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Foreste e memoria: un nuovo sito condivide documenti storici forestali

Foreste e memoria: un nuovo sito condivide documenti storici forestali
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Lo ripetiamo da diversi anni, in particolare da quando su Sherwood è nata la rubrica “Scripta manent”, che raccoglie frasi storiche tratte da testi forestali corredate da un commento sul loro valore nell’attualità: conoscere la storia dei boschi, del nostro settore, del dibattito che si è sviluppato nel tempo attorno alla Gestione Forestale Sostenibile, è oggi fondamentale per continuare il cammino verso i nuovi, ambiziosi obiettivi che immaginiamo per il futuro delle foreste; innovare, traguardare ai decenni a venire (come ogni buon forestale dovrebbe fare), ma con la consapevolezza delle proprie radici, quindi delle scelte, dei punti di vista, delle intuizioni visionarie, anche degli errori, che hanno portato ai boschi che oggi siamo chiamati a gestire e a riconsegnare alle generazioni future.

Per questo, quando ci è giunta la notizia della nascita di “Il Forestale.it”, nella Giornata Internazionale delle Foreste 2023, abbiamo reagito con grande entusiasmo. Si tratta di un sito web, realizzato da Daniele Giordano, ricercatore del CREA Politiche e Bioeconomia che collabora stabilmente con la Direzione Generale Economia Montana e Foreste del Masaf, nato con l’obiettivo di raccogliere e rendere liberamente disponibile online una grande mole di documenti storici forestali.

Il giorno del lancio del sito, con meraviglia, abbiamo osservato la prima collezione donata a tutti noi da Giordano, di grandissimo valore storico ma anche tecnico-scientifico: la raccolta completa di tutti i numeri della rivista “L’Alpe”, che dal 1903 al 1938 - prima realizzata a cura della Società Pro Montibus et Sylvis, poi da altri editori - dettò il dibattito di inizio ‘900 sulla gestione, la conservazione e la valorizzazione delle foreste italiane. 35 anni di articoli colmi di informazioni, dati, discussioni e proposte nate in un periodo fondamentale per la storia forestale d’Italia.

Non a caso, nel mezzo di quegli anni in cui L’Alpe fu il luogo dove le intelligenze forestali si confrontarono, venne approvata la Legge Serpieri, che quest’anno festeggia i suoi 100 anni; non a caso, Daniele Giordano ha scelto il 2023 per rendere concreta la sua idea e, non a caso, il suo sito si apre proprio con una frase del grande economista agrario legata proprio a foreste e storia:

“La foresta, che lentamente matura i suoi frutti, che espande attraverso le generazioni i suoi benefici, lega indissolubilmente all'opera buona dell'oggi il bene del lontano avvenire"

Arrigo Serpieri, 1914

Serpieri sito

Arrigo Serpieri (1877-1960) - Economista agrario, studioso e politico

Riteniamo che questa iniziativa sia di grande valore e che il suo ideatore meriti un plauso speciale perché “Il forestale.it” non è nato da un progetto con un budget dedicato a questa opera, ma unicamente dalla passione di Daniele Giordano, che l’ha realizzato nel tempo libero. Ci auguriamo che questo lavoro prosegua nel tempo, con tanti nuovi documenti utili a comprendere chi siamo noi forestali di oggi e perché i nostri boschi sono così come li osserviamo: due aspetti che derivano inevitabilmente dalla conoscenza e dalla comprensione del nostro passato.

È vero, accedere a questi documenti storici era già possibile recandosi nelle varie biblioteche che per fortuna li conservano con cura e professionalità. Tuttavia, il lavoro di selezione, scansione e collocazione online iniziato da Giordano li rende molto più facilmente fruibili ed espande quindi la loro diffusione e le potenzialità del loro utilizzo. Ci auguriamo quindi che questa iniziativa prosegua e che possa diventare un luogo centrale e sempre più ricco di documentazione storica liberamente e semplicemente accessibile da chiunque, studiosi, tecnici, studenti e semplici appassionati.

