La cimicetta della bronzatura dell’eucalipto: primi rinvenimenti nella Liguria di Ponente
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di Pasquale Restuccia, Massimo Ghione
Nel mese di Ottobre del 2024, in diverse località dell’entroterra della Riviera di Ponente, in Provincia di Imperia, sono state rinvenute infestazioni di Thaumastocoris peregrinus Carpintero and Dellapè (Heteroptera: Thaumastocoridae), conosciuta come la cimicetta della bronzatura dell’eucalipto.
Al genere Eucalyptus (Myrtaceae) sono ascritte più di 500 specie originarie dell’Australia. L’interesse economico si limita, comunque, ad una sessantina di specie, la gran parte provenienti dalle zone più prossime alle coste oceaniche del continente australiano caratterizzate da clima più mite, da umidità più elevata e precipitazioni più consistenti. Le diverse specie di eucalipto hanno un interesse economico rilevante, riconducibile al loro utilizzo come piante forestali, capaci di valorizzare terreni marginali, per l’estrazione di oli essenziali, come piante mellifere, ma soprattutto, nella Riviera dei Fiori, per la produzione di fronde verdi recise sia fresche che stabilizzate. Stimare la superficie investita alle diverse specie non è cosa semplice, ma di sicuro sono diventate in quest’ultimo quinquennio la seconda fronda per importanza (tra le specie più importanti: Eucalyptus cinerea, E. gunnii, E. stuartiana e E. parvifolia).
L’insetto è stato visto per la prima volta in Liguria su una specie di Eucaliptus meno presente rispetto alle altre citate, l’E. nicholii. La pianta può anche raggiungere i 20 metri di altezza, le foglie giovanili di durata variabile sono sessili, con picciolo corto, lineare, lunghe 2-5 cm, di colore rosso porpora all’inizio della crescita. La fronda si raccoglie giovane, i rami sono riuniti in mazzi da 500 grammi, può essere colorata e/o stabilizzata.
Da un punto di vista fitosanitario, in Australia, ambiente d’origine, l’Eucaliptus è soggetto agli attacchi di numerosi parassiti quali: Gonipterus scutellatus (coleottero curculionide defogliatore), psilla in fase di classificazione e, recentemente un acaro eriofide Phyllocoptes cacolyptae Valenzano, Martini, Simoni, de Lillo. Thaumastocoris peregrinus Carpintero and Dellapè (la cimicetta), benchè originaria dell’Australia, è stata segnalata come specie dannosa solo a partire dal 2002 a seguito di una estesa infestazione delle alberature stradali della Conca di Sydney.
In Italia, la prima segnalazione della presenza della cimicetta fu fatta al Servizio Fitosanitario della Regione Lazio nel Settembre del 2011, per poi proseguire con i rilievi fino a Novembre 2013 su Eucaliptus camaldulensis. Altri rinvenimenti si sono avuti in Toscana e Lazio su altre specie ma mai su piante utilizzate come fronda verde recisa.
L’attuale distribuzione è con ogni probabilità dovuta principalmente alla capacità di diffusione passiva di tipo accidentale. Localmente, dove altissima è la concentrazione di diverse specie di Eucaliptus ad uso ornamentale, potrebbe risultare favorita dalla capacità di individuare nuovi ospiti non ancora attaccati, nel nostro caso Eucalyptus nicholii, per poi passare agli altri.
Danno sulla fronda
Il danno provocato dall’insetto è di diversa entità a seconda dell’intensità di infestazione.
L’attività trofica è svolta a carico del mesofillo fogliare, con l’inserimento degli stiletti boccali attraverso le aperture stomatiche di foglie mature e ben sviluppate. I sintomi iniziali fanno assumere alle foglie un colore argento, in seguito marrone-rossastro visibile anche a distanza, da cui il nome comune “cimicetta della bronzatura” confondibile inizialmente con un danno provocato da ragnetto rosso. Le foglie danneggiate non sono più vendibili, seccano e successivamente si staccano.
Fenologia
Il maschio di T. peregrinus produce un feromone di aggregazione e su una stessa foglia si rinvengono generalmente numerosi adulti di entrambi i sessi e stadi giovanili.
Le uova sono deposte, isolate o in gruppi anche cospicui, sulle foglie o sui giovani rami prevalentemente in corrispondenza di screpolature o rugosità. Le femmine possono deporre fino a 60 uova, la longevità delle femmine, nelle stesse condizioni, è di 4-40 giorni (media: 15 ± 12 giorni) e la specie compie una generazione in circa 20 giorni. Non sono note le modalità di svernamento.
Lotta
Al fine di monitorare l’andamento della diffusione dell’insetto è utile installare all’interno della coltivazione trappole cromotropiche gialle adesive, al fine di determinare l’arrivo della cimicetta.
In ambiente agrario, nelle coltivazioni floricole ornamentali, è possibile intervenire con insetticidi piretroidi o a base di Acetamiprid, tra la fine di settembre e i primi giorni di ottobre, al fine di abbattere la popolazione di adulti e ninfe, che possono produrre danni estetici sulle foglie causandone il deprezzamento.
De Lillo E., Craemer C., Amrine J. W. Jr., Nuzzaci G., 2010 - Recommended procedures and techniques for morphological studies of Eriophyoidea (Acari: Prostigmata).- Experimental and Applied Acarology, 51 (1–3): 283–307. http://dx.doi.org/10.1007/s10493-009-9311-x
De Lillo E., Simoni S., Rapetti S., Repetto L., Odasso M., Bozzano G., Restuccia P., Martini P., 2013 - Un nuovo acaro eriofide dannoso per l'eucalipto da fronda in Italia e prime esperienze di lotta
Sasso R., Mughini G., Laudonia S. - Primi dati su fenologia e distribuzione in Italia di Thaumastocoris peregrinus Carpintero and Dellapé (Heteroptera: Thaumastocoridae), la cimicetta della bronzatura dell’eucalipto. Forest@ - Journal of Silviculture and Forest Ecology, Volume 11, Pages 105-115 (2014
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