Solo pochi mesi eravamo nella pineta di Monticiano (Siena), in un cantiere dimostrativo realizzato nell’ambito del Progetto Fire-Res, per vedere l’harvester KDH all’opera nella creazione di un viale tagliafuoco. La giornata, organizzata dal CNR in collaborazione con Regione Toscana e Dream, era finalizzata a mostrare i benefici di buone pratiche e nuove tecnologie nell’ambito della pianificazione e degli interventi di selvicoltura preventiva e come essi siano in grado di migliorare l’attività in termini di ottimizzazione dei costi, miglioramento dei livelli di sicurezza degli operatori e di aumento della superficie forestale lavorata a parità di costi rispetto a pratiche tradizionali.
Tra gli organizzatori della giornata c’era anche il Dott. Martino Rogai, ricercatore al CNR-IBE e PhD presso l’Università di Lleida, che nell’ambito del progetto FIRE-RES, finanziato dal programma Horizon 2020 dell'Unione Europea, ha condotto una serie di studi per analizzare i benefici dell’utilizzo di macchine specializzate e polivalenti negli interventi di selvicoltura preventiva antincendio. Con molto piacere abbiamo appreso che il Dott. Rogai, proprio grazie allo studio effettuato nel cantiere di Monticiano, intitolato "Fuelbreak management with a multipurpose light tracked harvester", che comparava l’impiego dell’harvester KDH con il tradizionale sistema di lavoro con motosega ed escavatore con pinza, è stato nominato vincitore del premio Forest Monitor Awards durante la 57a edizione del FORMEC 2025, il simposio internazionale sulla meccanizzazione forestale.
"Questo studio dimostra” dichiara il Dott. Rogai “come l’investimento in un unico macchinario leggero e multifunzionale - in grado di abbattere, allestire, esboscare e triturare - rappresenti un cambio di paradigma nella gestione dei viali tagliafuoco. L’inversione iniziale dei costi, apparentemente elevata, è ampiamente compensata da una drastica riduzione dei tempi operativi, una maggiore superficie trattabile e un significativo risparmio economico rispetto ai sistemi tradizionali. La meccanizzazione leggera consente inoltre di operare anche in condizioni meteo avverse, aumentando l’efficienza e la sicurezza nelle operazioni di prevenzione incendi."
La macchina impiegata era il KDH-40 di Konrad, descritto nel dettaglio nell’articolo su Tecniko&Pratiko n° 175, capace di abbattere piante con diametri fino a 45 cm (con la testata Woody40.1), movimentare con la funzione di pinza, abbinabile anche ad una trincia e dotabile di un verricello integrato sul braccio. Quindi una macchina estremamente versatile e utile anche negli ordinari interventi selvicolturali.
I risultati dello studio, condotto insieme ai colleghi Carla Nati, David Pellegrini e Gianni Picchi, e, più in generale, del progetto Fire-Res, che si estendono ad altre macchine e contesti operativi (vedere Tecniko & Pratiko n° 171 e n° 175), offrono importanti informazioni tecniche per imprese boschive ed enti incaricati responsabili dell’attività di prevenzione antincendio, per valutare le opzioni operative e calibrare gli investimenti sulle soluzioni più efficienti, in particolare in una visione di lungo termine.
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