Dal 9 settembre 2025 e fino al 31 gennaio 2026 sono ufficialmente aperte le candidature per i comuni italiani che desiderano ottenere il riconoscimento Tree Cities of the World, il programma internazionale promosso da FAO e Arbor Day Foundation e coordinato in Italia dalla Fondazione AlberItalia ETS.
Cresce di anno in anno l’attenzione dei cittadini verso la presenza e la buona gestione degli alberi in città e nelle aree periurbane. Tuttavia, solo alcune grandi città (e non tutte) si sono realmente dotate dei quattro strumenti fondamentali richiesti da Tree Cities of the World: un responsabile dedicato, un inventario aggiornato del patrimonio arboreo, un piano del verde e un budget pluriennale.
Se questo è vero per i grandi centri urbani, lo è ancora di più per le città di medie e piccole dimensioni. Basti pensare ad esempio ad Arezzo, comune di circa 100.000 abitanti, che non dispone di un responsabile esclusivamente dedicato al verde urbano, non ha un inventario completo degli alberi (forse sono più di 47.000, ma non è certo), non possiede un piano del verde né un budget strutturato di medio-lungo periodo per la gestione. In diversi incontri con Legambiente Toscana è emerso che situazioni simili si riscontrano anche in altre città italiane, sia più grandi sia più piccole di Arezzo.
Ecco perché il supporto di un riferimento nazionale come la Fondazione AlberItalia, insieme alla possibilità di ottenere il riconoscimento internazionale di Tree Cities of the World, può rappresentare sia una spinta decisiva per gli amministratori pubblici che, al tempo stesso, un incentivo per cittadini e associazioni a stimolare una gestione più attenta, organizzata e pianificata del patrimonio arboreo.
In un’epoca in cui il cambiamento climatico e l’inquinamento mettono a dura prova la qualità della vita urbana, il verde cittadino non è più un semplice elemento decorativo, ma una vera infrastruttura verde. Alberi e parchi contribuiscono a purificare l’aria, ridurre le temperature, favorire la biodiversità e offrire spazi di socialità e benessere.
Con Tree Cities of the World, i comuni che investono nella gestione sostenibile del verde urbano entrano in una rete internazionale che valorizza l’impegno verso città più salubri, resilienti e inclusive.
Lanciata nel 2018, l’iniziativa fa parte di FAO Green Cities e ha già raggiunto risultati significativi: nel 2024 sono state riconosciute 210 città in 24 Paesi, con oltre 134 milioni di abitanti coinvolti e più di 3,2 milioni di alberi piantati.
In Italia, hanno già ottenuto lo status di Tree City of the World i comuni di Cesena, Lignano Sabbiadoro, Torino, Modena, Mantova, Milano e Tavagnacco.
Grazie al ruolo di referente nazionale assunto dalla Fondazione AlberItalia, l’adesione al programma diventa più semplice. I comuni interessati possono contare su un supporto tecnico e organizzativo per:
Per essere riconosciuti “Tree City of the World”, i comuni devono rispettare cinque criteri fondamentali:
Le candidature possono essere presentate fino al 31 gennaio 2026.
Tutte le informazioni e i moduli sono disponibili sul sito ufficiale del programma e sulla pagina dedicata della Fondazione AlberItalia.
Spesso è necessario che si presenti un’occasione concreta per avviare un cambiamento atteso da tempo. Molte amministrazioni sanno di avere bisogno di una gestione più organizzata e lungimirante del proprio patrimonio verde, ma manca lo stimolo a compiere il passo decisivo. Ecco, il riconoscimento di Tree Cities of the World, accompagnato dal supporto di un soggetto esterno come la Fondazione AlberItalia, potrebbe essere quell’occasione. Iniziare il percorso per potersi candidare, come sta facendo il Comune di Buttrio (UD) da qualche anno, rappresenta non solo un traguardo da raggiungere, ma anche uno stimolo alla continuità: un sistema che aiuta a mantenere nel tempo l’impegno necessario e a trasformare buone intenzioni in pratiche stabili e durature.
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