La didattica nei corsi di laurea in Scienze Forestali e Ambientali in Italia: il vivaio del settore forestale italiano? Resoconto della tavola rotonda svolta durante il XV Congresso SISEF
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Nella storica cornice dell’Aula magna “Galileo Galilei” a Palazzo del Bo, antica sede del rettorato dell’Università degli Studi di Padova, lo scorso 11 settembre si è svolta una tavola rotonda sul tema della didattica forestale negli atenei italiani. L’evento è stato proposto da AUSF Italia, la Confederazione delle Associazioni Universitarie degli Studenti Forestali d’Italia, nel corso della XIV edizione del Congresso Nazionale SISEF (Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale).
La tavola rotonda, intitolata “I Corsi di laurea in Scienze forestali e ambientali: formazione, problematiche e opportunità” è stata moderata da
Paolo Mori di Compagnia delle Foreste, mentre i relatori coinvolti sono stati il prof. Davide Travaglini, ordinario di pianificazione forestale presso l'Università di Firenze e attuale presidente del CoSFA (Coordinamento Nazionale dei Corsi di Laurea in Scienze Forestali e Ambientali), il dott. Daniele Gambetti, consigliere nazionale del CONAF e il dott. for. Marco Bonavia, libero professionista da anni ospite degli eventi organizzati dalla Confederazione. A rappresentare gli studenti AUSF il presidente della Confederazione Salvatore Ruiu e i soci Amalia Radu e Tommaso Moneta.
La Tavola rotonda è iniziata con una breve introduzione di Mori sull’importanza dei corsi di laurea, intesi come il “vivaio” del settore forestale italiano, a cui è seguita la presentazione generale del lavoro svolto dagli studenti da parte del presidente AUSF Italia Ruiu. Due le principali linee di indagine: la prima ha consistito in un’accurata analisi dei piani di studio dei corsi di laurea, la seconda ha invece analizzato i dati riguardanti la distribuzione degli studenti forestali in Italia e le prospettive lavorative una volta conseguito il titolo di laurea.
L’analisi dei piani di studio dei corsi di laurea
Abbiamo fin da subito ritenuto necessaria una analisi complessiva sui piani di studio di tutti gli atenei per valutare lo stato della didattica. Sono stati raccolti in un unico database gli insegnamenti dei diversi corsi di laurea triennali (L-25) e magistrali (LM-73) forestali dei dodici atenei in cui è presente una sede locale AUSF. Successivamente, sono stati selezionati dieci insegnamenti, o gruppi di insegnamenti, sui quali è stato svolto un confronto che ha valutato il numero di crediti formativi universitari (CFU), i contenuti e le ore di esercitazione. Gli insegnamenti indagati sono stati selezionati dal Consiglio Direttivo di AUSF Italia, in seguito a un confronto preliminare avuto con le sedi locali AUSF, anche in funzione di un'indagine parallela di cui si scriverà in seguito.
Per questa prima indagine è stato fondamentale il coinvolgimento degli studenti di ciascuna università: i soci AUSF hanno riportato i propri pareri sulla qualità e sugli effettivi contenuti dei diversi insegnamenti proposti nelle offerte formative dei loro corsi di laurea, informazioni non sempre reperibili sui siti internet delle università. Il confronto è stato svolto, in primo luogo su un gruppo di materie scientifiche di base (chimica, fisica, matematica e statistica), e in seguito su altri nove insegnamenti: botanica, ecologia, selvicoltura generale, selvicoltura speciale, dendrometria, assestamento, diritto forestale, economia ed estimo, geomatica e GIS. Secondo AUSF gli insegnamenti selezionati e analizzati sono ritenuti fondamentali per un corso di laurea in scienze forestali, e perciò dovrebbero essere presenti nei piani di studio di ciascuna università. Questi costituiscono, infatti, una base di conoscenze che AUSF ritiene che dovrebbero essere comune a tutti gli studenti. Siamo consapevoli però, che quello analizzato potrebbe essere un elenco incompleto di insegnamenti fondamentali, da implementare con future analisi.
