AUSF Nuoro al martelloscopio di Monte Arci

di Stefano Pani, AUSF Nuoro
Dopo 7 anni dalla sua realizzazione, gli studenti UNISS del polo universitario nuorese, si sono finalmente recati sul Monte Arci dove sorge il martelloscopio, un’area di studio permanente, nella quale hanno potuto applicare sul campo quanto appreso nelle lezioni di selvicoltura, dendrometria, inventari e assestamento forestale.
L’importanza delle esercitazioni in bosco
Poter conciliare le attività didattiche teoriche con le esercitazioni in bosco consente agli studenti di comprendere e assimilare in modo nettamente migliore le competenze tecniche previste dai corsi didattici. L’AUSF, ben consapevole di questo aspetto, si impegna costantemente ad organizzare attività sul campo che permettono, a tutti coloro che studiano le scienze Forestali e Ambientali, di applicare e “sporcarsi le mani” con i concetti appresi durante le lezioni in aula. In questo modo lo studio viene reso completo e pratico, consentendo di approfondire tematiche che rischierebbero di essere nozioni destinate a svanire nel tempo.
Ma le esercitazioni non dovrebbero essere organizzate soltanto dal docente, sta anche agli studenti trovare degli argomenti utili da approfondire in bosco. Con questa volontà è stata organizzata l’escursione al martelloscopio del Monte Arci in data 8 maggio. Un gruppo di studenti, desiderosi di visitare l’area di studio e provare sul campo l’utilizzo di questo strumento, ha proposto ai docenti di selvicoltura, dendrometria, inventari e assestamento forestale, di organizzare un’esercitazione congiunta e di aprirla a tutti gli anni di corso.
Formarsi nel martelloscopio
Il valore aggiunto di questa giornata formativa risiede nel fatto che il martelloscopio permette di simulare gli interventi selvicolturali che, nella loro ampia varietà attuativa in funzione dell’obiettivo a cui adempiere, vengono effettuati con differenze molto sottili non sempre così facili da comprendere dai libri. Il martelloscopio è una piccola area forestale nella quale per ogni singola pianta sono stati raccolti un ampio numero di dati, come coordinate geografiche, diametro, altezza, volume, stato vegetativo, valenza ecologica e valore economico. Tutti questi vengono poi caricati in uno specifico software che permette di simulare, direttamente in campo, una martellata virtuale, restituendo in termini quantitativi e grafici i risultati delle scelte selvicolturali effettuate. Gli studenti si trovano così a dover osservare, analizzare ed effettuare scelte per ogni albero e a scala di popolamento, potendo in seguito valutarne la qualità dei risultati prodotti e confrontarle con quelle di altri colleghi. L’applicazione sul campo delle proprie conoscenze, lo scambio di opinioni e l’analisi dei risultati alimentano la capacità critica dello studente, consolidando le conoscenze acquisite durante le lezioni in aula.
I primi martelloscopi europei sono stati individuati in Francia a partire dagli anni ’90. In Italia grazie al Progetto LIFE GoProFor e ad altri che hanno seguito, sono stati attivati in Toscana, Lazio, Sardegna, Lombardia, Sicilia, Veneto, Piemonte e Molise, seguendo la procedura definita dal progetto Integrate+ che promuove l'integrazione nella gestione sostenibile delle foreste della conservazione della natura, a livello di politica, pratica e ricerca, e collega più di 100 siti di dimostrazione pratica in tutta Europa.
L’evento
L’organizzazione della giornata ha richiesto un momento formativo antecedente l’evento per approfondire alcuni concetti, come il parametro di valenza ambientale, ma anche per allineare le conoscenze di tutti i partecipanti. Oltre a rendere disponibile tutto il materiale necessario, è stato quindi organizzato un seminario online in collaborazione con la Dott.ssa Serena Buscarini e la Dott.ssa Serena Corezzola (D.R.E.AM. Italia) – rimasto utile anche ai più “anziani” per rinfrescarsi un po’ le idee.
Nella giornata si è deciso di inserire anche una prova di determinazione dell’Indice di Biodiversità Potenziale (IBP). L’IBP (Figura 1) è uno strumento pratico per stimare il livello di biodiversità presente in una determinata foresta e valutare le attività utili al suo miglioramento. La sua applicazione aiuta a identificare e promuovere gli elementi che supportano la diversità delle specie, contribuendo a mantenere la salute degli ecosistemi forestali.
Figura 1. Grafici di rappresentazione dei fattori per la valutazione dell’Indice di Biodiversità Potenziale (IBP).
Il Martelloscopio di Monte Arci e l’attività degli studenti e studentesse nuoresi
L’area del martelloscopio (di 1 ha di superficie) fa parte della foresta demaniale di Monte Arci – Acquafrida, all’interno del Comune di Pau, ed è gestita dal Servizio territoriale di Oristano dell’Agenzia FoReSTAS, con finalità didattiche dimostrative di tutela della biodiversità.
