SISEF: nasce un nuovo Gruppo di lavoro sui boschi cedui

Nell'edizione numero 54 della rubrica "Pillole Forestali dall'Italia" avevamo auspicato l'avvio di una seria discussione nazionale sul ceduo.
Un tema spesso cosiderato divisivo, perché questa forma di governo è considerata da alcuni segmenti della società, specialmente quelli più sensibili alle tematiche ambientali, come troppo impattante o addirittura quale concausa di problematiche oggi molto sentite dall'opinione pubblica, come alluvioni e dissesti. Da tecnici, sappiamo bene quanto in realtà la parola chiave sia sempre "dipende", poiché non esiste "il ceduo", ma "i cedui", boschi diversi che possono presentare più o meno problematiche ma anche più o meno opportunità, caso per caso. Per questo, come abbiamo sottolineato più volte, pensiamo sia necessario avviare un percorso tecnico-scientifico volto a comprendere in modo approfondito l'attualità del ceduo oggi, dai punti di vista ambientale, sociale ed economico.
Un importante segnale in questa direzione è stato annunciato ieri, 9 aprile 2025, da parte della SISEF, la principale società scientifica italiana nel campo della selvicoltura e dell'ecologia forestale, che ha annunciato la nascita di un Gruppo di lavoro dedicato proprio ai boschi cedui.
"Il governo a ceduo rappresenta una delle forme di gestione forestale più antiche e diffuse del continente europeo", spiega Giacomo Mei, coordinatore del Gruppo di lavoro, "per secoli è stato la modalità dominante di utilizzo dei boschi, profondamente integrata nelle economie rurali, nei saperi tradizionali, nella cultura materiale e nelle pratiche comunitarie. In Italia, ancora oggi, la gestione a ceduo caratterizza una parte rilevante del patrimonio forestale nazionale. Questa forma di gestione ha lasciato tracce tangibili non solo nella struttura ecologica del paesaggio, ma anche nella storia dell’arte, nella letteratura e nella costruzione dell’identità collettiva di molte comunità locali".
"Dopo un lungo periodo di progressivo disinteresse e abbando iniziato nel secondo dopoguerra in seguito a profonde trasformazioni socio-economiche e culturali che hanno contribuito, in molti ambiti, a cancellare la memoria storica legata a questa forma di gestione", continua Mei, "il governo a ceduo è tornato al centro del dibattito forestale e sociale, suscitando un rinnovato interesse ma anche opinioni contrastanti. Il dibattito attuale su questa forma di governo è però spesso segnato da visioni polarizzate, da semplificazioni o da preconcetti – talvolta a favore, talvolta contrari – che rischiano di ostacolare un’analisi rigorosa e oggettiva. Da un lato, vi è chi ne evidenzia i possibili vantaggi in termini di multifunzionalità, resilienza e conservazione del mosaico paesaggistico; dall’altro, emergono criticità legate agli impatti ambientali, alla compatibilità con nuovi obiettivi gestionali o alla percezione di obsolescenza della pratica".
In questo scenario, il Gruppo di Lavoro “Boschi Cedui” si propone come spazio di riflessione scientifica aperta, multidisciplinare e priva di posizioni precostituite. L’obiettivo non è promuovere o contrastare il ceduo, ma contribuire a una lettura approfondita, caso per caso, dei suoi effetti, delle sue potenzialità e dei suoi limiti.
"Il Gruppo nasce per offrire un confronto rigoroso e senza pregiudizi", sottolinea il neo coordinatore, "volto a esplorare il governo a ceduo nella sua complessità, con il contributo di competenze che spaziano dalla selvicoltura all’ecologia, dalla sociologia alla pedologia, dalla storia del paesaggio all’economia forestale".
Questi i 5 obiettivi su cui il Gruppo di lavoro inizierà ad operare:
- promuovere lo scambio di esperienze e conoscenze scientifiche sul ceduo in contesti eterogenei;
- favorire lo sviluppo di progetti di ricerca condivisi su scala locale, nazionale e internazionale;
- produrre linee guida e raccomandazioni tecnico-scientifiche;
- contribuire alla definizione di politiche forestali informate e coerenti;
- supportare attività formative, divulgative e di comunicazione sul ruolo del ceduo nella gestione sostenibile delle foreste e del paesaggio.
Ci auguriamo che proprio a partire da questo nuovo Gruppo di lavoro SISEF si possa arrivare a quella discussione che abbiamo più volte auspicato, aprendo le porte anche ai non addetti ai lavori e coinvolgendo in particolar modo chi, partendo da un punto di vista diverso, ha difficoltà ad accettare questa forma di governo. Solo creando un dialogo basato sulle evidenze scientifiche è possibile creare convergenze: si tratta di un aspetto fondamentale che, da tecnici, siamo tenuti ad affrontare in prima linea.
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