Le innovazioni dei Gruppi Operativi per il settore forestale italiano

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di Rita Iacono e Patrizia Borsotto
Nella programmazione 2014-2022 gran parte dei fondi Ue rivolti al settore forestale provenivano dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, che rappresentava il principale strumento operativo e finanziario in grado di favorire il raggiungimento degli impegni in materia ambientale-climatica-paesaggistica. Particolarmente interessante è stata la sottomisura dedicata al sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi del PEI-AGRI di cui in questo contributo si analizzano le principali caratteristiche e ruolo nel contesto forestale italiano.
L’introduzione dell’approccio interattivo promosso dal Partenariato europeo per l’innovazione (PEI)(1) nella programmazione 2014-2022 ha rappresentato la principale novità dell’intervento dell’Unione europea (Ue) e ne è diventata una priorità condivisa. L’ innovazione, secondo l’economista austriaco Schumpeter nel 1912, è considerata come una “distruzione creatrice”, in cui le innovazioni sostituiscono le vecchie tecnologie e le forme di organizzazione aziendale. Si tratta di un processo di co-produzione: l’interazione tra diversi stakeholder che creano, adattano e diffondono conoscenza richiede la partecipazione di una vasta gamma di attori per apprendere insieme e stimolare l'innovazione in modo collaborativo. L'efficacia dell'approccio interattivo alla base dei Gruppi Operativi (GO) del PEI-AGRI come strumento per promuovere l'innovazione tra imprese agricole/forestali è ormai evidente: la contaminazione di idee derivante dalla collaborazione di soggetti aventi diverse competenze pratiche e scientifiche può consentire l’individuazione di una soluzione innovativa a problemi reali in tempi più rapidi e con migliori risultati, rispetto ad approcci verticali o individuali all'innovazione (Bonfiglio 2023).
Il processo di innovazione risulta fondamentale per il settore forestale, in particolare per il ruolo di primaria importanza che la Gestione Forestale Sostenibile (GFS) può ricoprire, non solo nella regolazione degli equilibri ambientali, nelle attività di presidio del territorio, ma anche e soprattutto nella creazione di opportunità di sviluppo socioeconomico nei contesti rurali e montani (Romano et al. 2023).
Il Regolamento (Ue) n. 1305/2013 riconosceva la trasversalità della materia forestale e attribuiva un ruolo cardine al patrimonio forestale e al settore produttivo, richiamando in diversi punti l’opportunità di far convivere esigenze ambientali e interessi produttivi. Quest’ultimo aspetto riveste un’importanza strategica in particolare nelle aree rurali marginali dove la risorsa forestale rappresenta una delle principali fonti di lavoro e di reddito per le comunità locali.
Il patrimonio forestale nazionale è costituito da oltre 11 milioni di ettari di foreste e da quasi 2 milioni di ettari di altre terre boscate (IFN 2025; RAF 2019; Mipaaf 2021), la superficie forestale è aumentata costantemente nell’ultimo secolo, ma con un leggero rallentamento nell’ultimo decennio, grazie soprattutto alla colonizzazione spontanea di aree marginali, aperte o di ex coltivi (RAF 2019; Mipaaf 2021).
Alle foreste e alle attività forestali è ormai ampiamente riconosciuto un ruolo strategico nella lotta al cambiamento climatico globale e, nell’ambito degli impegni internazionali (Accordo di Parigi del 2015) ed europei di riduzione delle emissioni di gas serra, rappresentano uno strumento indispensabile per il raggiungimento di un’economia circolare a zero emissioni di carbonio entro il 2050 (Mipaaf, 2021).
