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Pillole forestali dall’Italia #60 - Scelte politiche per le filiere del legno e altre notizie di settembre

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Pillole forestali dall'Italia puntata 60

Ciao a tutte e a tutti e benvenuti all'edizione numero 60 di “Pillole forestali dall’Italia”, l’appuntamento mensile che vi descrive e commenta le principali notizie su foreste e legno in Italia selezionate dalla redazione di Sherwood, sia in forma scritta che come podcast.

Questa rubrica è sponsorizzata da FSC®Italia e PEFC Italiache ringraziamo per consentire la diffusione gratuita dell'informazione forestale.

 

Preferite ascoltare o leggere?

Ecco la versione PODCAST (la trovate anche su tutte le piattaforme come Spreaker e Spotify):

Qui invece le notizie da LEGGERE:

COVER STORY

PIOPPO E BIOCOMBUSTIBILI LEGNOSI: SCELTE POLITICHE CHE SI RIFLETTONO SULLE FILIERE

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Durante la pausa estiva di questa rubrica sono accaduti due fatti rilevanti nel campo della politica forestale. Si tratta di scelte strategiche che riteniamo interessanti perché si rifletteranno sulle rispettive filiere di interesse, molto diverse tra loro: quella del legno di pioppo e quella del legno destinato invece a usi energetici.

Iniziamo dalla filiera legno-energia, perché la notizia è arrivata prima, a metà agosto, quando tutti (o quasi) eravamo rilassati al mare o in montagna. Si tratta della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Piano d’Azione per il Miglioramento della Qualità dell’Aria 2025-2027. Tra le azioni più rilevanti introdotte dal Piano spicca una modifica del DM 152/2006 che stabilisce che in Italia potranno essere commercializzati solo biocombustibili legnosi certificati secondo la norma UNI EN ISO 17225 (garantita da due schemi di certificazione già esistenti in Italia: ENplus® per il pellet e Biomassplus® per legna da ardere, cippato e bricchette).

Secondo AIEL - Associazione italiana energie agroforestali, questa scelta, se accompagnata da strumenti adeguati, potrà rappresentare un’occasione sia per migliorare la qualità dell’aria, sia per rafforzare la filiera italiana bosco-legno-energia. Ci auguriamo che questo difficile percorso, attraverso adeguate politiche di aiuto a chi sarà virtuoso e seri controlli, possa aiutare anche a combattere il mercato nero, ancora molto presente nel nostro Paese soprattutto per quanto riguarda la legna da ardere ad uso domestico.

Ma passiamo alla filiera del pioppo, che ai primi di settembre ha accolto con favore un nuovo accordo interregionale, undici anni dopo l’intesa siglata nel 2014 a Venezia. Ad aderire sono state cinque Regioni (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Friuli-Venezia Giulia), insieme alle principali organizzazioni di categoria, agli enti di certificazione FSC e PEFC, al Cluster Nazionale Italia Foresta Legno, all’Associazione Italiana Pioppicoltori e al CREA - Centro di Ricerca Foreste e Legno.

L’accordo punta a promuovere la coltivazione del pioppo per soddisfare maggiormente i fabbisogni dell’industria del legno attraverso pratiche colturali sostenibili, tra cui l’impiego di cloni MSA (a Maggiore Sostenibilità Ambientale) e le Piantagioni 3P (Policicliche Potenzialmente Permanenti). Secondo il Centro Studi di FederlegnoArredo in Italia occorrerebbero almeno 115.000 ettari coltivati contro i circa 50.000 ettari coltivati attualmente: anche questo è un traguardo assai difficile, che tuttavia questo accordo proverà a stimolare in coerenza non solo con la Politica Agricola Comunitaria, ma anche con il nuovo Regolamento europeo sul Ripristino della Natura.

 

Per approfondire: 

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FOCUS ricerca

NUMERI, OPPORTUNITÀ E LIMITI DEL "TREE TALKER ITALIA NETWORK"

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Ad agosto è uscito sulla rivista scientifica iForest anche un interessante articolo, a firma di un gran numero di ricercatrici e ricercatori forestali italiani e non solo, che descrive l’innovativa rete di monitoraggio di cui abbiamo già trattato in questa rubrica, chiamata TTIN - Tree Talker Italia Network.

I Tree Talker, di cui probabilmente avete già sentito parlare, sono strumenti tecnologici innovativi che permettono di misurare le dinamiche di accrescimento, di stabilità e di vitalità delle piante in maniera continua, al fine di comprendere le reazioni delle stesse agli stimoli climatici, ambientali e gestionali. L’articolo è interessante perché porta informazioni sui numeri a cui è arrivata questa rete nazionale, ma anche riflessioni su opportunità e limiti.