Per capire come è nata questa idea e conoscere meglio il suo promotore abbiamo posto alcune domande a Daniele Giordano. 

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Da dove nasce l’idea di raccogliere e scansionare intere collezioni di antichi documenti forestali da rilasciare poi liberamente online?

L’idea di un sito che raccogliesse, come un unico contenitore, materiale storico di interesse forestale consultabile con facilità e gratuitamente aleggiava nella mente da un po' di tempo. Diverse volte per finalità lavorative, di ricerca o per semplice curiosità ho avuto esigenza di reperire informazioni e notizie storiche sui nostri boschi e sulla loro storia e, come è facile immaginare, spesso il materiale di interesse risultava sparso in più biblioteche, oppure di difficile reperibilità o addirittura non consultabile. Devo dire che, per fortuna, in diverse occasioni la tecnologia è venuta in mio soccorso grazie al processo di digitalizzazione che molte biblioteche italiane hanno avviato, ma ovviamente moltissimi testi o documenti non erano sempre disponibili. Inoltre, in molti casi, le operazioni di consultazione nei diversi motori di ricerca, la dimensione dei file, la qualità della connessione internet, rallentavano di molto il processo di recupero delle informazioni.

C’è anche da dire che una forte accelerata è stata impressa da recenti eventi e mostre alle quali ho avuto modo di partecipare, come ad esempio la celebrazione per i 200 anni delle “Regie patenti” presso il Masaf. Durante queste occasioni la frase che più ricorreva nella mia mente era “queste sono cose che vanno raccontate” e quindi l’idea ha iniziato ad assumere caratteri più definiti fino a quando, conosciuto Luigi Torreggiani e il suo lavoro di divulgazione svolto con Compagnia delle Foreste e Sherwood, è diventata un tarlo!

 

Siamo davvero felici di aver stimolato questo “tarlo”... Oltre al valore storico e di conservazione della memoria, trovi che riscoprire questi documenti possa essere ancora utile nell’attuale dibattito sulle foreste?

Questo è un altro fondamentale aspetto che mi ha spinto ad intraprendere l’iniziativa. Negli accesi dibattiti tra conservazione e gestione, salvaguardia dell’ambiente e produzione di reddito, funzione ambientale e funzione economica-produttiva (come se inspiegabilmente l’una dovesse escludere l’altra), frequentemente vengono dimenticate le primissime domande che di norma un dottore forestale pone al bosco non appena fa la sua conoscenza... “da dove vieni? Chi sei? Dove stai andando?”. È l’inizio di un discorso intimo e profondo che incomincia proprio dalla comprensione e dalla scoperta del passato per provare a comprendere e risolvere le esigenze del presente ed intuire quelle del futuro, e durante il quale si è consapevoli che qualsiasi scelta gestionale deve essere in ogni caso il frutto di una mediazione ambientale, economica e sociale contestualizzata in un determinato momento storico. Come possiamo immaginare, nella quasi totalità dei casi il bosco in questione ha già incontrato l’uomo e le comunità locali con le quali ha instaurato nel tempo un intimo rapporto di connessione ed è arrivato a noi proprio grazie a quel rapporto anche se, durante il “crepitio” dei dibattiti, questo viene spesso colpevolmente dimenticato. La mia speranza è che la documentazione raccolta e messa a disposizione possa essere utile a quelli che hanno interesse a ricucire gli equilibri perduti e magari tenerli più in considerazione, perché penso che non ci sia conservazione del bosco senza un suo utilizzo ed una cura sostenibile e viceversa.

Giordano

Daniele Giordano, l'ideatore di "Il Forestale.it"

 

Il tuo progetto nasce come idea di un privato cittadino esperto e appassionato di questi temi: come speri possa evolvere questa iniziativa? Hai in programma nuovi aggiornamenti?

