione degli interventi selvicolturali ridurre l’impatto di B. nummularia.
In generale, vanno evitati interventi che aumentano gli stress alle piante rendendole suscettibili agli attacchi del patogeno.

ff 11 Biscogniauxia nummularia 4

Nei soprassuoli a ceduo, per esempio, sarebbe opportuno evitare l’invecchiamento delle piante e il rilascio di matricine sofferenti. Nelle faggete ad alto fusto sarebbe necessario evitare interventi che possano esporre le piante a condizioni di stress idrico.
La pianificazione degli interventi nelle faggete dovrebbe considerare gli effetti del cambiamento climatico. Negli ultimi anni, infatti, le alterazioni nei regimi termo-pluviometrici hanno prolungato i tempi di recupero delle specie forestali inducendo così uno stato di stress permanente. Per questo motivo sarebbe necessario valutare, anche nel caso di interventi applicati comunemente in faggete considerate in condizioni ambientali favorevoli, il rischio grave e crescente rappresentato da questo patogeno.

Autori:
Luisa Ghelardini, DAGRI - Università degli Studi di Firenze e National Biodiversity Future Center (NBFC), Palermo, Italy. E.mail
Hari Berto, DAGRI, Università degli Studi di Firenze e IPSP, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Sesto Fiorentino. E.mail
Paolo Capretti, DAGRI, Università degli Studi di Firenze. E.mail
Nicola Luchi, IPSP, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Sesto Fiorentino. E.mail

 

 

Granata G., Sidoti A. 2004. Biscogniauxia nummularia: pathogenic agent of a beech decline, Forest Pathology, 34(6): 363-367. https://doi.org/10.1111/j.1439-0329.2004.00377.x

Nugent L.K. et al. 2005. ‘Biscogniauxia: a genus of latent invaders’, Mycologist, 19(1), pp. 40-43. https://doi.org/10.1017/S0269915X05001060 .

Luchi N., Capretti P., Feducci M., Vannini A., Ceccarelli B., Vettraino A.M. 2015. Latent infection of Biscogniauxia nummularia in Fagus sylvatica: a possible bioindicator of beech health conditions. iForest - Biogeosciences and Forestry 9(1): 49-54.  https://doi.org/10.3832/ifor1436-008

Fitofagi&Fitopatogeni è una rubrica pubblicata sulla rivista Sherwood - Foreste ed Alberi oggi da settembre 2020 a dicembre 2021 con l’obiettivo di fornire a tecnici e operatori informazioni su agenti patogeni e insetti dannosi di piante forestali, per permetterne il riconoscimento e la pronta segnalazione più diffusamente possibile. La rubrica descrive in  particolare le malattie meno conosciute emergenti a causa dei cambiamenti del clima o causate da parassiti di recente introduzione e a rischio diffusione nel nostro Paese.
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