PNRR e vivaistica forestale: che c'entra?

di Claudio Ciardi - Dottore Forestale
Commenti & Proposte è uno spazio libero che ospita considerazioni e idee inviate alla Redazione. I testi qui pubblicati non sono sottoposti a lettura di Referee e non rispecchiano necessariamente la posizione della Redazione o del Consiglio Editoriale di Sherwood.
Inizio questo mio scritto parafrasando una frase di mio Nonno materno, Gino Pacini, che per tutta la vita ha fatto il mezzadro: “mal vorsuto non fu mai abbastanza!”, cioè tradotto dal vernacolo, il male voluto non è mai sufficiente, proprio perché è voluto secondo me.
Il 2 Febbraio 2025 ho visto la puntata della trasmissione “Report” su Rai 3, uno degli argomenti trattati era il fatto che nel PNNR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, i finanziamenti della UE post Covid – 19), uno degli obiettivi era l’impianto di 6.600.000 alberi in Italia, soprattutto come “Forestazione urbana” ( Forestazione è come piantumazione, termini che nella lingua tecnica forestale corrente NON ESISTONO, perché le parole corrette sono “Forestale” e “Piantagione”, che poi l’Accademia della Crusca validi tali parole è un altro discorso, ma sarebbe come dire “chirurgoide” anziché “chirurgico” in termine medico), avvalendosi di materiale vivaistico “forestale”, prodotto da Vivai forestali pubblici e non di alberi a “pronto effetto” prodotti dai Vivaisti privati.
La domanda corretta da porsi è: e dove si trovano in Italia i Vivai Forestali Pubblici? La risposta della trasmissione è stata semplice: la visita ad uno dei pochi vivai forestali pubblici ancora decentemente in funzione: Umbraflor della Regione Umbria situato vicino a Spello (PG), che pur avendo una discreta produzione vivaistica di Materiale Forestale di Propagazione certificato e di provenienza certa, non arriva ai milioni di piantine necessarie. Da notizie in mio possesso ce ne sono di funzionanti in Veneto (Veneto Agricoltura a Montecchio Precalcino), in Lombardia (ERSAF a Curno), in Piemonte con 5 o 6 vivai, più piccoli, in piccole produzioni in una buona metà delle regioni (soprattutto del nord Italia)
E quelli ereditati dalle altre Regioni dopo il DPR del 1977? La trasmissione “Report” si è limitata a far vedere quella di due vivai forestali pubblici situati in Abruzzo, ma pensate che la situazione sia diversa in parecchie altre Regioni? Quando non è abbandono totale è dismissione molto avanzata.
La frase di un famoso monologo dell’Amleto di William Shakespeare: ”to be or not to be, that’s the question...” ”essere o non essere, questo è il dilemma” calza a pennello, perché dal trasferimento alle Regioni si è agito esattamente come Amleto: non decidendo e lasciando che il tempo facesse il suo decorso e che le persone si dimenticassero di questi inutili costi da sostenere.
Quindi oggi con i soldi del PNRR messi in tale obiettivo si ricorre a certi stratagemmi ( considerare i semi impiantati nei vivai forestali come alberi impiantati ad esempio come diceva la trasmissione Report), ma facendo artifici barocchi, anziché ricorrere all’essenzialità del Romanico….
Mal voluto non fu mai abbastanza, ora che si fa, si rinuncia ai soldi per fare uno straccio di rimboschimenti per la “Forestazione urbana”, tecnicamente sostenibili e a costi almeno accessibili o si ricomincia seriamente a pensare di riattivare una vivaistica forestale pubblica decentemente funzionante e capillarmente diffusa in tutte le Regioni italiane, per evitare di guardare solo al di là del proprio naso delle spese a bilancio?
Alcide De Gasperi era uso dire che il politico guarda alle prossime elezioni, lo Statista alle prossime generazioni.
Lascia un commento
Crediamo fermamente che creare un dialogo costruttivo con i nostri lettori possa costruire una comunità di appassionati, permettere di approfondire i temi trattati e arricchire tutti. Per questo motivo abbiamo attivato la sezione “commenti”.
Commentare un articolo è un'opportunità per partecipare alla conversazione pubblica e condividere le proprie opinioni. Partecipa anche tu alla discussione!
I commenti saranno moderati dalla redazione per assicurare che siano pertinenti, rispettosi e in linea con le nostre linee guida.
Crediamo fermamente che creare un dialogo costruttivo con i nostri lettori possa costruire una comunità di appassionati, permettere di approfondire i temi trattati e arricchire tutti. Per questo motivo abbiamo attivato la sezione “commenti”.
Commentare un articolo è un'opportunità per partecipare alla conversazione pubblica e condividere le proprie opinioni. Partecipa anche tu alla discussione!
I commenti saranno moderati dalla redazione per assicurare che siano pertinenti, rispettosi e in linea con le nostre linee guida.