Il popolamento presente risulta essere un soprassuolo transitorio di Quercus ilex, coetaneiforme, con presenza sporadica di Arbutus unedo, Phillyrea latifolia e Quercus Virgiliana. Questa area è stata caratterizzata per molti secoli dal governo a ceduo per la produzione di legna da ardere e carbone, come facilmente comprensibile dalle varie aie carbonili individuabili all’interno della particella.
Per l’organizzazione si è tratto spunto dalle Forestiadi , evento di Compagnia delle Foreste, e dalle esercitazioni pratiche del corso per esperto in gestione forestale per la conservazione della biodiversità. Infatti, una volta giunti nei pressi del martelloscopio, gli studenti partecipanti, dopo una prima illustrazione dell’area oggetto di studio e delle prove da realizzare, sono stati divisi in 4 gruppi il più eterogenei possibili in maniera da favorire lo scambio di conoscenze tra i vari anni di corso.
Per una questione logistica e di tempo ciascuna squadra ha lavorato in una sola sottoparticella di 2500 m², prima dedicandosi al calcolo dell’IBP e poi all’esercitazione sul martelloscopio, confrontandosi al termine con le altre squadre.
Le squadre sono state indirizzate dai tutor (Presidente AUSF Nuoro + docenti accompagnatori) che li hanno guidati sulle scelte da fare, senza mai suggerire direttamente e lasciandogli completa autonomia.
Alla fine della prova del martelloscopio, ogni gruppo ha visitato tutte le varie sottoparticelle e un rappresentante per ciascuna squadra ha illustrato il procedimento eseguito per raggiungere l'obiettivo richiesto, indicando le piante che sarebbero state abbattute e quelle invece rilasciate.
L’aver diviso l’evento in due sezioni (determinazione IBP la mattina e “martellata” al pomeriggio) ha aiutato gli studenti a meglio individuare durante i rilievi in campo le piante da abbattere e quelle da rilasciare avendo sempre come linea guida l’aumento della biodiversità e la conservazione della stessa nel lungo periodo.
Dato l’obbiettivo conservativo la maggior parte delle piante rilasciate sono state non solamente quelle caratterizzate da un’elevata biodiversità, ma anche quelle con buone caratteristiche strutturali. Tra queste, quelle caratterizzate da un fusto maggiormente uniforme e con eventuali biforcazioni delle branche principali nella parte apicale, mentre le piante che presentavano delle eventuali biforcazioni nella parte basale del fusto, essendo meno stabili nel lungo periodo, sono state rilasciate solo se caratterizzate da un elevata biodiversità potenziale (presenza di vari dendromicrohabitat).
Sulla base delle caratteristiche strutturali e del livello di biodiversità presente sono state quindi individuate le piante candidate, da rilasciare, e quelle competitrici, da abbattere.
La presenza di altre specie sporadiche ha aiutato a indirizzare le scelte colturali, effettuando interventi utili anche allo sviluppo di queste ultime e quindi a una maggiore diversità specifica e un conseguente aumento del livello di biodiversità.
Le scelte, oltre che da aspetti valutabili visivamente, sono state aiutate anche dai dati presenti sul database del martelloscopio; per ciascuna pianta era infatti possibile leggere il rispettivo valore economico e, una volta scelte tutte le piante da abbattere, è stato possibile fare un conto dell’ammontare ritraibile dalla vendita del legname.
Il valore di macchiatico non è stato propriamente calcolato, ma nelle scelte colturali si è comunque tenuto conto del valore economico ritraibile e dalle possibili modalità di esbosco tentando di limitare quanto più possibile gli eventuali costi di utilizzazione.
L’evento ha dato l’opportunità a tutti i partecipanti di ampliare la propria visione sugli interventi selvicolturali e quindi di valutare in maniera sistemica un determinato soprassuolo. Gli studenti sono entrati a diretto contatto con una valutazione degli interventi da effettuare e i loro effetti nel breve e nel lungo periodo, oltre ad ampliare le proprie capacità tecniche. L’attività ha aiutato, così, gli studenti e le studentesse a esporsi e illustrare ai propri colleghi le scelte effettuate e i motivi che hanno portato alla decisione delle stesse in maniera sintetica e chiara.
L’evento è stato gradito da tutti i partecipanti, docenti inclusi, in quanto ha evidenziato l’importanza del martelloscopio e del suo utilizzo che risulta essere utile a simulare e applicare sul campo quanto appreso a lezione in aula.
Questo articolo è pubblicato nell’ambito del protocollo di intesa firmato da AUSF Italia e Compagnia delle Foreste. Per scoprire di più sulla storia dell’Associazione Universitaria degli Studenti Forestali, sul nostro sito è disponibile un articolo firmato da Solaria Anzilotti; oppure è possibile visitare la https://www.facebook.com/ausfitalia, il profilo Instagram o scrivere una mail a .
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