La TTIN è considerata da autrici e autori dell’articolo come fondamentale, nel contesto del cambiamento climatico in atto, per monitorare la risposta di alberi e foreste agli stress ambientali attraverso informazioni puntuali e costanti nel tempo, cosa non altrimenti possibile attraverso i metodi classici di rilevamento. La rete è oggi presente in quasi tutte le Regioni e Province Autonome (20 su 21, manca solo la Puglia) attraverso 82 siti distribuiti in tre diverse tipologie di foreste, classificate come “produttive”, “in transizione” e “sentinella”. Sono circa 800, in totale, i singoli alberi dotati di Tree Talker.  

La TTIN viene descritta nell’articolo come un avanzamento importante nel monitoraggio forestale in Italia, capace di fornire dati con elevata frequenza temporale che possono migliorare la comprensione dei processi ecologici, la gestione adattiva dei boschi e le politiche di conservazione. I limiti della rete, al momento, sono legati alla debole copertura del segnale in alcune zone remote, alla necessità di armonizzare i dati raccolti per poter effettuare confronti spaziali e temporali, ma anche alla scalabilità del sistema ad ambienti, specie, strutture forestali e condizioni climatiche molto diverse. Non manca ovviamente, tra i limiti, anche la necessità di manutenzione: dalla sostituzione delle batterie all’intervento in caso di danni.  

Si tratta di una vera e propria infrastruttura di monitoraggio a scala nazionale che, come tutte le grandi infrastrutture, avrà bisogno di una governance e di finanziamenti continui nel tempo: ci auguriamo che il suo potenziale sia sfruttato appieno, considerando anche il grande investimento pubblico che è stato necessario per crearla.

 

Per approfondire: 

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NEWS

EUTR-EUDR: PROTOCOLLO D'INTESA PER ACCOMPAGNARE LA TRANSIZIONE

Tornando al filone della politica forestale, è importante sapere che ai primi di settembre è stato anche siglato un protocollo d’intesa tra il Masaf e Conlegno riguardante la promozione della corretta attuazione del Regolamento EUDR, che diventerà operativo da fine 2025 (a meno di ulteriori rinvii, che potrebbero essere decisi nelle prossime ore come abbiamo raccontato QUI dopo l'uscita della rubrica).

La collaborazione tra Masaf e Conlegno permetterà di realizzare linee guida e materiale informativo rivolto ai soggetti interessati dal Regolamento EUDR, nonché di organizzare seminari e sessioni di formazione rivolti a operatori, commercianti e personale preposto ai controlli.

Inoltre, Conlegno si impegnerà a garantire al personale del Masaf l’accesso al portale LegnOK, al fine di facilitare l’operatività e il monitoraggio delle attività correlate all’applicazione del Regolamento.

Come più volte è stato segnalato dagli operatori economici, spesso anche con toni accesi e preoccupati, il Regolamento EUDR rappresenterà una sfida non certo facile per le imprese coinvolte: disporre di materiale informativo e attività di formazione sarà fondamentale per poterle accompagnare nella difficile fase di transizione che tra pochi mesi entrerà nel vivo.

 

Per approfondire:

NEWS

DUE “MOSSE” SETTEMBRINE DAL FRIULI VENEZIA GIULIA

Lo scorso 15 settembre come Compagnia delle Foreste abbiamo partecipato all’inaugurazione della nuova sede del Cluster forestale Legno Servizi, che dopo 5 anni è tornata a Tolmezzo, in area montana, in occasione dei festeggiamenti per i trent’anni di attività. “In tre decenni sono molto cambiate le esigenze delle imprese”, ha spiegato il Presidente Mirco Cigliani, “ma fare rete, creare un sistema coeso, è ancora oggi una risposta fondamentale. Il nostro obiettivo primario sarà lavorare insieme alle imprese boschive per permettere loro di adempiere agli oneri burocratici e amministrativi, sempre più complessi e difficili per piccole realtà imprenditoriali come le nostre. Ma non mancheranno però anche progetti di comunicazione, innovazione e di sviluppo della filiera”.

Ma sempre in Friuli Venezia Giulia, il 23 settembre, è stata anche inaugurata, in centro a Trieste, una nuova sede di “Foresta in città”, il progetto del Cluster Legno Arredo Casa (che collabora strettamente con Legno Servizi) nato per portare la cultura della gestione forestale e la conoscenza della risorsa legno regionale nel cuore dei principali centri abitati della Regione. “Si tratta di uno spazio, come quello già presente a Udine, dove si terranno incontri, presentazioni e workshop per scoprire le foreste, il legno e la gestione sostenibile dei nostri territori montani” ha spiegato Carlo Piemonte, Direttore del Cluster.

Se da un lato, insomma, i servizi alle imprese si riavvicinano alla montagna, dall’altro la cultura del legno e della gestione forestale si affacciano alle città: una “duplice mossa”, quella dei due Cluster friulani, che appare decisamente attuale e che potrebbe rappresentare una fonte di ispirazione per molte altre realtà, alpine e non solo.

