Pillole forestali dal mondo #04 - Dalla mancanza di legno in Svizzera alle 10 lezioni sul ripristino forestale

Benvenuti alla Quarta edizione di Pillole Forestali dal Mondo, l’appuntamento mensile per esplorare insieme a noi il mondo forestale fuori dai confini dell’Italia. Conosceremo attori, progetti, buone pratiche e risultati che potranno ispirarci e fornirci elementi utili anche per la gestione di alberi e foreste nel nostro Paese.
Io sono Paolo Mori e qui in Redazione con me a selezionare e a commentare le notizie ci sono Luigi Torreggiani, Silvia Bruschini, Andrea Barzagli e Giammarco Dadà.
Questa edizione della rubrica è sponsorizzata dalla fiera Ligna che si svolgerà a maggio ad Hannover e che ringraziamo per sostenere la diffusione gratuita dell'informazione forestale.

Giornata internazionale delle Foreste 2025 al FAO Park di Roma
Il 21 marzo 2025 sarà la giornata internazionale delle Foreste che quest’anno la FAO dedica al tema “Foreste e cibo”. Dalle 11.00 alle 13.00, presso il FAO Park di Villa Doria Pamphilj a Roma, si svolgerà un evento speciale dedicato alle foreste e all'alimentazione. Sarà un'opportunità per celebrare il ruolo cruciale delle foreste nel supportare sistemi alimentari sostenibili e nel nutrire le comunita del Pianeta. Sarà possibile partecipare a visite guidate immersive per scoprire il legame tra foreste, biodiversità e sicurezza alimentare. All’evento parteciperanno il Direttore Generale FAO QU Dongyu, esperti FAO e ospiti istituzionali. Il percorso toccherà le sette aree geografiche del FAO Park, approfondendo il valore nutrizionale degli alberi e dei prodotti forestali.
Nel sito FAO non si indica la necessità di prenotare, ma solo che l’ingresso del percorso si trova in via Leone XIII, largo Martin Luther King (come indicato nell’immagine a corredo di questa notizia).

