Addio al “doppio vincolo” paesaggistico sugli interventi selvicolturali
Approvato l'emendamento che toglie il doppio vincolo ai boschi che ricadono in aree di interesse...
recensione e cura di Luigi Torreggiani
Pochi anni dopo l’unità d’Italia, nel 1877, una legge di unificazione nazionale della materia forestale, la “Majorana-Calatabiano” lasciò molto spazio a proprietari boschivi e industrie, non tentando di arginare un approccio predatorio nei confronti del patrimonio forestale nazionale e, più in generale, dei terreni di montagna, che apparivano fortemente degradati. Fin dall’inizio, perciò, fiorirono proposte per una sua riforma, in un ampio e fertile dibattito tecnico-intellettuale che venne definito “la questione forestale” e che ruotò attorno alla rivista “L’Alpe”, edita dalla “Società Pro Montibus et Sylvis”. Gli interventi che si succedettero nel tempo, anche grazie alle discussioni nate in quegli anni, furono volti a prevedere una sempre più attiva partecipazione dello Stato nella gestione del patrimonio forestale e questo stimolò una riflessione non solo tra esperti forestali, ma anche tra studiosi del diritto, sull’opportunità di una ricostruzione sistematica del quadro normativo su questo tema. L’apporto della dottrina giuridica ed economica, insieme alle riflessioni tecnico-scientifiche maturate in quegli anni, portarono alla Legge Serpieri del 1923, che quest’anno compie un secolo ed è ancora oggi un pilastro dell’ordinamento forestale italiano.
Federico Roggero, Professore di Diritto medievale e moderno all’Università La Sapienza di Roma, ricostruisce dal punto di vista giuridico, ma con ottime doti da narratore, questa avvincente vicenda nel suo saggio intitolato “Alle origini del diritto forestale italiano” che rappresenta uno spaccato fondamentale della nostra storia, da leggere e rileggere.
Questa recensione è tratta dal numero 262 di Sherwood | Foreste e Alberi oggi: se vuoi ricevere a casa la tua copia cartacea e non perderti l’anteprima su questo e altri contenuti esclusivi, visita la sezione dedicata agli abbonamenti cliccando qui. Abbonandoti contribuirai a sostenere tutto il lavoro della redazione di Sherwood.
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