Un antico portone ci accompagna alla scoperta del legno locale: nuovo video del progetto InVouderm
Passeggiando nel colorato paese di Rocchetta Cairo, in provincia di Savona, è facile rimanere affascinati dai murales che adornano le pareti esterne delle case. In pochi sono portati ad osservare l’antico portone in legno della Chiesa del paese, che in realtà è il vero “protagonista” del nuovo video-documentario che Compagnia delle Foreste ha realizzato per il Progetto InVouderm.
Ma cosa può mai “raccontare” un portone di tanto interessante? Immaginate un “maestro del legno”, un abile falegname, che con le sue mani sapienti e i suoi strumenti lavora con passione, trasformando una materia prima locale in un’opera che, dopo più di un secolo, resiste al passare del tempo. Ancora oggi, quel portone realizzato da Romolo Carle, il falegname di Rocchetta, è testimone dell'importanza del legno e delle sue molteplici applicazioni. Legno di castagno, robusto e durevole, proveniente da un bosco situato a circa 700 metri dalla chiesa parrocchiale. Un oggetto che è al tempo stesso una storia, quella di una micro-filiera a chilometro zero che a partire dal passato può parlarci di futuro.
Ancora oggi, infatti, il castagno è uno dei protagonisti dei boschi delle Langhe Liguri, che in passato rappresentavano una risorsa fondamentale per gli abitanti del territorio. Come in tante altre montagne d’Italia, il castagneto non veniva utilizzato solo per la qualità del suo legno, ma anche per il suo frutto e la realizzazione di cesti e altri utensili di uso quotidiano.
Un interessante aneddoto, raccontato dalla giornalista Claudia Patrone nel video-documentario, è relativo ai tre nomi diversi con cui in dialetto locale veniva chiamato il castagno, ciascuno riferito ad altrettanti diversi utilizzi. Inoltre, come raccontano gli anziani del paese, ai bambini veniva insegnata una filastrocca che descriveva, in ordine di maturazione, le differenti varietà di castagne da frutto presenti sul territorio.
Questi racconti, narrati nel video, dimostrano inequivocabilmente quanto fosse centrale il castagno nella vita degli abitanti di questa zona e quanto sia oggi fondamentale recuperare e valorizzare la gestione sostenibile del bosco, con tutte le sue potenzialità, contrastandone il diffuso abbandono.
Ed è proprio questo l’obiettivo del progetto di associazionismo forestale InVouderm: creare una rete di proprietari che collaborino per gestire i boschi in un’ottica di sostenibilità. Questo approccio aiuterà a prevenire i rischi derivanti dalla non gestione, come incendi e dissesto idrogeologico, e permetterà di valorizzare al meglio i servizi ecosistemici che i boschi possono offrire, con vantaggi diretti per l'economia locale.
A partire da un “semplice” oggetto di legno, insomma, è possibile ragionare di passato e di futuro, di gestione e di abbandono, di bosco e di servizi ecosistemici: il messaggio di fondo di questo breve documentario.
Il video è stato ideato in collaborazione con Emiliano Botta, dottore forestale della zona impegnato nel progetto InVouderm, e sarà utilizzato nelle scuole della zona per attività di educazione ambientale e paesaggistica. La sceneggiatura, le riprese e il montaggio sono stati realizzati da Compagnia delle Foreste.
Guarda il video:
Video realizzato da Compagnia delle Foreste per il progetto INVOUDERM grazie al finanziamento DiFor-Masaf - “Bando di selezione delle proposte progettuali per la costituzione di forme associative o consortili di gestione delle aree silvo-pastorali” - Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 - Piano Operativo Agricoltura, Sottopiano 3.
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