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Gestione forestale

Stakeholder e gestione del territorio: come un gioco di ruolo può aiutare a trovare un punto di incontro

Stakeholder e gestione del territorio:  come un gioco di ruolo può aiutare a trovare un punto di incontro
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Il gioco è un importante strumento educativo e, soprattutto in età infantile, è fondamentale per lo sviluppo cognitivo, motorio ed emotivo, per imparare a relazionarsi con gli altri e al tempo stesso imparare a conoscersi, e per apprendere nuovi concetti. Ed è per questo che spesso “il gioco” è stato utilizzato, e tutt’ora viene utilizzato, con la finalità principale di educare, informare o stimolare la riflessione anche di partecipanti adulti a proposito di un determinato argomento. È quello che si propongono, ormai da anni, di fare i “giochi seri”, o serious game, impiegati con finalità educative, di ricerca o di facilitazione del confronto in diversi ambiti. Diversi studi, in particolare, hanno dimostrato come siano particolarmente utili per esplorare, apprendere e discutere la complessità del sistema socio-ecologico, soprattutto quando in esso coesistono molti interessi contrastanti (Speelman et al., 2018).

I serious game, infatti, possono fornire un supporto anche al di fuori del contesto scolastico. Ad esempio, possono essere impiegati per aiutare a definire strategie comuni verso un problema collettivamente riconosciuto, stimolando i partecipanti a riflettere e a condividere il proprio punto di vista e la propria esperienza. Un argomento che viene trattato con attenzione crescente negli ultimi anni è la gestione delle risorse naturali e del territorio, in quanto i giochi seri risultano essere un importante strumento di supporto nel trovare un punto d’incontro tra le diverse prospettive e priorità degli stakeholder coinvolti.

 

Serious game e paesaggi resilienti al passaggio del fuoco

Lo ha sperimentato e provato la Dott.ssa Ingrid Vigna, attraverso la sua tesi di dottorato intitolata “A picit jeu: Agent-based modelling with serious gaming for a fire-resilient landscape”, e svolta presso il Politecnico e l’Università di Torino. Il suo lavoro aveva come obiettivo quello di studiare il processo decisionale che sta dietro la gestione del territorio e la costruzione di paesaggi resilienti al passaggio del fuoco in Valchiusella (Piemonte). La Valchiusella, come molte altre vallate alpine, ha subito uno spopolamento repentino a partire dalla fine del XIX secolo. Questo ha portato all'abbandono delle attività agricole tradizionali e a un conseguente insediamento di vegetazione pioniera e boschi di neoformazione e all’accumulo di necromassa, che determinano, tra gli effetti di maggior rilevanza, condizioni favorevoli
all’innesco e al propagarsi di incendi.

art.Stakeholder e gestione territorio Gioco 1Fig. 1 - Paesaggio in Valchiusella (foto di Varnier Samuele)

“Questo lavoro”, scrive la Dott.ssa Vigna in un articolo che presenta i risultati della sua ricerca, “mira a rispondere alla necessità di affrontare un processo decisionale collaborativo per sviluppare processi di pianificazione integrata per paesaggi resilienti agli incendi, presentando e valutando un approccio partecipativo innovativo, incentrato sull'esplorazione di strategie di gestione del territorio per la resilienza del paesaggio al fuoco. Abbiamo testato la metodologia sviluppando un “Modello Basato su Agenti” (1) che rappresenta l'effetto delle azioni di gestione delle foreste e dei pascoli sul rischio di incendi boschivi in ​​Valchiusella, e abbiamo usato il modello come base per un serious game intitolato “A Picit Jeu”. Il modello ha permesso di esplorare i risultati di diverse strategie, utilizzando “A Picit Jeu” per coinvolgere gli stakeholder locali in discussioni collettive sugli scenari di gestione del territorio per la prevenzione degli incendi” (Vigna et al., 2024)

Per la realizzazione del gioco, sono state coinvolte cinque diverse categorie di stakeholder (agricoltori, sindaci/amministratori comunali, volontari antincendio boschivo, lavoratori forestali, ambientalisti locali), che vivono e lavorano nella Valle e che sono direttamente coinvolti nella gestione locale del territorio, nella gestione forestale e nelle problematiche legate agli incendi boschivi.
Durante le sessioni di gioco, oltre alle diverse idee e prospettive dei portatori di interesse, sono emerse le criticità che ostacolano la realizzazione di un paesaggio resiliente al fuoco come la frammentazione fondiaria, l’abbandono del territorio e la carenza di risorse economiche dedicate. È proprio il dialogo, infatti, che consente di far emergere tutte le peculiarità socio-ambientali che caratterizzano un’area, la cui comprensione è indispensabile per non alimentare un’interpretazione del territorio e del suo sviluppo basata univocamente su idee polarizzate e sul proprio percorso formativo. Prendere in considerazione e disporre di più punti di vista sulle criticità gestionali, assai variabili sull’intero contesto nazionale, può facilitare l'identificazione di soluzioni efficaci e condivise già in fase decisionale.

