Addio al “doppio vincolo” paesaggistico sugli interventi selvicolturali
Approvato l'emendamento che toglie il doppio vincolo ai boschi che ricadono in aree di interesse...
Ciao a tutte e a tutti e benvenuti all'edizione numero 30 di “Pillole forestali dall’Italia”, l’appuntamento quindicinale che vi descrive e commenta 5 tra le principali notizie su foreste e legno in Italia selezionate dalla redazione di Sherwood, sia in forma scritta che come podcast.
Questa rubrica è sponsorizzata da FSC®Italia e PEFC Italia, che ringraziamo per aver scelto di sostenere il nostro lavoro.
Preferisci ascoltare o leggere?
Ecco la versione PODCAST (la trovi anche su tutte le piattaforme come Spreaker e Spotify):
Qui invece le notizie da LEGGERE:
Mercoledì 13 dicembre, a Roma, è stato presentato il primo “Sistema Informativo Forestale Nazionale”, chiamato “SINFor”.
Si tratta di un collettore digitale di tutte le informazioni statistiche, amministrative, cartografiche e ambientali inerenti le foreste e le filiere forestali nazionali costituito da due macroaree, strettamente interconnesse tra loro: la “Carta forestale nazionale” e il “Database foreste”. Il portale che raccoglierà tutte le informazioni sarà operativo e liberamente consultabile da gennaio 2024 sul sito del Masaf.
L’iniziativa è stata fortemente voluta dal Masaf e la realizzazione è stata a cura del CREA, con i suoi Centri di ricerca “Politiche e Bioeconomia” e “Foreste e Legno” in collaborazione con il SIAN, il Sistema Informativo Agricolo Nazionale. Anche noi di Compagnia delle Foreste abbiamo contribuito mettendo in gioco l’esperienza accumulata nella realizzazione del primo “Rapporto sullo stato delle foreste e del settore forestale in Italia”.
“Con il SINfor e la Carta forestale nazionale”, ha spiegato Alessandra Stefani, Direttrice della Direzione Nazionale Economia Montana e Foreste del Masaf durante l’evento di presentazione, “finalmente l'Italia si dota delle informazioni indispensabili per basare le sue politiche su dati certi e condivisi. Abbiamo la conferma che l'Italia è un Paese forestale: adesso gli Italiani hanno uno strumento per esserne consapevoli. Gli indicatori stabiliti in questa fase di avvio si potranno arricchire nel tempo: da qui in poi possiamo solo migliorare”.
È importante spiegare che il SINFor è il risultato di un grande processo partecipativo tra diverse istituzioni che in varia misura hanno a che fare con il tema forestale: in primis le Regioni e le Province Autonome, ma anche altri enti e soggetti, pubblici e privati, che detengono i dati e le statistiche di interesse per il settore e che si sono impegnati ad implementare periodicamente queste informazioni all’interno del portale creato dal Ministero.
Non possiamo che commentare con gioia questo risultato: finalmente l’Italia, al pari di altri Paesi in cui le foreste hanno un peso importante a livello non solo di superficie, ma anche socio-economico e ambientale, avrà un luogo unico dove raccogliere dati forestali omogenei. Questi dati saranno fondamentali non solo per conoscere meglio una grande risorsa spesso dimenticata, ma soprattutto per immaginare politiche efficaci e lungimiranti. Non a caso il tema della necessità di dati forestali era stato inserito nel Testo Unico su Foreste e Filiere Forestali e poi ribadito con forza nella Strategia Forestale Nazionale.
L’uscita del SINfor comporterà anche un rischio, di cui bisognerà tenere conto: i numeri potranno essere analizzati e utilizzati con onestà intellettuale, nella maggior parte dei casi sarà così, ma anche essere interpretati ad arte, al fine di scatenare facili polemiche. Su questo occorrerà vigilare e sviluppare un serio dibattito tecnico-scientifico.
Ma a parte questo, occorre evidenziare che un altro piccolo-grande passo è stato mosso lungo la strada di una rinnovata politica forestale per il nostro Paese: l’importante, adesso, è non interrompere il cammino!
Per approfondire:
Facciamo un piccolo strappo alla regola: qui siamo nelle Pillole forestali dall’Italia, ma in questa notizia parliamo di documenti europei… che tuttavia, ovviamente, avranno ripercussioni anche sulle politiche forestali nazionali.
Lo facciamo attraverso un interessante articolo pubblicato su Pianeta PSR a cura di Raoul Romano, ricercatore del CREA Politiche e Bioeconomia, intitolato: “Foreste: nuovi orientamenti per la gestione sostenibile e regimi di pagamento per i servizi ecosistemici forestali”.