Tuttavia, molte ormai sono le sfide a cui il settore forestale nazionale deve e può dare un concreto contributo, legate anche alle esigenze di decarbonizzazione della economia e di sviluppo delle energie rinnovabili, alla protezione dell’ambiente, alla conservazione della biodiversità e al recupero funzionale e strutturale degli ecosistemi, alla tutela del paesaggio, all’uso efficiente delle risorse e allo sviluppo sostenibile, alla commercializzazione e trasformazione di prodotti forestali di origine legale e, quindi, alla cooperazione internazionale per la protezione delle foreste e il ripristino dei territori degradati. Queste sfide richiedono un’ampia azione di governance locale e di comunicazione, e non possono prescindere da una visione strategica delle politiche di settore e dal coordinamento tra le policy di tutela ambientale e di sviluppo socioeconomico.
Il quadro nazionale di compiti e ruoli istituzionali in materia forestale risulta complesso e frammentato, con sovrapposizioni di competenze e interventi normativi in materie concorrenti che portano a una mancanza di coordinamento tra la normativa regionale e le norme statali. Questa situazione rappresenta evidentemente, una difficoltà alla definizione di una politica organica e condivisa di valorizzazione del settore forestale necessaria per superare le criticità strutturali legate non solo all’abbandono colturale e culturale del bosco e delle aree rurali e montane, ma anche e soprattutto alla sua ridotta propensione all’innovazione, nonché alla perdita del valore economico dei suoi prodotti legnosi e non legnosi, e alla stessa limitata consapevolezza dei servizi ecosistemici offerti alla collettività. Per affrontare queste sfide, all’inizio di febbraio 2022 è stata pubblicata la Strategia Forestale Nazionale per il settore forestale e le sue filiere (SFN)(2) con una validità ventennale e aggiornamenti quinquennali, che sostituirà l’attuale Programma Quadro per il Settore Forestale, inoltre, la strategia integra quella nazionale per la bio-economia per la parte fondamentale legata al sistema foresta-legno (Ascoli et al., 2022, Corona, 2024).
Il ruolo dei gruppi operativi del PEI AGRI nel settore forestale
L'approccio interattivo è il metodo adottato dai GO in Italia per promuovere l'innovazione nel settore agricolo e forestale e si basa sulla collaborazione tra scienza e pratica, valorizzando sia la ricerca che l'esperienza diretta. Fondamentali per l’efficacia dell’approccio sono la gestione delle relazioni tra i partner e la capacità di adattare strategie e obiettivi nel tempo; infatti, i rischi potrebbero essere sia la promozione dell’interattività esclusivamente sul piano formale sia l’assenza di una collaborazione reale.
In Italia nella programmazione 2014-2022 sono stati selezionati 829 GO. Di questi 56 riguardano il settore forestale e sono stati finanziati con un contributo di 12.898.539 euro. I GO forestali nel complesso hanno coinvolto 449 partner in progettualità nella maggior parte dei casi di durata compresa tra 24 e 36 mesi (Figura 1).
Figura 1: Localizzazione dei GO, costi, durata e partner. (Fonte: Banca Dati Innovarurale, 2025)
La composizione dei partenariati all’interno di un GO dipende dalle condizioni di ammissibilità di partecipazione stabilite nei bandi di ciascuna regione. Secondo la ricognizione dei bandi regionali realizzata a dicembre 2021 le Regioni che hanno selezionato i GO forestali hanno previsto l’obbligo di includere all’interno del partenariato almeno una azienda agricola o forestale. Non tutte le Autorità di Gestione, però, hanno scelto di specificare all’interno dei bandi di selezione un numero minimo maggiore di uno di imprese agricole/forestali per poter ammettere a finanziamento un progetto, solo la Toscana ha indicato un numero superiore a 3 imprese. Alcune Regioni come Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche hanno, inoltre, specificato che nel GO dovevano essere presenti enti appartenenti al mondo della ricerca, consulenza, formazione e attori nel campo della produzione e trasferimento di ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica, divulgazione (Figura 2).
Le specificità di ciascun bando e l’allocazione finanziaria riflettono ovviamente le scelte politiche e strategiche di ogni territorio così come anche le esperienze e gli investimenti pregressi nel settore della ricerca (Gava et al. 2022).