 

Un nuovo gioco sulla gestione del territorio

Ingrid Vigna è ora ricercatrice presso l’Istituto Meteorologico Norvegese e continua a sviluppare giochi seri per finalità di ricerca, divulgazione e facilitazione al dialogo. Il legame con la Valchiusella e la sua collaborazione con il Consorzio Forestale del Canavese l’ha recentemente portata a ideare un nuovo gioco per stimolare il dialogo sulle strategie di gestione forestale e del territorio, in grado di coinvolgere un pubblico più ampio. L’idea di Ingrid era infatti quella di passare da un gioco più strutturato, rivolto a persone che occupano già nella realtà quei ruoli, ad un gioco più semplice adatto a tutti, ma mettendo sempre in evidenza le priorità dei diversi attori.

art.Stakeholder e gestione territorio Gioco 2A testare questo nuovo gioco, e ancora in fase di viluppo, sono stati i ragazzi e le ragazze di AUSF Torino, con i quali Ingrid aveva già avuto modo di discutere dell’importanza della “divulgazione forestale” durante un’attività in Valchiusella organizzata dall’associazione.

Il gioco è ambientato in un ipotetico comune fra le Alpi, il quale ha ottenuto finanziamenti da un bando europeo e deve stabilire su quali settori orientare gli investimenti. I ruoli assunti dai giocatori rappresentano i quattro gruppi di stakeholder presenti nel territorio del comune e coinvolti nel processo decisionale (gli stessi dei ruoli in “A picit Jeu”), caratterizzati da  precise e differenti priorità: il gruppo degli ambientalisti pone come prioritaria la conservazione della biodiversità; il consiglio comunale vuole finalizzare l’utilizzo dei fondi europei per la sicurezza; le ditte forestali, invece, vorrebbero utilizzarli per garantire lo sfruttamento delle risorse legnose e l’implementazione della viabilità secondaria;  gli albergatori e le guide turistiche, infine, sono favorevoli a stanziare i fondi per attrarre turismo.

Anche in questo caso le meccaniche del gioco cercano di far emergere l’importanza di integrare i diversi obbiettivi dei differenti portatori di interesse, per riuscire a trovare una strategia comune e “vincente”. Il messaggio, infatti, è molto chiaro: non può esistere una gestione territoriale e forestale che guardi verso un unico obbiettivo: “tutti gli obbiettivi sono correlati tra loro” spiega Vigna “e il territorio è un sistema complesso, formato da diversi fattori che interagiscono fra di loro. L’idea è che giocando ci si renda conto che non è facile vincere, si vince se si collabora e se si dà importanza a tutti i punti di vista. Se manca, ad esempio, l’interesse per la conservazione della biodiversità e si opta per agire solo a favore delle ditte forestali, il risultato sarà una grave perdita dal punto di vista ecologico, con ripercussioni negative sugli habitat di diverse specie e, nel lungo periodo, sulla stessa filiera del legno. Viceversa, se si punta esclusivamente sulla conservazione senza dare adeguata importanza alla gestione forestale e al sostegno della filiera locale del legno, si rischia solo di indebolire l’economia del territorio e rendere insostenibile, nel lungo periodo, la tutela stessa del patrimonio boschivo.”

Questo gioco da tavolo è stato un ottimo modo per stimolare gli studenti e le studentesse di AUSF Torino a mettersi nei panni degli attori che, in primo piano, prendono tutte quelle decisioni che andranno ad influire sulla gestione del territorio, delle foreste e del paesaggio alpino. Ma anche per favorire il confronto ed imparare a “guardare con gli occhi” di chi ha un’opinione contrastante alla propria.
Inoltre, questa attività si presta molto bene ad essere impiegata nei progetti di divulgazione sia nelle scuole che tra la popolazione grazie al connubio tra semplicità (e facilità di comprensione) delle modalità di gioco, e capacità di trasmettere concetti complessi ma fondamentali legati alla gestione del territorio.

In conclusione, i serious game possono essere strumenti utili per promuovere una gestione partecipata e consapevole dei territori, contribuendo così alla costruzione di strategie di medio-lungo periodo condivise dai vari attori locali. Inoltre, tali strumenti possono giocare un ruolo fondamentale nell'educazione della popolazione, in quanto c'è una diffusa carenza di conoscenze sulla gestione territoriale. Questo riguarda sia i cosiddetti “nuovi abitanti” delle valli alpine e appenniniche come la Valchiusella, che negli ultimi anni sono giunti dalle città con l'idea di trasferirsi in un paesaggio incontaminato, sia coloro che discendono da famiglie da generazioni radicate nel territorio. I primi, pur avendo una forte coscienza ecologica, mancano spesso di conoscenze pratiche sulla gestione di boschi e pascoli, arrivando talvolta a confondere il taglio di un albero con i danni del disboscamento. I secondi, d'altra parte, talvolta possiedono una visione troppo poco innovativa riguardo a questi temi.

Autori:
Chiara Caprini
- Studentessa in SFA (DISAFA, UniTo)

Speelman, E. N., van Noordwijk, M., & Garcia, C. (2017). Gaming to better manage complex natural resource landscapesCo-investment in Ecosystem Services: Global Lessons from Payment and Incentive Schemes S, BL Namirembe, M. van Noordwijk, and P. Minang, eds.(World Agroforestry Center).

Vigna, I., Millington, J., Ascoli, D., Comino, E., Pezzoli, A., & Besana, A. (2024). A picit jeu: Agent-based modelling with serious gaming for a fire-resilient landscapeJournal of Environmental Management370, 122529.

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