fbpx

Gestione forestale

Il bostrico minaccia le foreste di abete bianco del Molise

Bostrico minaccia abete bianco in Molise

di Francesco Parisi, Marco Marchetti, Massimo Faccoli, Enrico Ruzzier, Bruno Lasserre, Marco Ottaviano

Ascolta l'articolo

Le foreste italiane stanno affrontando crescenti sfide legate a vari disturbi biotici e abiotici, quali invasioni di specie aliene, malattie legate a patogeni e insetti fitofagi infestanti esacerbate da fattori ambientali come i cambiamenti climatici e la frammentazione delle foreste.
In questo scenario le pullulazioni di insetti rivestono un ruolo centrale nelle dinamiche naturali legate ai cambiamenti climatici. Ad esempio, negli ultimi anni si sta assistendo a una massiccia proliferazione di coleotteri scolitidi (Curculionidae: Scolytinae) a carico dell’abete bianco (Abies alba Miller) e dell’abete rosso (Picea abies Karten), nelle aree alpine e appenniniche. In questo contesto, gli scolitidi possono attaccare alberi indeboliti da condizioni climatiche estreme, tempeste o schianti su larga scala, ma anche alberi sani e causare danni estesi. Ad esempio, l’infestazione di Ips typographus L., noto come bostrico tipografo, nelle foreste del triveneto è diventata un caso emblematico dopo la tempesta VAIA, che ha colpito l’Italia nord-orientale nel 2018. Tale evento ha prodotto una grande quantità di legno a terra o indebolito, creando le condizioni ideali per l’avvio di un’infestazione massiva nelle aree colpite.
Sull’abete bianco vanno invece menzionati gli scolitidi del genere Pityokteines, come P. curvidens (Germar, 1823), P. spinidens (Reitter, 1895), e P. vorontzowi (Jakobson, 1895), presenti soprattutto nelle regioni montane e appenniniche dove l’abete bianco è diffuso in maniera significativa (Harring, 1978).

art Bostrico foreste abete bianco Molise 2 Pityokteines curvidens

Vista laterale di Pityokteines curvidens (German) rinvenuto nell’abetina di Collemeluccio.

Le foreste di abete bianco in Italia si estendono per quasi 70.000 ettari (Gasparini & Papitto, 2022), con una distribuzione prevalentemente alpina (quasi l’80%). Le avversità che colpiscono il genere Abies sono molteplici come ad esempio marciumi radicali, inquinamento atmosferico e cambiamenti climatici (siccità prolungate e ripetute); il quadro è infine aggravato dalla presenza di insetti fitofagi che approfittano delle precarie condizioni sanitarie degli abeti, come i coleotteri scolitidi che possono provocare gravi danni alle foreste di abete bianco.
Tale condizione si sta verificando nell’abetina della Riserva MaB Collemeluccio-Montedimezzo, in Provincia di Isernia, a causa di recenti pullulazioni del bostrico dell’abete bianco (Pityokteines curvidens). L’abetina di Collemeluccio ha un’estensione totale di circa 500 ettari ed è un sito sottoposto a vari livelli di protezione. Dal 1971 è Riserva Naturale Orientata, mentre nel 1977 è stata dichiarata anche Riserva Biogenetica. Inoltre, il bosco rientra nella Rete Natura 2000: Zone di Protezione Speciale (ZPS) IT7221131 “Bosco di Collemeluccio” e Zona Speciale di Conservazione (ZSC) IT7212134 “Bosco di Collemeluccio-Selvapiana”. L’habitat prioritario dell'abete bianco (9510* - Foreste sud-appenniniche di Abies alba) rappresenta circa il 70% della copertura forestale dominante, e si associa in minima parte a specie come acero campestre, carpino bianco, cerro e faggio.
Le prime segnalazioni di deperimento a carico dell’abete bianco nella riserva risalgono a luglio 2024; a seguito di una ricognizione effettuata nel settembre del 2024 è stato poi possibile constatare la presenza di P. curvidens su numerosi individui di abete fortemente deperienti o recentemente morti.
Nello stesso anno è stata condotta un’indagine esplorativa per valutare la presenza e la diffusione dello scolitide nell’intera area, realizzando prelievi di campioni finalizzati alla determinazione dell’animale e contestualmente una mappatura speditiva da immagini telerilevate ad altissima risoluzione che ha permesso di individuare numerose aree deprienti, con superfici comprese tra i 15 e i 200 metri quadrati.

art Bostrico foreste abete bianco Molise 3

Foresta di Collemeluccio con aree mappate colpite da deperimento.

Dalla successiva ricognizione su tutta la superficie dell’abetina si osserva una diffusione del bostrico localizzata prevalentemente nel settore centrale e in minor misura in quello sud occidentale della Riserva, mentre il disseccamento delle altre aree sono causate da altri fattori naturali.
È da segnalare il fatto che i danni da P. curvidens nel bosco di Collemeluccio sono stati segnalati già negli anni ‘30 del secolo scorso da Francesco Pallotta, il quale definiva l’abetina, allora estesa solo 250 ettari, compromessa a causa di interventi forestali troppo intensi (tagli a scelta o a strisce) che avrebbero favorito la proliferazione dello scolitide. Nello stesso periodo la presenza dello scolitide era segnalata anche in altre abetine del Molise, come quella di Selvapiana di Pescopennataro (IS), il cui grado di infestazione era talmente elevato da essere infine stata destinata al taglio raso.
In Italia P. curvidens risulta segnalato in Calabria, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana e Friuli-Venezia Giulia, ma oggi in Molise si assiste a una nuova pullulazione di questa specie che sta causando la morte di numerosi individui di abete bianco, sia nello strato dominante che in quello strato dominato.