Sì, l’idea nasce come privato cittadino ma soprattutto come dottore forestale appassionato, o forse meglio innamorato, della sua professione.

Il sito è stato ufficialmente pubblicato in occasione dell’ultima Giornata Internazionale delle Foreste ed è stato realizzato con piccole economie personali che non hanno permesso di inserire tanto altro materiale raccolto. Sicuramente aggiornerò il sito con altri documenti e piccole curiosità, mi piacerebbe ad esempio aprire una sezione contenente gli atti normativi forestali (ad es. i Regi decreti), ma sono anche in attesa di capire le sue potenzialità, il livello di gradimento e la sua reale utilità, così da comprendere quali e quante altre risorse dedicare all’iniziativa.

Se mi chiedete di pensare in grande, rispondo che immagino un portale storico in grado di raccogliere e fornire documenti di interesse forestale di ogni tipo, come riviste, libri, atti normativi e di convegni, foto, disegni e tavole, magari tutto classificato per specifiche tematiche, ma mi rendo conto che sarebbe davvero un’impresa alquanto complicata, forse realizzabile con la collaborazione di tante altre biblioteche sparse sul territorio nazionale, personale dedicato e ingenti somme economiche.

Però… mai dire mai nella vita!

 

Durante questa prima fase di raccolta e scansione hai trovato qualcosa di inaspettato o di particolarmente curioso? C’è un aneddoto che vorresti raccontare?

Ovviamente durante la raccolta e la scansione della documentazione mi sono soffermato più volte a leggere articoli e documenti. Molte problematiche ricorrenti sono arrivate fino ai giorni nostri (ovviamente con i dovuti aggiornamenti temporali) come dissesto idrogeologico, frammentazione fondiaria, conflitto tra interessi pubblici e interessi privati. In particolare, il tema del dissesto idrogeologico, ieri come oggi, è sempre presente, magari con sfaccettature diverse. Agli inizi del secolo la causa era da ricercare in particolar modo nelle intense utilizzazioni boschive dettate anche dalla “fame” di terra per coltivi e pascoli oltre che dalle esigenze quotidiane di sopravvivenza (riscaldarsi e cucinare); oggi invece prevale l’abbandono delle terre aggravato in molti contesti dalla potenza distruttiva degli eventi estremi causati dai cambiamenti climatici. Se dovessi associare una tematica ad una specie, quella del dissesto idrogeologico sarebbe di sicuro una sempreverde. E poi ci sono i discorsi di Serpieri spesso pubblicati sulla rivista “L’Alpe” i quali, sempre con i dovuti rapporti temporali, davvero potrebbero essere letti ad un qualsiasi tavolo tecnico o politico dei giorni nostri. Da questo nasce la considerazione che… ebbene sì, anche Serpieri, per me, è un sempreverde!

 

La tua raccolta di documentazione è basata soprattutto sulla Biblioteca Storica Nazionale dell’Agricoltura del Masaf, a Roma: un luogo affascinante e ricco di preziose collezioni. Ce lo vuoi descrivere? È possibile visitarlo e consultare liberamente i volumi custoditi al suo interno?

Sì, la Biblioteca Storica Nazionale dell’Agricoltura del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste è un luogo pieno di fascino ed ogni volta che ho la fortuna di visitarlo è sempre un piacere per i sensi. Il legno di scaffali e soffitti abbinati alla mole di libri è un piacere per gli occhi; il profumo di carta antica e vissuta, ovviamente, è presente in ogni angolo e l’euforia, ogni volta che sono in attesa del documento richiesto, è sempre al massimo.

Ovviamente tutto questo è reso possibile grazie al personale che gestisce la biblioteca, sempre disponibile e pronto a fornire supporto in caso di difficoltà nelle ricerche. Per fortuna è possibile per chiunque visitarla e consultarne i tesori negli orari e nei giorni indicati sul sito internet del Ministero.

Un video che mostra e racconta la Biblioteca Storica Nazionale dell’Agricoltura del Masaf

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