Figura 2. I partner dei Gruppi operativi forestali (Fonte: Banca dati Innovarurale, 2025)
I 56 GO forestali selezionati in 12 Regioni e 1 Provincia Autonoma (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Marche, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Puglia, Toscana, Umbria e Veneto) hanno realizzato nel 73% dei progetti innovazioni di processo, ovvero modalità nuove o migliorate per una o più funzioni che differiscono significativamente dalle precedenti e che sono state messe in uso da un determinato soggetto, il 16% introduce innovazioni sia di processo sia di prodotto, che modificano, quindi, sia i processi produttivi sia il prodotto finale e l’ 11% innovazioni relative solo al prodotto, cioè l'introduzione di un bene o servizio nuovo o significativamente migliorato rispetto alle sue caratteristiche o agli usi previsti (OCSE 2019; Iacono e Borsotto 2020).
I GO forestali cercano di rispondere ai fabbisogni/criticità che caratterizzano il settore forestale del nostro Paese sperimentando progettualità che riguardano per lo più la necessità della GFS, la sola ad assicurare un corretto svolgimento di tutte le funzioni e componenti (economica, protettiva, ecologica e ricreativa) del patrimonio forestale. Alcuni progetti intendono rafforzare le filiere produttive e promuovono l’aggregazione di persone, aziende, competenze ed esperienze del settore; altri prevedono la predisposizione di un piano di approvvigionamento sostenibile di lungo periodo per il conferimento per usi energetici di materiale legnoso, il potenziamento della formazione e dell’aggiornamento professionale degli operatori forestali, la meccanizzazione delle imprese forestali locali strutturando un rapporto tra i proprietari boschivi e gli utilizzatori. Anche il cambiamento climatico come gli eventi estremi (tempeste, incendi e siccità) sempre più frequenti mettono a dura prova la resilienza degli ecosistemi così come la lentezza delle misure di adattamento rispetto ad essi. Tra i progetti selezionati che affrontano questa problematica si evidenziano sperimentazioni di sistemi di allerta precoce e pratiche forestali in grado di aumentare la capacità di assorbimento del carbonio e migliorare la resilienza climatica. Infine, altri progetti forestali riguardano la gestione aziendale (27%), l’impronta carbonica (16%) e la gestione dei sottoprodotti agricoli/forestali.
Figura 3. Le tematiche dei GO (Fonte: nostre elaborazioni su dati Banca Dati Innovarurale)
Nel 30% dei GO forestali selezionati l’innovazione è di tipo organizzativo–gestionale (nuovi accordi, valorizzazione di tutta la filiera, sistema di certificazione di parte terza per la qualità del prodotto ecc.), nel 23% di tipo tecnologico (introduzione di sistema di supporto alle decisioni, nuove applicazioni per migliorare l’operatività aziendale, tecniche innovative per la prevenzione dei danni, ecc.) e nel 18% tecnico produttive (nuovi impieghi dei prodotti, adattamenti meccanici/operativi, ecc.) come si evince dalla Figura 4.
Figura 4. Le caratteristiche dei GO (Fonte: nostre elaborazioni su dati Banca Dati Innovarurale).
Per comprendere al meglio il campo semantico dei progetti di innovazione realizzati dai GO sono state analizzate le parole chiave che i singoli GO hanno inserito nei moduli descrittivi del progetto così come dettagliato nelle linee guida dell’Unione Europea (EU, 2016 e 2023). Infatti, nell’ambito dei bandi emanati dalle Regioni, a valere sulla misura 16.1 dei PSR 204-2022, era previsto l’obbligo della compilazione di un modulo contenente le informazioni richieste per il monitoraggio predisposto dal PEI – AGRI; in particolare sono richieste informazioni relative alla composizione del partenariato, alle attività svolte, alle parole chiave da scegliere da un elenco di 19 parole chiave contenute nelle linee guida del PEI AGRI. Le percentuali attribuite a ciascuna parola chiave (Figura 5) riflettono l'importanza di determinati ambiti di intervento:
- Selvicoltura (26%) è la tematica principale che suggerisce la priorità della gestione delle risorse forestali nei progetti di innovazione, con un focus sulla sostenibilità e l'efficienza nella gestione forestale.
