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Proposta di un portale nazionale per la pioppicoltura

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Proposta di un portale nazionale per la pioppicoltura
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di Roberto Zanuttini e Pier Mario Chiarabaglio

Nell'ambito dell'arboricoltura da legno, la pioppicoltura italiana rappresenta una filiera di riferimento, ampiamente riconosciuta a livello internazionale. Essa, inoltre, costituisce un modello virtuoso e consolidato di integrazione tra i diversi operatori che la compongono, nell’ottica della produzione e trasformazione di legname di provenienza locale. La sua eccellenza è garantita dall’utilizzo di genotipi di pioppo selezionati, da tecniche colturali adeguate e dalla collaborazione di diversi attori che la compongono, tra cui ricercatori, vivaisti e coltivatori, industriali e decisori politici.
Al fine di ottimizzare le conoscenze e lo scambio di informazioni, potrebbe risultare particolarmente utile sviluppare un portale web dedicato e mirato a promuovere attività, informazioni di vario tipo, prodotti e sostenibilità dell’intera filiera tramite la condivisione di dati importanti per i diversi portatori di interesse e per i consumatori finali.

 

Il pioppo come risorsa economica ed ambientale per l’Italia

La coltivazione del pioppo è diffusa a livello globale soprattutto in Cina, Iran e Sud America, ed è molto sviluppata anche in Europa, ove risulta particolarmente diffusa e valorizzata nei Paesi mediterranei. In questo contesto, Francia, Spagna, Belgio, Ungheria e Italia trainano la produzione europea.
L'Italia si distingue per la qualità della produzione di pioppo, in quanto risultato di una lunga tradizione che ha affinato tecniche di coltivazione specifiche, tra cui l’impiego del clone ‘I-214’. Questo, inizialmente selezionato per rapidità di crescita e resistenza alla defogliazione primaverile, si è largamente diffuso per la sua elevata adattabilità a differenti ambienti e per il suo legno leggero e di colore chiaro, ideale per una vasta gamma di applicazioni industriali. Attualmente, la pioppicoltura italiana copre circa 50.000 ettari, una superficie variata nel corso dei decenni e in continua evoluzione per rispondere alle esigenze del mercato nazionale e non solo. Il sistema di coltivazione adottato è prevalentemente intensivo, con una densità di impianto tipicamente di 280 alberi per ettaro e un turno che varia in media dai 10 ai 12 anni, permettendo una produzione legnosa unitaria di pregio intorno ai 200 m3, con un incremento medio annuo di circa 20 m3 per ettaro.
La gestione del pioppeto richiede interventi di potatura e controllo fitosanitario, a volte anche di irrigazione, con un’attenzione costante e una manutenzione accurata. Tale approccio è fondamentale per ottenere toppi di base di elevata qualità, destinati alla sfogliatura per la produzione di pannelli di legno compensato che rappresentano il principale obiettivo produttivo della pioppicoltura nazionale ed europea. Le destinazioni principali dei suddetti pannelli sono il settore del mobile-arredo, quello dell’automotive (componenti per camper e caravan) e, in alcuni casi, il comparto dell’edilizia (unitamente ai pannelli osb e a quelli di fibra).
Il legno di pioppo, tuttavia, è una risorsa preziosa e versatile, in grado di alimentare svariate filiere tra cui quelle delle cassette per la frutta, dei segati per imballaggi e strutture di mobili, dei pannelli di particelle e della pasta per carta, oltre che la produzione di combustibili ad uso energetico da fonti rinnovabili.

 Proposta portal nazionale pioppicoltura 1

 

La pioppicoltura italiana risponde solo in maniera limitata alla domanda interna di legname di qualità per cui ancor oggi una parte del fabbisogno industriale di tondame viene importato da altri Paesi europei, ma essa è anche in grado di determinare l’esportazione di prodotti semi-lavorati e finiti, posizionando il nostro Paese tra i leader mondiali nel settore e assicurando un’importante competitività all’interno del mercato globale.
Grazie alla sua capacità di rapido accrescimento il pioppo coltivato con il modello intensivo messo a punto in Italia offre poi un contributo importante alla riduzione della CO₂ atmosferica attraverso lo stoccaggio a medio-lungo termine di carbonio nel legno e la protezione dei suoli dall’erosione, in particolare nel caso in cui la gestione sostenibile dell’impianto sia certificata. Questa coltivazione, grazie alle sue applicazioni in ambiti diversi, è dunque un asset strategico sia per l’economia che per l’ambiente.

