Pillole forestali dall’Italia #47 - Città più “forestali”, la nuova Rete Donne Foreste e altre notizie di novembre
Ciao a tutte e a tutti e benvenuti all'edizione numero 47 di “Pillole forestali dall’Italia”, l’appuntamento quindicinale che vi descrive e commenta 5 tra le principali notizie su foreste e legno in Italia selezionate dalla redazione di Sherwood, sia in forma scritta che come podcast.
Questa rubrica è sponsorizzata da PEFC Italia, FSC®Italia e UNIFOREST - Macchine forestali, che ringraziamo per consentire la diffusione gratuita dell'informazione forestale.
Preferisci ascoltare o leggere?
Ecco la versione PODCAST (la trovi anche su tutte le piattaforme come Spreaker e Spotify):
Qui invece le notizie da LEGGERE:
A UDINE LA FORESTA ARRIVA IN CITTÀ
Iniziamo con un’iniziativa curiosa e interessante che arriva dal Friuli Venezia Giulia.
A Udine, infatti, lo scorso 4 novembre è stato inaugurato un progetto che è al tempo stesso un luogo fisico, visitabile, chiamato: “La foresta in città”. Si tratta di uno spazio espositivo permanente dove il bosco e il legno sono assoluti protagonisti, pensato come centro nevralgico di iniziative, incontri e dibattiti sui temi della gestione forestale sostenibile e della valorizzazione del legno locale.
È stato realizzato dal Cluster Legno Arredo Casa FVG in collaborazione con il Cluster Forestale Legno Servizi (che nel nuovo spazio ha trasferito anche parte dei suoi uffici), grazie al supporto dell’assessorato regionale alle risorse agroalimentari, forestali e ittiche.
Lungo le pareti delle nuove sale svettano tavole di legno delle specie arboree caratteristiche della collina e della montagna friulana, mentre al centro delle stesse sono presenti immagini e cartelli esplicativi dedicati non solo ai singoli alberi, alle loro caratteristiche ecologiche e tecnologiche, ma anche alla gestione delle foreste locali. Concetti come “selvicoltura naturalistica” e “pianificazione” introducono i visitatori al complesso e affascinante rapporto millenario tra esseri umani e risorse forestali in un territorio, quello friulano, dove il legno ha da sempre rappresentato una materia prima fondamentale, a cui sono legate filiere ancora oggi importanti per l’economia e la cultura locale.
“È un orgoglio rendere disponibile questo spazio alla cittadinanza”, ha sottolineato Mirco Ciliani, Presidente di Legno Servizi, “con questo nuovo luogo di collegamento tra città e montagna amplificheremo il racconto del valore delle foreste e del legno regionale, sempre più essenziale per un futuro sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico”.
Sostenibilità, comunicazione, cultura e partecipazione sono le parole chiave del progetto, sottolineate anche da Carlo Piemonte, Direttore generale del Cluster Legno Arredo Casa FVG: “Vogliamo raccontare la complessità della gestione forestale in modo aperto e trasparente, per far avvicinare i cittadini alla conoscenza di una materia prima rinnovabile, il legno, che è e sarà centrale nella transizione ecologica”.
Attualmente l’area espositiva copre 150 metri quadri, ma già dal prossimo anno è previsto un ampliamento che la porterà a 400 metri quadri, per ospitare una biblioteca e una nuova sezione dedicata ai legni nazionali e del mondo. È importante sottolineare che, in occasione del lancio dell’iniziativa, è stato inaugurato anche il nuovo portale regionale del legno - www.legnofvg.it - pensato per raccogliere e rendere accessibili dati, informazioni e notizie relative alla filiera bosco-legno del Friuli Venezia Giulia.
L’idea di aprire una “vetrina del legno” nel bel mezzo di una città appare lungimirante, perché potrebbe rappresentare un punto di partenza strategico per ricostruire una cultura forestale che, come sappiamo, rischia di perdersi giorno dopo giorno. Proprio per questo ci auguriamo possa crescere nel tempo, insieme a un dibattito ampio, serio e costruttivo su cosa significa oggi gestire responsabilmente le nostre foreste.
Per approfondire:
QUANTO SI PIANTA IN ITALIA?
Lunedì 11 novembre, sul Sole 24 Ore, è uscito un articolo a tutta pagina dal titolo: “Nuovi alberi, nel 2023 piantumazioni in calo del 10%”. A parte l’uso del termine “piantumazione”, purtroppo ormai entrato in modo diffuso nel linguaggio giornalistico a scapito del più corretto “piantagione”, l’articolo è interessante in quanto riporta i principali dati raccolti nell’Atlante delle foreste, realizzato da AzzeroCO2 e Legambiente con il supporto tecnico di noi di Compagnia delle Foreste.