- Competitività e diversificazione agricola e forestale (20%) indica l’importanza di diversificare le attività e le produzioni, probabilmente per rispondere alle sfide economiche e ambientali.
- Gestione del paesaggio e del territorio (13%) sottolinea l'importanza di un approccio integrato alla gestione del territorio, che tiene conto della relazione tra gli aspetti forestali e gli equilibri ecologici.
- Clima e cambiamenti climatici (9%) insieme alla gestione del suolo (9%), evidenziano la crescente preoccupazione per le sfide legate al cambiamento climatico e l'urgenza di sviluppare pratiche sostenibili di gestione del suolo.
Nel complesso, l'analisi delle parole chiave mostra una forte enfasi su pratiche sostenibili e sull'adattamento ai cambiamenti climatici, con un'attenzione particolare alla diversificazione e competitività del settore agricolo e forestale, temi centrali della Strategia Forestale Nazionale.
Le parole chiave definite dai GO risultano collegate alla natura del progetto e dell’innovazione, così come è evidente dal documento sulle linee guida relative alla programmazione per l'innovazione e l'attuazione del PEI per la produttività e la sostenibilità dell'agricoltura, anche le tematiche permettono di classificare le attività realizzate nell’ambito delle progettualità in base alle criticità da affrontare.
Figura 5. Le percentuali delle parole chiave dei progetti dei GO (Fonte: nostre elaborazioni su dati Banca Dati Innovarurale).
La composizione del partenariato così come la chiara identificazione del fabbisogno riveste un ruolo centrale per il successo dei GO. I fattori che determinano il successo dei progetti innovativi finanziati nell’ambito delle politiche europee sono rappresentati sicuramente dal contesto specifico, dalla sfida da affrontare e dalla costituzione del partenariato, pertanto, la composizione e le modalità di collaborazione all’interno del gruppo operativo risultano essere aspetti cruciali (Arzeni et al., 2020; EU, 2024).
L'innovazione nel settore forestale si concentra, in particolare, sull'integrazione di nuove pratiche di gestione, tecnologie avanzate, e approcci partecipativi per migliorare la sostenibilità, la produttività e la resilienza degli ecosistemi forestali: lo sviluppo delle filiere forestali o di altre forme di partenariato e di collaborazione, l’incremento dell’uso di biomateriali per ridurre l’impatto ambientale, il miglioramento della gestione delle foreste.
I dati di attuazione del Partenariato europeo dell’innovazione per la produttività e la sostenibilità dell’agricoltura in Italia per il periodo di programmazione 2014-2022 riferiscono una situazione molto positiva: tutte le regioni italiane, ad eccezione della Valle d’Aosta, hanno attivato le misure dei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) a supporto della creazione dei GO. I GO finanziati dalle Regioni e Provincie Autonome sono in totale 829 di questi 676 hanno concluso l’attività, solo il Molise, invece, non ha ancora terminato l’iter di selezione dei progetti. A distanza ormai di alcuni anni dal loro avvio nell’ambito di un progetto europeo - Forest4EU - è stata avviata una valutazione dei progetti realizzati nel periodo di programmazione 2014-2022 dai partenariati forestali e agroforestali per mettere a sistema le diverse soluzioni sviluppate dai Gruppi Operativi in tutta Europa e, quindi, anche per acquisire una migliore comprensione del processo di co-creazione e diffusione di innovazioni nonché per identificare i principali fattori e ostacoli nel raggiungimento dei risultati. Per loro natura i GO una volta terminata la loro attività progettuale sciolgono il partenariato, ovviamente ci sono stati casi dove considerate le relazioni instaurate, fruttuose per i partner per la crescita delle rispettive competenze e complessivamente anche del sistema della conoscenza e dell’innovazione nei diversi specifici territori, gli stessi attori insieme hanno partecipato ad altri bandi regionali che finanziavano i gruppi operativi per proporre la realizzazione di ulteriori interventi progettuali partenariali (EU, 2024).
