L’Italia avrà un Registro nazionale dei crediti di carbonio

Negli scorsi giorni la Commissione Bilancio del Senato, a larghissima maggioranza, ha approvato un emendamento molto interessante per il settore forestale.
Si tratta di un emendamento all’articolo 45.6 del DDL 564 (Conversione in legge del decreto-legge recante disposizioni urgenti per l'attuazione del PNRR, nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della PAC) che, di fatto, istituisce presso il CREA il Registro pubblico dei crediti di carbonio generati su base volontaria dal settore agroforestale nazionale.
Si tratta del primo Registro di riferimento per il mercato volontario dei crediti di carbonio generati dall’agricoltura e dalle attività di Gestione Forestale Sostenibile che permetterà di contabilizzare e monitorare questo ambito su cui da anni il settore forestale lavora senza però un coordinamento centrale.
Nell’emendamento si legge che i crediti saranno utilizzabili nell'ambito di un mercato volontario nazionale, in coerenza con le disposizioni relative al Registro nazionale dei serbatoi di carbonio agro-forestali istituito nel 2008. I crediti tuttavia non potranno essere utilizzati nel mercato EU-ETS e nel mercato Carbon Offsetting and Reduction Scheme for International Aviation (CORSIA); inoltre, ai fini dell'impiego su base volontaria i crediti potranno essere generati esclusivamente per le pratiche aggiuntive di gestione sostenibile, quindi “attività di imboschimento, rimboschimento e gestione sostenibile agricola e forestale aggiuntive a quelle previste dalla vigente normativa unionale e nazionale di settore”, secondo quanto previsto anche dal Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC).
Il Senatore di Fratelli d’Italia Luca De Carlo, primo firmatario dell’emendamento, spiega che il Registro, nato da un lungo lavoro iniziato dal basso nel territorio Bellunese, avrà sia una valenza economica, promuovendo, coordinando e mettendo in rete progetti in grado di generare reddito per agricoltori e gestori forestali, ma anche un significato culturale, per mostrare le utilità climatiche di attività troppo spesso considerate inquinanti o in contrasto con l’ambiente.
Secondo Marco Bussone, Presidente UNCEM, si tratta di un passaggio fondamentale che concretizza quanto previsto nel Testo unico forestale e nella Strategia forestale nazionale: “Con il Registro si darà sostanza alla valorizzazione dei servizi ecosistemici-ambientali del bosco, sancito dalla legge 221 del 2015, attraverso un mercato volontario che vedrà insieme Enti locali, privati proprietari e imprese che già stanno mettendo in atto questa pratica volontaria a beneficio dei 12 milioni di ettari di foreste del Paese”.
È utile ricordare che questo emendamento, votato anche dall’ex Ministro Patuanelli (Movimento 5 Stelle) e dai Senatori di PD, non è ancora legge, anche se è molto probabile che entrerà nel DL n.13/2023 sul PNRR che verrà a breve votato dai due rami del Parlamento.
A detta dello stesso Senatore De Luca, tuttavia, serviranno due decreti attuativi per rendere operativo il nuovo Registro (di MASE e Masaf) e poi, molto probabilmente, un ulteriore decreto del Masaf per la definizione dei criteri di certificazione.
Seguiremo con attenzione gli sviluppi di questo interessante strumento che potrà dare, lo speriamo, nuova linfa alla gestione attiva e sostenibile del patrimonio forestale nazionale.
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