Nell’articolo, Romano spiega che la Commissione europea ha presentato negli scorsi mesi due importanti documenti volti a orientare i quadri normativi nazionali del settore forestale.
Il primo documento riguarda le “Linee guida per una gestione forestale prossima alla natura”; l'obiettivo è promuovere forme di selvicoltura e gestione più sostenibili per indirizzare le foreste europee verso una maggiore resilienza alla crisi climatica e favorire la conservazione della biodiversità forestale. Come spiega Raoul Romano: “In passato questo concetto è già stato ampiamente dibattuto e codificato in quella disciplina che conosciamo quale selvicoltura naturalistica o selvicoltura prossima alla natura. Questo approccio è scientificamente conosciuto e applicato in Italia già dal 1996 grazie all’Associazione Pro Silva Italia”. La sfida per l’Italia sarà ora di portare le buone pratiche e le esperienze positive, che esistono ma sono ancora troppo puntiformi, ad essere diffuse su buona parte del territorio nazionale.
Il secondo riguarda gli “Orientamenti sui regimi di pagamento per i servizi ecosistemici forestali”; l'obiettivo è presentare i metodi con cui i selvicoltori e i gestori del territorio potranno trarre benefici monetari dalla fornitura dei diversi servizi ecosistemici. Come spiega Romano: “Questo documento entra opportunatamente nel contesto nazionale in un momento in cui il dibattito sul riconoscimento dei servizi ecosistemici generati dalla gestione forestale sostenibile non è mai stato così aperto e contraddittorio”.
Non abbiamo qui la possibilità di approfondire ulteriormente entrambi i documenti, ma se non lo avete ancora fatto vi consigliamo vivamente di leggerli. Una selvicoltura più equilibrata e la possibilità di generare reddito dai servizi ecosistemici sono già temi caldi del presente e lo saranno sempre più nel futuro: approfondire come vengono trattati in Europa è un altro di quei passi da compiere nel cammino di una gestione forestale avanzata e in linea con le sfide del nostro tempo.
Per approfondire:
Come probabilmente sapete, da pochi giorni si è conclusa la COP28, la ventottesima Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si è tenuta a Dubai, sotto la presidenza degli Emirati Arabi Uniti, dal 30 novembre al 12 dicembre 2023.
È stata una COP molto controversa e ricca di accese discussioni e polemiche, che tuttavia è arrivata ad un risultato di portata storica: per la prima volta, nel testo del documento finale, è stata messa nero su bianco l’esigenza di allontanarsi dai combustibili fossili entro il 2050.
A Dubai, durante le due settimane di negoziato, era presente anche una Consigliera editoriale di Sherwood: Giuliana Torta, dottoressa forestale, funzionaria della Commissione europea, negoziatrice per le politiche di adattamento climatico e co-chair del Comitato di Adattamento climatico.
Abbiamo pensato di intervistarla di ritorno dalla COP28 in una chiacchierata podcast di circa 20 minuti in cui abbiamo discusso assieme dei risultati della Conferenza, del meccanismo della stessa e ovviamente anche di come (e se) è stato affrontato il tema forestale.
Vi consigliamo vivamente l'ascolto perché Giuliana ci ha portato notizie e riflessioni molto interessanti: potete farlo qui sul sito di Sherwood oppure su tutte le piattaforma cercando "SherwoodPodcast".
Per approfondire:
Arriviamo alla classica notizia numerica, che spesso vi proponiamo per basare idee e opinioni su dati solidi.
Purtroppo però, con questa notizia confermiamo un trend negativo, di cui avevamo già parlato nell’edizione numero 25 delle Pillole: continua la congiuntura negativa per quanto riguarda il mercato della filiera legno-arredo italiana, sia per il macrosistema legno che per quello arredo.
I numeri derivano dal monitoraggio di FederlegnoArredo: per il periodo gennaio-settembre 2023 si parla complessivamente di un -7,8% rispetto allo stesso periodo del 2022; in particolare l’export, che pesa per il 41%, si attesta a -7,5%, mentre il mercato interno a -8,1%. Il macrosistema legno, in particolare, vede una flessione media del 14,5%, con un trend negativo più accentuato sul mercato interno (-15,6%), rispetto all'export, comunque in “doppia cifra” negativa (-11,4%).
Come spiega il presidente di FederlegnoArredo Claudio Feltrin, il settore si avvia a chiudere un anno molto complicato, ma si intravedono possibili spiragli positivi per il 2024, che potrebbe riportare la filiera al segno più, trainata soprattutto dall’export verso nuovi mercati.