Sono state notate e segnalate alcune debolezze comuni a più corsi di laurea, in diversi atenei: alcuni insegnamenti ritenuti da AUSF fondamentali sono assenti o non sufficientemente trattati. È stato valutato anche se gli insegnamenti fossero obbligatori o a scelta nei piani di studio, evidenziando come sia problematico il caso in cui un insegnamento fondamentale sia facoltativo per lo studente. Alcuni esempi riscontrati di non corretta distribuzione dei crediti formativi nei piani di studio che sono stati segnalati sono, ad esempio, l’insegnamento di Gestione sostenibile delle foreste, del corso Tecnologie per il territorio e l'ambiente agro-forestale dell’Università di Bologna, il quale racchiude in soli sei CFU conoscenze di ecologia forestale, selvicoltura e cenni di dendrometria. In alcuni atenei non si impartiscono insegnamenti di diritto forestale e selvicoltura speciale; mentre non si forniscono basi per l’utilizzo di software GIS in numerose altre università. Talvolta sono assenti i corsi di ecologia forestale e assestamento. Ci sono poi grandi differenze nel numero di crediti formativi assegnati agli insegnamenti di economia forestale, estimo, botanica, e altre materie di base come chimica, fisica e matematica. Infine, sono piuttosto rari gli insegnamenti che forniscono delle basi di statistica, importanti per tutti e specialmente per chi poi prosegue nel mondo della ricerca dopo aver conseguito la laurea.
L’analisi della popolazione studentesca forestale
Le ricerche che abbiamo portato avanti hanno riguardato una prima analisi sulla popolazione studentesca forestale e sulla relativa distribuzione in Italia e una seconda analisi riguardante le risposte ottenute da un questionario somministrato da AUSF a laureati in scienze forestali negli ultimi dieci anni. Per questa seconda indagine sono stati presi in esame tutti e quindici gli atenei italiani in cui sono presenti corsi di laurea in scienze forestali. Sono state quindi considerate, oltre alle dodici università in cui è presente una sede locale AUSF, anche la Libera Università di Bolzano, l’Università degli Studi di Milano e l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.
La prima analisi si è servita dei dati messi a disposizione dal Ministero dell'Università e della Ricerca, e ha messo in luce la distribuzione degli studenti iscritti e laureati appartenenti ai corsi di laurea magistrali in scienze forestali nel periodo compreso tra il 2019 e il 2023. È stato mostrato come la distribuzione degli studenti in Italia sia disomogenea: nel nord è presente in soli cinque atenei la maggior concentrazione di studenti, pari al 55%, mentre nel sud Italia, ripartiti in ben sette diverse università, si trova solo il 21% degli iscritti. Nel centro Italia troviamo invece il restante 24% suddiviso nei rimanenti tre atenei. Sono stati indagati anche i dati relativi alla distribuzione dei laureati nei corsi di laurea forestali magistrali: il nord Italia contribuisce con il 57%, a cui fa seguito il centro con il 21% e il sud con il 22%.
Nel complesso, la distribuzione degli iscritti rivela non solo la geografia studentesca delle scienze forestali in Italia, ma solleva anche questioni importanti riguardanti l'attrattività delle diverse sedi universitarie. Comprendere queste tendenze è essenziale per garantire che tutte le aree del Paese possano beneficiare di una formazione universitaria di qualità.
La seconda parte di questa indagine, ha riguardato un’analisi svolta a comprendere quale fosse l’opinione dei laureati sulla preparazione ricevuta nel proprio percorso di studi, rispetto alle esigenze riscontrate nel mondo del lavoro. Sono stati coinvolti giovani laureati in scienze forestali e ambientali in Italia che hanno conseguito il titolo tra il 2014 e il 2024 e che attualmente lavorano nel settore forestale. È stato somministrato loro un questionario predisposto da AUSF, nel quale si chiedeva se la preparazione universitaria fosse stata adeguata al loro attuale impiego. I risultati hanno evidenziato alcune criticità: in particolare, i laureati hanno segnalato che la preparazione ricevuta risulta spesso insufficiente per affrontare con successo l’esame di stato, necessario per esercitare la libera professione. Inoltre, sono emerse carenze significative nelle conoscenze e competenze di base, ritenute essenziali per le diverse professioni richieste oggigiorno dal settore. Si è riscontrata anche la necessità di aumentare le ore dedicate alle esercitazioni pratiche in campo e di laboratorio.
La tavola rotonda di Padova
Terminata la presentazione delle ricerche condotte da AUSF, si è aperto il dibattito con i relatori presenti al tavolo, e in seguito anche con la platea composta da studenti AUSF, professori, ricercatori e professionisti del settore. In primo luogo, è stato riconosciuto il ruolo del corso di laurea in scienze forestali come importante presidio sul territorio: questo prepara nuovi forestali formati anche in funzione delle peculiarità del contesto regionale, e che troveranno occupazione negli enti amministrativi, negli istituti di ricerca e negli studi forestali locali. Ciò sottolinea come la presenza del corso universitario va a beneficio di molte istituzioni ed enti, con riflessi positivi sul territorio e più in generale sul benessere della società. I rappresentanti di AUSF hanno sottolineato come la presenza di un corso di laurea forestale di qualità sia di interesse generale, augurandosi che, da una parte, le università si aprano ai suggerimenti che provengono dagli studenti e dal mondo del lavoro, e dall’altra, che tutti i portatori di interesse facciano sentire la propria voce all’interno degli organi deputati alla didattica negli atenei.