 

Il portale web: uno strumento di conoscenza e sviluppo per la pioppicoltura

Nonostante l’importanza della pioppicoltura, in Italia manca ancora uno strumento concreto di collegamento e interscambio di informazioni all’interno della filiera che permetta una miglior pianificazione e organizzazione nel breve e medio periodo e che possa rivelarsi utile per i partner coinvolti. La realizzazione di un portale web dedicato alla filiera colmerebbe questa lacuna, rendendo il settore più trasparente, competitivo e aperto al dialogo sia a livello nazionale che internazionale, agevolando così l’interconnessione con le altre realtà europee. Prendendo ispirazione da piattaforme già disponibili come ‘Propopulus’ (https://propopulus.eu/en/), che riunisce coltivatori e aziende di vari Paesi UE, e dai portali nazionali di Francia (‘Peupliers de France’-  https://peupliersdefrance.org/ e https://peuplier.fr/), Spagna (‘Chopo en Castilla y León’-  https://populuscyl.es/) e Belgio (‘Centre de populiculture du Hainaut’,  https://cph-populiculture.be/fr/), il portale italiano potrebbe rappresentare un “hub” informativo contenente notizie, dati, risorse documentali di vario tipo e aggiornamenti per tutti gli attori della filiera. I suddetti siti possono fornire alcuni spunti di cosa è possibile fare per concretizzare la proposta e della visibilità che si potrebbe raggiungere. In ogni caso, gli aspetti tecnico-informatici su come progettare e organizzare le diverse pagine o sezioni del portale, i contenuti da inserire e i link a cui rimandare potranno essere definiti in un secondo momento anche in relazione agli scopi del progetto e agli interessi principali dei soggetti aderenti.

Tale piattaforma potrebbe garantire un accesso semplificato e guidato a dati chiave, nonché aggiornamenti su normative e regolamenti ambientali oltre che sulle tendenze di mercato, in modo da consentire agli operatori di adattarsi più rapidamente alle variazioni di domanda e offerta. Inoltre, potrebbe mettere a disposizione strumenti di analisi economica per supportare i coltivatori nella gestione delle loro attività, ad esempio con funzionalità di calcolo dei costi di produzione, redditività e margini di profitto. Una mappa interattiva aggiornata delle aree di coltivazione del pioppo, con dati dettagliati sulle condizioni climatiche e del suolo, faciliterebbe ad esempio la pianificazione di nuove piantagioni. Dovrebbe essere prevista anche una sezione normativa, costantemente aggiornata, con le leggi nazionali ed europee che regolamentano l’uso sostenibile delle risorse legnose e gli incentivi per la coltivazione eco-responsabile. In diversi casi potrebbe inoltre prevedere l’integrazione o il rimando a progetti o altri siti e iniziative che trattano argomenti di interesse specifico e complementari.
Un ulteriore valore del portale sarebbe rappresentato dall’implementazione di una collaborazione tra istituzioni, come CREA, Università e altri Enti di ricerca, FederLegno-Arredo, associazioni di coltivatori e vari operatori del settore, permettendo a ricercatori e tecnici di analizzare le tendenze della pioppicoltura, promuovere pratiche di moderna gestione e mostrare una miglior panoramica e conoscenza della filiera del pioppo. La comunità scientifica potrebbe poi condividere i risultati di studi e linee guida, tramite una sezione dedicata, con l’intento di fornire dati e strumenti per i proprietari di pioppeti e gli interessati ad investire in nuovi impianti, ad esempio con accessi a tutorial e guide pratiche alla coltivazione.
Un’ulteriore sezione del portale potrebbe mettere in evidenza i servizi ecosistemici del pioppo, come l’assorbimento di CO₂ e il contributo alla biodiversità, quantificabili grazie a calcolatori di impatto ecologico. Questi dati consentirebbero ai coltivatori di valutare la valenza ambientale delle loro piantagioni e la capacità di compensare eventuali emissioni. Una componente fondamentale del portale potrebbe inoltre essere rappresentata dalle informazioni relative alle certificazioni, sempre più richieste nell’ambito del commercio e l’esportazione di prodotti derivati.
La piattaforma potrebbe giovarsi di un’integrazione di informazioni fornite da portali regionali esistenti, come ad esempio “Legnonordovest” in Piemonte (https://legnonordovest.eu/), proponendosi inizialmente come un punto di accesso unificato in un ambito geografico padano-veneto e, in prospettiva, a livello nazionale.