10 lezioni da imparare sul ripristino forestale in Europa
Lo European Forest Institute (EFI), con sede in Finlandia, ma succursali in molti paesi dell’Unione Europea, il 20 dicembre 2024 ha proposto 10 lezioni sul ripristino forestale tratte da 18 paesi dell’UE. Per come sono impostate non vogliono indicare una direzioni specifica, ma aggiungere delle tessere in un mosaico conoscitivo ancora incompleto. Per le caratteristiche di questa rubrica si elencano di seguito le 10 lezioni in maniera molto sintetica, per questo poi si consiglia di visitare il sito EFI per approfondire. Ecco le 10 lezioni apprese.
Lezione 1: i disastri naturali e le crisi ambientali, sono stati dei veri e propri catalizzatori del ripristino forestale e delle modalità d’intervento.
Lezione 2: le guerre del passato hanno contribuito enormemente al degrado delle foreste, ma hanno anche stimolato grandi campagne di rimboschimento che hanno plasmato le foreste di oggi.
Lezione 3: una governance forestale centralizzata ha frequentemente consentito il successo del ripristino su larga scala, mentre una proprietà frammentata ha spesso rallentato i progressi del ripristino.
Lezione 4: la mancanza di finanziamenti costanti è stata un ostacolo storico al ripristino. C’è un urgente bisogno di fonti di finanziamento innovative, ad esempio private, e resilienti alle fluttuazioni politiche e di mercato.
Lezione 5: i cambiamenti nella domanda di prodotti come legname e legna da ardere hanno plasmato in modo significativo le strategie di ripristino. Gli sforzi futuri dovrebbero integrare i benefici commerciabili derivanti da tutti i tipi di servizi ecosistemici.
Lezione 6: l'abbandono delle aree rurali tende a ridurre i conflitti sull'uso del suolo, ma può portare a nuove sfide come la mancanza di gestione forestale.
Lezione 7: politiche nazionali rigorose ma equilibrate sono state fondamentali per guidare strategie di ripristino coordinate.
Lezione 8: il ripristino ha successo quando i fattori ambientali, sociali, economici e politici si allineano. Esempi storici dimostrano che i fattori isolati raramente catalizzano il cambiamento.
Lezione 9: obiettivi concorrenti, come l'agricoltura e la gestione forestale, o la produzione di legname e la protezione della Natura, sono ostacoli importanti. Affrontare e risolvere i conflitti richiede un approccio olistico alle scelte.
Lezione 10: i dati storici dimostrano che gli sforzi di ripristino con una visione a breve termine spesso nel medio-lungo periodo creano vulnerabilità.
Nuovo Regolamento UE sui crediti di carbonio
Il 27 novembre 2024 è stato pubblicato il Regolamento europeo che istituisce un quadro di certificazione dell’Unione per gli assorbimenti permanenti di carbonio, la carboniocoltura (da intendersi come produzione di crediti di carbonio n.d.a.) e lo stoccaggio del carbonio nei prodotti.
A tal fine il Regolamento stabilisce:
a) criteri di qualità per le attività che si svolgono nell’Unione;
b) norme per la verifica e la certificazione degli assorbimenti di carbonio e delle riduzioni delle emissioni;
c) norme per il funzionamento e il riconoscimento da parte della Commissione dei sistemi di certificazione;
d) norme per il rilascio e l’uso di unità certificate.
In Svizzera c’è carenza di legname da opera
L'industria del legno svizzera, rappresentata dall’associazione di categoria Holzindustrie Schweiz, nel febbraio 2025 ha segnalato una potenziale crisi di approvvigionamento di materia prima di origine nazionale, causata da una combinazione di fattori:
- precipitazioni eccezionali del 2024, che hanno ostacolato significativamente le operazioni di raccolta del legname;
- domanda costante di legname da parte delle segherie;
- una domanda più forte di legname da opera ha portato a una drastica diminuzione delle scorte di tronchi, che rischiano di esaurirsi entro l'estate del 2025.
Per mitigare questa situazione, l'organizzazione industriale sollecita i proprietari forestali ad accelerare e incrementare le operazioni di taglio.
Secondo gli industriali la mancata risposta a questa richiesta potrebbe comportare la perdita di quote di mercato per l'intera filiera svizzera, in un momento in cui la domanda di costruzioni in legno è elevata. A questo appello degli industriali va aggiunto che pure nel 2023, secondo l’Ufficio federale di statistica svizzero, si era già verificato un calo del 6% nella produzione di tronchi da opera a vantaggio delle trasformazioni energetiche. Se la tendenza si è mantenuta anche nel 2024 (ancora non ci sono dati precisi), forse non è solo una questione di precipitazioni eccezionali, ma anche di prezzi troppo bassi pagati ai proprietari che potrebbero trovare poco conveniente il rapporto tra costi e ricavi.
Svezia: più donne che uomini ad un corso sugli harvester
Il 5 marzo 2025, a Liljaskolan (Svezia), si è aperta un'aula insolita per il settore delle utilizzazioni forestali, dove su 13 partecipanti 9 sono donne. Le ragazze, come è normale che sia, non sono al corso per una sfida a un settore tradizionalmente maschile, ma per pura passione. "Siamo qui perché è un lavoro divertente".
La libertà della cabina, l'alba che sorge sulla foresta, la sfida quotidiana di un lavoro mai uguale: questi gli elementi che attraggono le giovani operatrici. Una delle ragazze parla di senso di appartenenza al ciclo forestale, un ruolo fondamentale troppo spesso ignorato.
La parità di genere non è un tema centrale per loro. "Non ci siamo iscritte perché siamo donne, ma forse possiamo ispirare altre ragazze a provarci".
Il futuro lo vedono nella foresta, tra macchine e natura. Il messaggio che lasciano è: "Se è la tua passione, fallo e basta".