Con la programmazione PAC 2023-2027 la Commissione Europea ha nuovamente previsto un intervento a sostegno dei GO continuando a promuovere un approccio partecipativo e interattivo mediante il PEI AGRI grazie all’intervento SRG 01 - Sostegno gruppi operativi PEI AGRI finalizzato al finanziamento di GO e delle eventuali azioni di ideazione dei progetti e creazione dei partenariati.
Ascoli D., Ferlazzo S., Marchetti M., Motta R., Pompei E., Stefani A., (2022) - Strategia Forestale Nazionale italiana e governo integrato degli incendi boschivi. Forest@ 19: 31-35. - doi: 10.3832/efor4093-019
Arzeni A., Borsotto P., Carta V., D’Oronzio M.A., Iacono R., Lai M., Ugati R., Vagnozzi A., (2020) - L’approccio interattivo per l’innovazione: l’esperienza dei GO. Sintesi della sessione “Esperienze a confronto”. Report del Webinar del 24 novembre 2020
Banca dati dei Gruppi Operativi https://www.innovarurale.it/it/pei-agri/gruppi-operativi/bancadati-go - consultata il 05/03/2025
Bonfiglio A., (2023) - Gli impatti dei gruppi operativi del PEI-AGRI sulle prestazioni delle imprese agricole, PianetaPSR numero 129 dicembre 2023.
Corona P., 2024 - La “nuova” pianificazione forestale in Italia. L’Italia Forestale e Montana, 79 (4): 160-162; https://dx.doi.org/10.36253/ifm-1140
European Union (2016), Guidelines on programming for Innovation and the implementation of the EIP for agricultural productivity and sustainability
European Union (2023) Guidelines for data on European Innovation Partnership (EIP) Operational Groups
European Union (2024) Study on outcomes achieved by EIP-AGRI Operational Group projects under the CAP
Iacono R., Borsotto P., (2020) - Innovazione e foreste: i Gruppi Operativi forestali. PianetaPSR numero 93, luglio/agosto 2020.
Inventario Nazionale delle foreste de dei serbatoi forestali di carbonio (INF) https://dashboard.inventarioforestale.org/public/dashboards/62E6D0pxDAXeTBM1eXANbg2PHiRA471wS5KPiqo3?org_slug=default&p_Seleziona%20%2F%20Select=ITALIA - consultato il 05/03/2025
OCSE, (2019) - Oslo Manual 2018. Guidelines for Collecting, Reporting and Using Data on Innovation. 4th Edition.
Oriana G., Iacono R., Izzi F., Longhitano D., Bonfiglio A., Lasorella V., Borsotto P., (2022) - Valutazione della capacità dei Gruppi Operativi italiani di creare reti per l'innovazione. Pubblicazione realizzata con il contributo FEASR (Fondo europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale) nell’ambito del programma Rete Rurale Nazionale 2014-2023.
Mipaaf, (2021) - Strategia forestale nazionale. Documento realizzato nell’ambito delle attività previste dal Programma Rete Rurale Nazionale 2014-2020, Scheda attività CREA 22.1 “Foreste”, con il supporto tecnico del Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia del Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria.
RAF Italia 2017-2018 - Rapporto nazionale sullo stato delle foreste e del settore forestale in Italia (2019), Prodotto dalla Rete Rurale Nazionale (RRN 2014-2020). Compagnia delle Foreste, Arezzo.
Romano R., Mazza E., Cappella M.T., Scarano S., Rivieccio R., Giordano D., Orsini S., Maluccio S., Pecchi M., Pennelli B., (2023) - Le foreste e il settore forestale nelle politiche di sviluppo rurale. Report di approfondimento Rete Rurale Nazionale (Scheda 22.1).
Schumpeter J., (1912) - Theorie der wirtschaftlichen Entwicklung. Traduzione italiana (1977) - Teoria dello sviluppo economico. Sansoni, Firenze.
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