Per rispondere alle diverse esigenze degli utenti, è possibile prevedere un’interfaccia suddivisa in sezioni intuitive e specifiche (alcune eventualmente ad accesso riservato), dedicate a ciascun aspetto della pioppicoltura, e una sezione divulgativa, con contenuti come la storia del pioppo in Italia e il suo contributo alla sostenibilità ambientale. Per i coltivatori, una banca dati dettagliata dovrebbe includere informazioni sui cloni mediante le relative schede, sulle tecniche di gestione agronomica degli impianti, sugli aspetti di interesse commerciale, sulle modalità per ottemperare ai requisiti legislativi, sulle rese produttive e sui costi; tali informazioni dovrebbero essere fornite in collaborazione tra vari Enti di ricerca e altri partner, garantendo dati aggiornati e verificati. I professionisti del settore potrebbero inoltre accedere a grafici di previsione e calcolatori per la cubatura delle piante in piedi e la stima del pioppeto. Sarebbe poi da prevedere una raccolta di FAQ per rispondere alle domande più comuni, incluse le indicazioni pratiche per migliorare l’accessibilità ai diversi servizi offerti anche agli utenti meno esperti.
Nell’insieme, uno specifico portale italiano potrebbe diventare un utile strumento e modello finalizzato anche a promuovere l’implementazione di una rete internazionale dedicata alla pioppicoltura. Tale approccio contribuirebbe a favorire la condivisione di conoscenze e, potenzialmente, l’accesso a fondi e sovvenzioni, favorendo l’ulteriore sviluppo di un settore economico complementare a quello forestale e di particolare importanza in ambito nazionale.

 

Conclusioni

La proposta e ideazione di un portale nazionale dedicato alla pioppicoltura rappresenta un'opportunità per valorizzare e rafforzare una filiera del legno italiana che presenta significative peculiarità. Una piattaforma centralizzata, conforme a quelle già presenti in Europa, consentirebbe di fornire dati di mercato, strumenti di gestione, di diffondere informazioni sulle certificazioni e aggiornamenti normativi, migliorando la comunicazione nell’ambito del settore. Questa iniziativa contribuirebbe non solo a un utilizzo più efficiente della risorsa pioppo ma anche alla promozione di un modello innovativo e interconnesso a livello europeo.
Il portale agevolerebbe il dialogo e l’interscambio di informazioni tra coltivatori, istituzioni, aziende e consumatori, promuovendo scelte e pratiche di coltivazione consapevoli. La disponibilità di strumenti per stimare i crediti di carbonio e monitorare i servizi ecosistemici delle piantagioni di pioppo, come l’assorbimento di CO₂ e il supporto alla biodiversità, oppure per calcolare la quantità di CO₂ stoccata nei semilavorati e prodotti derivati dalla lavorazione del suo legno, farebbe del portale non solo un riferimento tecnico per gli addetti ai lavori ma anche un mezzo per sensibilizzare ancor più l’opinione pubblica sull'importanza ambientale e socio-economica dell’intera filiera pioppicola.
In questo modo, il portale potrebbe svolgere un ruolo cruciale nella valorizzazione del pioppo, rispondendo efficacemente alle sfide di un mercato in evoluzione e sostenendo, al contempo, la transizione verso una gestione più responsabile delle piantagioni di questa specie. La piattaforma diventerebbe una risorsa accessibile e aggiornata, in grado di accompagnare il settore del pioppo in Italia e assicurando che tale filiera possa contribuire attivamente al conseguimento degli obiettivi ambientali nazionali ed europei e alle nuove sfide per la mitigazione dei cambiamenti climatici.
La proposta è stata giudicata di interesse dai vari rappresentanti delle istituzioni pubbliche e private che stanno per sottoscrivere una “Nuova intesa per lo sviluppo della filiera del pioppo” ed è stata inserita tra i potenziali fabbisogni da sviluppare e le opportunità da considerare nell’ambito dell’accordo.

Autori:

Roberto Zanuttini, Disafa - Università di Torino. E-mail
Pier Mario Chiarabaglio, CREA - Casale Monferrato (AL). E-mail

Corona P., Bergante S., Castro G., Chiarabaglio P.M., Coaloa D., Facciotto G., Gennaro M., Giorcelli A., Rosso L., Vietto L., Nervo G., 2024. Linee di indirizzo per una pioppicoltura sostenibile. Rete Rurale Nazionale, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, Roma, ISBN: 978-88-99595-96-8

Vacchiano G., Ancona V., Badiani M., Chiarabaglio P.M., Faccoli M., Fini A., Minotta G., Marchetti M., Nervo G., Paris P., Proto A., Sperandio G., Zanuttini R., Zimbalatti G. (2022). Intensificazione sostenibile nella filiera del pioppo. I quaderni di Aissa (2) 2022. Il contributo della ricerca italiana all’intensificazione sostenibile in agricoltura

Coaloa D, Chiarabaglio P.M., Giorcelli A, Pelleri F, Plutino M, Rosso L, Corona P (2020). Redditività di pioppeti ad alto fusto e di piantagioni di latifoglie a legname pregiato in Italia. Forest@ 17: 101-108. - doi: 10.3832/efor3595-017

Mauro M., 2023 - Gli strumenti di certificazione delle produzioni forestali di origine legnosa, tra multifunzionalità del bosco e gestione forestale sostenibile. L’Italia Forestale e Montana, 78 (1): 3-14. https://dx.doi.org/10.36253/ifm-1081.

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