L’uomo dai capelli arancioni e la politica forestale USA
Il Presidente USA, ad inizio marzo 2025 ha disposto che ampie fasce di foreste pubbliche americane possano essere abbattute per ricavarne legname. Questo è quanto riporta una notizia del Guardian (quotidiano britannico indipendente), notizia che due giorni dopo è stata ripresa anche in Italia da La Repubblica.
Ogni volta che si parla di abbattere alberi c’è subito un proliferare di polemiche, poiché l’argomento è chiaramente molto divisivo. Le associazioni ambientaliste e Parte del mondo della ricerca, sostengono che la scelta dell’uomo dai capelli arancioni eluda le norme sulla protezione delle specie in via di estinzione e rincarano la dose evidenziando il rischio che possano essere abbattuti alcuni degli alberi ecologicamente più importanti degli Stati Uniti.
Il presidente, in un ordine esecutivo, intanto ha richiesto che sia possibile intervenire su 113 milioni di ettari di foreste, nazionali e di altre proprietà pubbliche, sostenendo che in precedenza "politiche federali pesanti" hanno reso l'America dipendente dalle importazioni di legname dall'estero ed è perciò fondamentale invertire tali politiche aumentando la produzione interna di legname per proteggere la sicurezza nazionale ed economica". Oltre agli aspetti economici si è sostenuto che gli interventi nelle foreste pubbliche serviranno anche a limitare gli incendi. Alcuni ricercatori hanno però ribadito che i diradamenti, in molte situazioni, potrebbero aumentare le condizioni di aridità favorevoli agli incendi. Tuttavia non pare che in precedenza si fosse fatto riferimento ai diradamenti o a soluzioni tecniche specifiche. Insomma in questo momento negli USA c’è un gran caos che rende molto difficile capire cosa potrà essere fatto e quali sono le ragioni dell’una e dell’altra parte.
Un aspetto che può far propendere per l’approccio predatorio di questa amministrazione
è la richiesta al Servizio forestale federale e al Bureau of Land Management di aggirare l'Endangered Species Act degli Stati Uniti utilizzando non meglio specificati poteri di emergenza per ignorare le misure di protezione per habitat e specie vulnerabili. Sarà da capire se l’aggiramento dell'Endangered Species Act è illegale e se, per questo, sarà fermato da qualche corte federale.
Va detto che la pressione dell’industria sulle foreste pubbliche USA era già iniziata durante il mandato Biden, il quale aveva già concesso un aumento dei prelievi e bloccato un piano per la protezione degli alberi secolari, piano che poi è stato definitivamente annullato dall’attuale Presidente nel suo primo giorno di insediamento.
Ultimo, ma significativo segnale dell’approccio predatorio è la nomina a capo del servizio forestale federale di Tom Schultz, vice presidente dell’Idaho Forest Gorup e apprezzato referente dall’American Wood Council , che si occuperà della gestione di 154 foreste nazionali estese su circa 78 milioni di ettari, un'area grade oltre 2,5 volte l’Italia.

Dal Brasile arrivano in Europa pannelli in legno sottocosto?
La Commissione Europea ha avviato un'indagine sulle importazioni di compensato di conifere brasiliano a seguito di una denuncia presentata il 20 gennaio 2025 dal Consorzio del Compensato di Conifere (SPC) a nome dell'industria europea dei compensarti, che sostiene che le importazioni brasiliane sono oggetto di dumping nell'UE.
Il prodotto oggetto dell'indagine è il compensato costituito da lamelle di spessore non superiore a 6 mm, con entrambi gli strati esterni in legno di conifera.
L'SPC ha fornito alla Commissione Europea prove che le importazioni del prodotto in questione sono aumentate complessivamente in termini assoluti e in termini di quota di mercato. Le prove pare indichino che il volume e i prezzi del prodotto importato abbiano avuto un impatto negativo sulle quantità vendute e sul livello dei prezzi praticati dall'industria dell'UE.
L'indagine sul dumping e sul danno riguarderà il periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024, chi volesse contribuire fornendo informaszioni e dati ha 37 giorni per farlo a partire dalla notifica del 6 marzo.