L’articolo del Sole enfatizza molto la “classifica” delle regioni e delle città più o meno virtuose nell’attività di piantagione, anche se, in realtà, una graduatoria del genere ha ben poco senso, in quanto tutto dipende ovviamente dal contesto di riferimento. Primo in classifica, ad esempio, risulta con ampio margine il Trentino-Alto Adige, regione molto verde che non necessita certo di tanti nuovi alberi in aree non forestali, ma in cui i rimboschimenti sono stati numerosi a seguito dei danni di Vaia e del bostrico. Degno di nota è invece l’approfondimento sulle piantagioni in corso di realizzazione nelle città metropolitane grazie ai fondi PNRR, in cui si evidenziano i forti ritardi di molte realtà.
Ma a parte l’articolo, è importante analizzare il più approfondito Atlante delle foreste - report disponibile gratuitamente sul sito di AzzeroCO2 - in cui i dati raccolti sono contestualizzati e presentati attraverso numerosi grafici e tabelle.
Secondo il report, dalla primavera 2023 a quella 2024 sono stati piantati in Italia circa 2,4 milioni di alberi, su una superficie pari a oltre 3.000 ettari. Si tratta di investimenti frutto della pianificazione regionale e nazionale ma anche, in alcuni casi, di sinergie pubblico-privato. Secondo il report, il ritorno economico stimato in termini di servizi ecosistemici sarà di oltre 16 milioni di euro all'anno.
Il calo del 10% rispetto alle piantagioni dello scorso anno è dovuto, secondo l’analisi, al fatto che il 2023 ha rappresentato un anno di transizione, a seguito della conclusione dell’ultimo PSR e in attesa della piena operatività dei nuovi CSR. Questo ha portato sette regioni (Abruzzo, Campania, Lazio, Lombardia, Toscana, Calabria e Molise) a non registrare nuove piantagioni finanziate con fondi regionali.
Per quanto riguarda invece le piantagioni nelle città metropolitane con fondi PNRR, il report evidenzia quanto, nell’ultimo anno, l’attività di trapianto dai vivai ai luoghi previsti per la messa a dimora sia avanzata al rallentatore. Nell’Atlante, infatti, molte Città metropolitane mostrano valori pari a zero per numero di progetti finanziati, superfici coinvolte, alberi messi a dimora ed euro investiti. Si tratta di una forte sirena d’allarme rispetto agli obiettivi nazionali (6,6 milioni di alberi messi a dimora entro il 2024, poi ricalibrati a 4,5 milioni entro il 2026, con un finanziamento di 210 milioni di euro).
Ma l’Atlante non è solo numeri, molte pagine sono infatti dedicate a casi studio e si trovano anche spunti e riflessioni, come quelli sul possibile utilizzo di specie esotiche (degno di nota che questo tema sia sollevato da un’associazione ambientalista come Legambiente!) e sui rischi concreti di elevata mortalità delle nuove piantagioni. Il consiglio è scaricarlo e leggerlo in tutta la sua completezza.
Per approfondire:
UN PROGETTO LIFE CHE PROMUOVE L’EDILIZIA IN LEGNO
Abbiamo parlato di cultura forestale in città, delle piantagioni realizzate (o non ancora realizzate!) nelle città metropolitane… e ora proseguiamo con questo filo rosso che unisce boschi e aree urbane parlando di un nuovo progetto Life. Si tratta di Be-WoodEN, che è stato recentemente presentato alla fiera Ecomondo e che, come dice il nome, parla di promozione dell'uso del legno, in particolare in edilizia.
Il progetto è ispirato dall’approccio New European Bauhaus (NEB) e si propone quattro obiettivi principali: promuovere la sostenibilità in edilizia superando la frammentazione della filiera locale nel settore del legno; superare le barriere culturali, tecniche ed economiche che attualmente limitano l’utilizzo del legno e dei materiali “bio-based” nel settore delle costruzioni; promuovere i principi NEB nell'intero processo costruttivo: dalla produzione e progettazione fino all'installazione ed alla gestione degli edifici, nell’arco dell’intero ciclo di vita.
La prima fase del progetto prevede la realizzazione di un programma di formazione e di comunicazione basato su “NEBinar” (quindi webianar specificamente dedicati all’approccio NEB) e podcast, per coinvolgere soprattutto tecnici e professionisti. Le fasi centrali del progetto si concentreranno invece su due azioni pilota, incentrate sul tema delle costruzioni in legno per l’edilizia sociale in due diverse regioni italiane: Liguria ed Emilia Romagna. Come prima azione, il progetto BE-WoodEN ha costituito un nuovo “New European Bauhaus Academy Pioneer Hub”, cioè un centro dedicato ad attività legate alla filiera e all’uso del legno e di materiali “bio-based” nel modo della ricerca, della formazione, della progettazione e della costruzione. Il nuovo hub si chiama “NEB SUD Hub”, che sta per “Sustainable Design with wood and bio-based material Hub”.
Il capofila del progetto è l’Università di Genova, ma è coinvolta anche l’Università di Firenze, FederLegnoArredo, la Regione Liguria, ART-ER per l’Emilia-Romagna e poi altri partner da Belgio, Polonia e Slovenia.