 

Per approfondire:

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ANCHE LA BASILICATA AVRÀ UN NUOVO PROGRAMMA FORESTALE REGIONALE

È quasi impossibile monitorare costantemente ogni attività delle 21 Regioni e Province Autonome italiane in ambito forestale, ma quando possibile ci teniamo a segnalare gli avanzamenti più significativi, soprattutto se riguardano territori poco illuminati dai riflettori del nostro settore.

È sicuramente il caso della Basilicata, che presto però si doterà di un nuovo Programma Forestale Regionale ventennale, valido per il periodo 2025-2044. A renderlo noto sono stati l’Assessore alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Carmine Cicala e il Presidente della Giunta regionale Vito Bardi, annunciando anche la predisposizione di una proposta per modernizzare l’attuale normativa forestale.

Il nuovo Programma Forestale, frutto di un processo di partecipazione pubblica con i principali portatori di interesse e del supporto tecnico-scientifico del CREA e dell’Università degli Studi della Basilicata, individua tre direttrici fondamentali: gestione sostenibile e ruolo multifunzionale delle foreste, uso efficiente delle risorse forestali, ma anche responsabilità e conoscenza, per garantire un approccio integrato alle politiche di tutela e valorizzazione.

Ricordiamo che, non a caso, a marzo dello scorso anno sulla rivista Forest@ della SISEF era uscito un lungo e interessante articolo dedicato proprio alla storia, alle caratteristiche e alle proposte gestionali per il futuro delle foreste della Basilicata. Un testo complesso e interessante, che vi invitiamo a leggere o rileggere.

 

Per approfondire:

SUGGERIMENTI da guardare e leggere

REPORTAGE DALLA VAL DI FIEMME

Come ben sappiamo, raramente i temi forestali finiscono sui quotidiani nazionali. Succede talvolta nel caso di eventi estremi, ma dopo la cronaca dell’accaduto i riflettori si spengono velocemente. Proprio per questo è ancora più degna di nota l’iniziativa del Fatto Quotidiano, che grazie al lavoro del giornalista Alberto Marzocchi ha approfondito ciò che sta accadendo nei boschi della Val di Fiemme dopo la tempesta Vaia e soprattutto dopo anni di avanzata del bostrico.

Pillole Italia 60 azzurrato

Mazzocchi ha collezionato un reportage scritto e un video-reportage, in cui si racconta la situazione attuale ma sempre con uno sguardo al futuro. Un ulteriore video è dedicato alla Scuola del legno di Tesero, con il suo interessante progetto di valorizzazione del legno azzurrato.

Siamo felici di aver aiutato il lavoro di Alberto, che ci ha contattati prima del suo reportage, fornendogli contatti, consigli e riflessioni. Anche questo è il ruolo di una rivista come la nostra, che può fare da ponte tra la stampa nazionale e i territori.

 

Per approfondire:

SUGGERIMENTI da leggere

IL LEONE D’ORO… AL LEGNO

Chiudiamo queste Pillole con una curiosità che merita di essere raccontata, perché le foreste, quest’anno, sono state protagoniste anche sul "red carpet" della 82ª Mostra del Cinema di Venezia.

Non si è trattato della proiezione di un docufilm forestale e nemmeno dell’abbigliamento in tessuto derivante dalla fibra di legno di qualche superstar del grande schermo, ma bensì di un Report, che PEFC Italia ha presentato proprio alla kermesse veneziana.

“Il valore del legno nell’industria cinematografica: materiali, strategie e professioni artigiane” è il titolo del documento, che è stato realizzato in collaborazione con l’Osservatorio Spettacolo e Ambiente.

Si tratta di una di quelle pubblicazioni che ha la capacità di aprire un mondo, mostrandoci qualcosa di tanto interessante quanto inaspettato: il grande utilizzo di legno nell’industria cinematografica, soprattutto per quanto riguarda i set e le scenografie, e le prospettive per un suo utilizzo più sostenibile.

Vi invitiamo a leggerlo: chissà che in futuro, nei titoli di coda di un gran bel film da Leone d'Oro... non possa essere citato anche il vostro contributo come fornitori di legno locale e certificato!

 

Per approfondire:

Per questa edizione di Pillole forestali dall'Italia è tutto!

Per rimanere costantemente aggiornati e ricevere spunti interessanti su ciò che accade in ambito forestale vi consigliamo di seguire anche le "Pillole forestali dal mondo", realizzate a cadenza mensile dal Direttore Paolo Mori.

Vi ricordiamo infine che anche voi potete contribuire a questa rubrica, inviando notizie di attualità su foreste e legno all'indirizzo: .

Alla prossima edizione!

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