Tunisia: iniziativa per una nuova Foresta Modello
Il 10 marzo 2025 la Rete mediterranea delle Foreste Modello ha dato notizia di un’iniziativa avviata in Tunisia per la costituzione di una nuova Foresta Modello. L'accordo, firmato con il Segretariato mediterraneo gestito da Regione Toscana, segna l'impegno della Tunisia ad avviare il processo e le attività necessarie all'adesione alla Rete Mediterranea delle Foreste Modello, rafforzando la cooperazione regionale nella conservazione ambientale e nello sviluppo sostenibile. Il Segretariato da parte sua sosterrà l'iniziativa con il supporto tecnico e il coinvolgimento nelle attività della Rete che ad oggi annovera 14 membri in 11 Paesi del bacino del Mediterraneo. L’ iniziativa tunisina si concentrerà sulla regione di Kroumirie-Mogods, un'area forestale di circa 90.000 ettari del nord-ovest della Tunisia, nota per la sua ricca biodiversità. La Foresta Modello servirà come piattaforma per la gestione forestale sostenibile, il coinvolgimento della comunità locale e lo sviluppo socio-economico. L'accordo prevede progetti di ricerca congiunti, programmi di sviluppo delle capacità, scambio di buone pratiche e supporto tecnico dalla MMFN e dai suoi partner. L'iniziativa è supportata anche da importanti soggetti nazionali, tra cui il Ministero tunisino dell'Agricoltura, delle Risorse Idriche e della Pesca e l'Istituto Nazionale di Ricerca per l'Ingegneria Rurale, l'Acqua e le Foreste (INRGREF). L’iniziativa tunisina va a rafforzare la componente nord-africana delle Rete Mediterranea delle Foreste Modello e aggiungendosi a quelle del Marocco e dell’Algeria e ad una seconda iniziativa in corso, ancora in Marocco.
Mentre la politica internazionale sta retrocedendo verso comportamenti divisivi e volti alla sopraffazione violenta del più forte sul più debole, che si pensava di aver ormai abbandonato da molti decenni, la Rete delle Foreste Modello, in direzione opposta e contraria, sta sviluppando nuove collaborazioni e sinergie tra popoli, culture e aree geografiche molto differenti tra loro.

La Cina nel 2024 ha ridotto le importazioni di tronchi
Secondo la Dogana cinese, le importazioni di tronchi nel 2024 hanno totalizzato 36,1 milioni di metri cubi pari quasi all’incremento annuale di tutte le foreste italiane. Il valore dell’importazione cinese è circa 6,2 miliardi di dollari USA ed ha subito un calo complessivo del 5% in volume e del 4% in valore su base annua.
Il prezzo medio dei tronchi importati è stato di 171 dollari USA al metro cubo, in aumento del 2% rispetto ai livelli del 2023, ma ci sono differenze significative tra conifere e latifoglie.
Le importazioni di conifere sono diminuite del 7% in volume e hanno registrato un prezzo medio pari a 130 dollari USA al metro cubo, con un calo del 3% rispetto al 2023.
Le importazioni di latifoglie sono invece aumentate dell'1% in volume con un prezzo medio di 277 dollari USA al metro cubo, in aumento del 5% rispetto ai livelli del 2023.
Nel 2024, oltre il 60% dei tronchi importati dalla Cina sono stati di Pino Radiata, Abete rosso e Abete bianco, Douglasia e Betulla.