È emerso inoltre, che anche il coordinamento tra i docenti e gli studenti è fondamentale qualora ci sia la necessità di rivedere o riprogettare il piano di studi. Le sedi locali AUSF si sono rese disponibili ad attivarsi per raccogliere la voce della comunità studentesca e fare da tramite con il corpo docente, come accaduto di recente nelle università di Firenze, Ancona, Viterbo e Napoli.
Conclusioni
AUSF Italia auspica che questa tavola rotonda abbia portato a riflettere sul tema e spera di aver dato il via ad un processo di revisione delle offerte formative che porti a concordare dei requisiti minimi necessari per ogni corso di laurea. Ci sono delle conoscenze di base che dovrebbero appartenere a tutti i laureati di oggi in scienze forestali e ambientali e dunque, devono esserci degli insegnamenti comuni per tutti, come emerso anche dal questionario somministrato ai giovani laureati. Non significa che tutti i corsi di laurea debbano essere identici, anzi, ogni ateneo potrebbe maggiormente specializzarsi su quelle che sono le peculiarità della regione o del contesto biogeografico.
C’è molta diversità, inoltre, nei corsi di laurea magistrale, in funzione degli ambiti maggiormente interessati dalla ricerca nelle università di appartenenza. Ogni ateneo dovrebbe saper organizzare il piano di studi magistrale affinché siano valorizzate le eccellenze e le peculiarità del dipartimento. Manca un po’ di organizzazione a scala nazionale sulle possibilità a disposizione dello studente nel momento in cui questo deve immatricolarsi a un corso triennale o magistrale. Con questo proposito, risulta interessante la proposta che è arrivata nel corso del dibattito della tavola rotonda, di creare un database che sappia raccogliere le offerte formative di tutti i corsi di laurea, evidenziando eventuali indirizzi specifici nelle magistrali.
Altri suggerimenti ricevuti nel corso del dibattito riguardano l’opportunità che è nata con il progetto Erasmus Italiano, che promuove scambi di studenti fra i diversi atenei in Italia. È stata proposta l’idea di lavorare per implementare la collaborazione tra i docenti di università diverse per nuove opportunità didattiche, come seminari o esercitazioni. Si è discusso inoltre riguardo a un eventuale potenziamento di alcuni corsi già erogati in vista dell’esame di stato (ad esempio estimo, diritto, GIS e CAD). Tanti piccoli suggerimenti, che assieme possono portare a una maggiore collaborazione e vicinanza fra gli atenei e con l’Ordine professionale.
Per concludere, gli studenti di AUSF Italia auspicano che questa tavola rotonda sia stata un punto di partenza per l’instaurarsi di un lavoro di revisione e rinnovazione dei corsi di laurea in scienze forestali e ambientali in Italia e che abbia gettato le basi di un nuovo percorso collaborativo e di dialogo tra studenti e docenti. Affinché ciò si realizzi, è però necessario che il CoSFA si faccia promotore di questo processo, in quanto organo di coordinamento tra i presidenti dei corsi di laurea. Altresì risulta fondamentale il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse alle riunioni del CoSFA, a partire dagli studenti e dal CONAF. AUSF Italia si dice disponibile a collaborare a questi lavori, ritenendo di poter rappresentare al meglio almeno una buona parte degli studenti, e fra tutti, quelli maggiormente interessati alle materie.
Tommaso Moneta, Amalia Radu, Salvatore Ruiu, Maddalena Senter
Il gruppo di lavoro di AUSF Italia per il congresso SISEF ringrazia tutti gli “Ausfini” che hanno partecipato al lavoro di raccolta, elaborazione e presentazione dei dati, i relatori e il moderatore della tavola rotonda, per la disponibilità data a prendere parte a questa iniziativa e averla resa un’attività di successo. Ringraziamo anche tutti i partecipanti all’evento per le idee condivise e i suggerimenti che abbiamo ricevuto.
Questo articolo è pubblicato nell’ambito del protocollo di intesa firmato da AUSF Italia e Compagnia delle Foreste. Per scoprire di più sulla storia dell’Associazione Universitaria degli Studenti Forestali, sul nostro sito è disponibile un articolo firmato da Solaria Anzilotti; oppure è possibile visitare la pagina Facebook, il profilo Instagram o scrivere una mail a .
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