Visto che molte delle attività saranno formative e comunicative, dedicate proprio agli addetti ai lavori, il suggerimento è di scoprire e seguire questo nuovo e interessante progetto. Come sottolineavamo con le parole di Davide Pettenella nella prima notizia delle scorse Pillole, l’edilizia in legno potrà davvero rappresentare una frontiera importantissima per il comparto foresta-legno italiano del futuro: formarsi è il primo passo per essere poi protagonisti di questi sviluppi.
Per approfondire:
SEI PREMI PER LE COMUNITÀ FORESTALI SOSTENIBILI
Abbiamo già accennato della fiera Ecomondo di Rimini e la citiamo nuovamente, sia in questa che nella prossima notizia.
Come di consueto, infatti, durante Ecomondo si tiene anche la cerimonia del “Premio Comunità Forestali Sostenibili”, promosso da PEFC e Legambiente e arrivato alla sua sesta edizione. Il premio ha l’obiettivo di valorizzare buone pratiche di gestione territoriale e forestale evidenziando progetti virtuosi in sei diverse categorie.
Il progetto vincitore del Premio “Gestione Forestale Sostenibile” è stata l’Agenzia Forestale Regionale dell’Umbria (AFOR), per la gestione di alcuni boschi del Parco Regionale del Monte Subasio. Per la miglior “Filiera forestale” è stato invece premiato il progetto A.BI.E.S., guidato dall’Unione dei Comuni Montani del Casentino e finanziato dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, che mira a valorizzare lo storico uso strutturale dell’abete bianco locale. Il Premio per il miglior “Prodotto di origine forestale” è stato assegnato all'azienda Tabu S.p.A., per lo showroom “total wood” di Casa Tabu Milano. Per quanto riguarda il “Miglior servizio ecosistemico” è stato premiato invece il Consorzio Boschi Carnici, per le attività svolte nell’ambito del progetto NETFo - NET of Forests, un’iniziativa di economia forestale collaborativa sviluppata con l'obiettivo di superare i problemi della frammentazione fondiaria. Il Premio per la miglior “Valorizzazione forestale” è stato assegnato all'azienda Vigolungo S.p.A., per la decisione di raccontare al pubblico, attraverso la pubblicazione del secondo bilancio di sostenibilità, le proprie iniziative di sostenibilità ambientale e responsabilità aziendale. Infine, il Premio per la categoria “Green Communities” è stato riconosciuto alla Comunità Montana Valtellina di Sondrio per un progetto dedicato proprio a questo tema.
Perdonateci questa parentesi, ma non possiamo non sottolineare come due progetti premiati su sei, NETFo e A.BI.E.S., hanno visto noi di Compagnia delle Foreste come partner responsabili della comunicazione. Siamo quindi doppiamente felici di questo riconoscimento e ci congratuliamo con tutte le colleghe e i colleghi coinvolti non solo in questi due ma anche in tutti gli altri progetti premiati.
Per approfondire:
NASCE LA RETE DONNE FORESTE
Concludiamo con una novità importante per il mondo forestale italiano: un breve ma denso documento che è stato presentato anch’esso a Ecomondo e che rappresenta un passaggio storico per il nostro settore. Si tratta del Manifesto della neocostituita “Rete Donne Foreste”, che testimonia l’impegno di alcune colleghe afferenti a diversi ambiti del settore forestale, tra cui Silvia Bruschini della nostra Redazione, che si sono riunite con l’obiettivo di: “Liberare l’energia delle donne per superare la diffidenza di genere”.
Il documento si articola in tre parti, ispirate alle componenti fondamentali degli alberi - radici, tronco e chioma - che qui vi riportiamo integralmente:
- le radici rappresentano la volontà di andare oltre l’immagine storica del settore forestale, tradizionalmente maschile, per arricchirne la crescita, l’innovazione e lo sviluppo, valorizzando qualità e professionalità anche femminili;
- il tronco simboleggia la necessità di assicurare oggi il giusto equilibrio della partecipazione femminile nei consessi istituzionali, accademici, professionali, pubblici o privati a tema forestale;
- la chioma, infine, rappresenta l’impegno a garantire alle giovani donne che si affacciano al mondo del lavoro la stessa facilità di accesso alle professioni forestali a tutti i livelli, da quelli manageriali a quelli tecnici e operativi.
Il Manifesto della Rete Donne Foreste può essere sottoscritto da tutte e tutti e questa neocostituita rete è ovviamente aperta a nuove adesioni, idee e iniziative. L’invito è di sostenerla, non solo con la propria firma e con iniziative mirate (come ad esempio l’utilizzo dell’hashtag #retedonneforeste), ma soprattutto attraverso scelte quotidiane, piccole o grandi che siano, che possono fare la differenza, nel mondo del lavoro così come nella vita di tutti i giorni.
Per approfondire:
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