Hawaii: risorse per la resilienza climatica
È del 12 marzo 2025, cioè meno di un mese dalla scelta del Presidente USA di tagliare i fondi, i siti web e le risorse federali per contrastare la crisi climatica, la disposizione del Governo delle Hawaii che stanzia fondi per incentivare la resilienza climatica.
La Commissione per la Mitigazione e l'Adattamento al Cambiamento Climatico delle Hawaii ha annunciato un nuovo ciclo di finanziamenti per il Programma Carbon Smart Land. Le risorse, comprese tra 25.000 e 100.000 dollari USA per ogni progetto avvantaggerà 10-15 gestori di foreste e terreni agricoli. Si tratta di un finanziamento che offre supporto per implementare pratiche rigenerative come l'agroforestazione, la riforestazione con specie autoctone e il miglioramento del suolo.
Questa notizia non ha significato né per l’originalità dell’iniziativa, né per l’importanza dell’impatto finanziario o ambientale. È però importante poiché fa comprendere come gli USA siano una federazione di stati in cui ciò che viene deciso a livello centrale dal Presidente riguarda solo le questioni comuni. I singoli Stati sono poi liberi di adottare scelte opposte in piena autonomia come ha fatto quello delle Hawaii.

210 nuove Città degli alberi nel Mondo
Il 4 Marzo 2025 a Lincoln, in Nebraska, stato situato nella parte centrale degli USA, la Arbor Day Foundation e l'Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura delle Nazioni Unite (FAO) hanno ufficialmente riconosciuto 210 comunità come “Tree cities of the World” che in italiano si potrebbe tradurre in "Città degli Alberi del Mondo 2024".
Il programma fa parte dell’iniziativa "Città Verdi" della FAO, progettato per rafforzare le infrastrutture verdi sia nelle comunità urbane che rurali. Il 2024 ha registrato il maggior numero di città mai premiate dall'inizio del programma.
Le 210 "Tree cities of the World" di quest'anno rappresentano 24 paesi e sei continenti. Il programma "Tree cities of the World" include comunità che variano in dimensioni di popolazione da 1.500 a 12 milioni di persone. Attualmente, a livello globale, più di 134 milioni di persone vivono nelle "Tree cities of the World", parlando 37 lingue.
Per ottenere il riconoscimento di "Tree cities of the World ", una città deve rispettare cinque standard fondamentali: stabilire la responsabilità per la cura degli alberi; emanare una legge o una politica che disciplini la gestione di alberi e foreste; mantenere aggiornato l’inventario delle risorse arboree locali; allocare risorse per un piano di gestione degli alberi; e tenere una celebrazione annuale degli alberi per educare i residenti locali. In Italia per il momento solo Modena e Padova hanno ottenuto tale riconoscimento.
Per questa edizione di Pillole Forestali dal Mondo è tutto. Vi ricordo che oltre a questa rubrica Sherwood propone anche le Pillole Forestali dall'Italia realizzate a cadenza quindicinale da Luigi Torreggiani. Come per le Pillole Forestali dal Mondo anche quelle dell'Italia sono gratuite e si possono sia leggere che ascoltare in versione podcast.
Vi ricordiamo che anche potete contribuire a questa rubrica inviando notizie forestali dal mondo all'indirizzo .
Alla prossima edizione
Lascia un commento
Crediamo fermamente che creare un dialogo costruttivo con i nostri lettori possa costruire una comunità di appassionati, permettere di approfondire i temi trattati e arricchire tutti. Per questo motivo abbiamo attivato la sezione “commenti”.
Commentare un articolo è un'opportunità per partecipare alla conversazione pubblica e condividere le proprie opinioni. Partecipa anche tu alla discussione!
I commenti saranno moderati dalla redazione per assicurare che siano pertinenti, rispettosi e in linea con le nostre linee guida.
Crediamo fermamente che creare un dialogo costruttivo con i nostri lettori possa costruire una comunità di appassionati, permettere di approfondire i temi trattati e arricchire tutti. Per questo motivo abbiamo attivato la sezione “commenti”.
Commentare un articolo è un'opportunità per partecipare alla conversazione pubblica e condividere le proprie opinioni. Partecipa anche tu alla discussione!
I commenti saranno moderati dalla redazione per assicurare che siano pertinenti, rispettosi e in linea con le nostre linee guida.