È noto che il popolamento di abete bianco di Collemeluccio, residuo dell'ultima era glaciale, ha un rilevante valore storico e fitogeografico, ed è una risorsa genetica importante per via della sua differenziazione. In Molise questa conifera è distribuita in nuclei frammentati del settore settentrionale della regione, che oggi ricoprono una superficie totale di circa 1.200 ettari e che un tempo formavano un popolamento continuo. In questo conteso la foresta di Collemeluccio assume un valore ancora maggiore se si considera che questi ambienti sono esempi unici per composizione floristica e fisionomia, dovuta alla vicarianza dell’abete bianco con la cerreta mesofila del piano submontano, a differenza delle altre abetine diffuse in Appennino in cui è presente prevalentemente in consociazione con il faggio.

art Bostrico foreste abete bianco Molise 1

Abete bianco in deperimento

La gestione di tale emergenza non è cosa facile, il controllo di questi insetti, infatti, si basa principalmente sulla prevenzione delle infestazioni e la pronta repressione, agendo con tagli selettivi per eliminare tempestivamente il materiale recentemente infestato. Particolare attenzione va prestata alle piante sofferenti, danneggiate da eventi climatici o dalle operazioni forestali, così come alle cataste di tronchi non scortecciati che possono diventare focolai di infestazione; scortecciare i tronchi prima che gli adulti sfarfallino può ridurre significativamente la popolazione di scolitidi e limitare il danno agli alberi circostanti.
Il Reparto Carabinieri Biodiversità di Isernia, gestore dell’area, ha prontamente attivato le procedure per la realizzazione di un intervento volto alla rimozione delle piante morte e per l’installazione di trappole a feromoni per la cattura delle nuove generazioni di bostrico già dalla primavera 2025. Le operazioni di bonifica sono iniziate il 10 marzo a cura dell’Agenzia Regionale per lo Sviluppo Agricolo, Rurale e della Pesca (ARSARP) del Molise. I risultati attesi includono il controllo delle popolazioni di P. curvidens anche attraverso l’uso di repellenti disposti lungo il margine esterno dei nuclei di infestazione per contenere la migrazione degli adulti verso altre porzioni di bosco. Gli interventi programmati sono finalizzati a migliorare le condizioni del soprassuolo, le aree liberate dalle piante morte infatti potranno favorire la rinnovazione dell’abete bianco e di altre specie contribuendo a una maggiore mescolanza e disetaneizzazione del bosco.
Il Piano di Gestione della ZSC, infatti, segnala che l'habitat dell'abete bianco di Collemeluccio, seppur valutato in condizioni eccellenti, è minacciato da diverse criticità, quali l'eccessiva uniformità dei boschi, i dissesti del terreno e la scarsa rinnovazione.

Per approfondimenti e bibliografia

Parisi, F., Marchetti, M., Faccoli, M., Ruzzier, E., Lasserre, B., & Ottaviano, M. (2025). Infestation of Pityokteines curvidens (German, 1823) (Curculionidae: Scolytinae) in Silver fir Forests of Molise (Southern Italy). Ecologica Montenegrina, 81, 119–125. https://doi.org/10.37828/em.2025.81.16
https://www.biotaxa.org/em/article/view/86795

Autori:
Francesco Parisi, 
Forestry LABs, Department of Biosciences and Territory, University of Molise e National Biodiversity Future Center, Palermo. E-mail: 
Marco Marchetti, Dipartimento di Architettura e Progetto, Sapienza Università di Roma e National Biodiversity Future Center, Palermo. E-mail: 
Massimo Faccoli, Department of Agronomy, Food, Natural resources, Animals and Environment (DAFNAE), Università degli Studi di Padova. E-mail: 
Enrico Ruzzier, Department of Science, Università Roma Tre e National Biodiversity Future Center, Palermo. E-mail: 
Bruno Lasserre, Forestry LABs, Department of Biosciences and Territory, University of Molise e National Biodiversity Future Center, Palermo. E-mail: 
Marco Ottaviano, Forestry LABs, Department of Biosciences and Territory, University of Molise. E-mail: 

Lascia un commento

Crediamo fermamente che creare un dialogo costruttivo con i nostri lettori possa costruire una comunità di appassionati, permettere di approfondire i temi trattati e arricchire tutti. Per questo motivo abbiamo attivato la sezione “commenti”.
Commentare un articolo è un'opportunità per partecipare alla conversazione pubblica e condividere le proprie opinioni. Partecipa anche tu alla discussione!

I commenti saranno moderati dalla redazione per assicurare che siano pertinenti, rispettosi e in linea con le nostre linee guida.

Image

Compagnia delle Foreste logo91x70px

La nostra sede
Compagnia delle Foreste Srl
Via Pietro Aretino n. 8
52100 Arezzo (IT)

Contatti telefonici e fax
Tel. (2 linee): 0575.323504 / 0575.370846
Fax: 0575.370846

E-mail

Pec:

P. Iva e CF: IT01726650516
Codice Univoco: M5UXCR1

Seguici su

Publish modules to the "offcanvas" position.

× Progressive Web App | Add to Homescreen

Per installare questa Web App sul tuo iPhone/iPad premi l'icona. Progressive Web App | Share Button E poi Aggiungi alla schermata principale.

× Installa l'app Web
Mobile Phone
Offline: nessuna connessione Internet