Un commento ulteriore viene dal Friuli-Venezia Giulia, dove l’arredo in legno è il secondo settore manifatturiero della regione e in cui il 2023 è stato un anno decisamente drammatico, con una perdita di export di oltre 100 milioni di euro nei soli dieci Paesi partner più importanti. Il presidente del “Cluster Legno Arredo Casa FVG”, Matteo Tonon, in un’intervista sul Messaggero Veneto ha parlato di “periodo complicato e di disorientamento del mercato”, che potrebbe essere superato solo attraverso “strumenti adatti a sostenere le imprese e a riconquistare i mercati, azioni di sostegno e accompagnamento delle aziende per mitigare gli effetti di questa congiuntura negativa e ripartire”.
Ci auguriamo che il rilancio di questo importante settore del “made in Italy” possa passare, anche se inizialmente in piccola parte, per una nuova strategia di approvvigionamento locale della materia prima. Su questo tema, l’attività del nuovo Cluster Italia Foresta Legno potrà essere fondamentale e perciò abbiamo chiesto un commento a Carlo Piemonte, Direttore del Cluester.
“La sfida che il settore foresta legno italiano vuole affrontare”, ci ha spiegato Piemonte, “è quella di poter agire e reagire insieme alle congiunture del mercato estero diventando un sistema sempre più coeso. Filiere nazionali, ricerca e territori si trovano infatti nel Cluster per sviluppare progettualità e favorire il confronto su tematiche delicate quali la formazione nel settore, l'EUDR, la gestione responsabile delle foreste italiane e la valorizzazione del legno nazionale”.
Per approfondire:
Chiudiamo il 2023 con una curiosità forestale che nell’ultimo mese ha appassionato, in modo quasi sportivo, diversi di noi amanti di alberi e boschi: stiamo parlando del concorso annuale per eleggere “l’albero italiano dell’anno”.
Si tratta di una bella iniziativa che la “Giant Trees Foundation” porta avanti dal 2019 e che si inserisce in un più ampio concorso europeo nato nel 2011. L’obiettivo è quello di sostenere la tutela e la salvaguardia degli alberi monumentali e di farne conoscere la storia, la connessione con la popolazione, il territorio e l'ambiente.
A sfidarsi in finale, quest’anno, c’erano quattro alberi meravigliosi, che vi elenchiamo dal meno votato fino al vincitore.
Al quarto posto si è classificato il “larice millenario di Val d’Ultimo”, in Alto Adige: un esemplare di 8,3 metri di circonferenza e 35 metri d’altezza. Al terzo posto troviamo la “Sequoia Gemella” di Villa Sammezzano a Reggello, alta ben 54 metri. Al terzo posto “L’Abete dei Briganti” della Riserva Naturale dell’Abetina di Rosello, in Abruzzo: 50 metri d’altezza e un’età stimata di 250 anni.
Infine, con ben 44.256 voti, è stato decretato “Albero italiano dell’anno 2023” l’olivastro di Luras, in Sardegna: un esemplare davvero straordinario, di età stimata tra i 3.000 e i 4.000 anni.
E ora, proprio come accade con il festival di Sanremo, il cui vincitore entra di diritto all’Eurofestival… l’olivastro di Luras parteciperà al contest europeo “European Tree of the Year”, che si terrà tra febbraio e marzo 2024.
Prepariamoci quindi a sostenere in massa il nostro albero monumentale a suon di voti!
Nel frattempo... vi suggeriamo di visitare le schede degli alberi che abbiamo citato, che sono ricche di fotografie, video e notizie interessanti su questi meravigliosi monumenti viventi.
Inquadriamo le pratiche di terapia forestale nel contesto socioeconomico con un intervistata a Ilaria Doimo e Davide Pettenella che hanno approfondito questo tema attraverso studi e ricerche.
Rilievo di precisione della martellata con sistemi GNSS-RTK quale supporto alla progettazione di cantieri di utilizzazione forestale soprattutto in aree protette.
Il “silenzio del bosco”, condizione soggettiva di ascolto e attenzione contrapposto ad un ecologismo che spesso non tiene conto dei rapporti consolidati fra territori e residenti.
Su “Il Tascabile”, la rivista di approfondimento della Treccani, un articolo di Luigi Torreggiani dedicato ai "confini" della divulgazione scientifica.
Un dottore forestale piemontese ci ha segnalato un fatto interessante, che porta a numerose riflessioni: il no di una scuola ad una proposta di educazione ambientale dedicata alla selvicoltura e al
Un editoriale apparso sul sito di Mountain Wilderness Italia intitolato "Non ci sono più boscaioli ed è un problema per tutti" spinge a ulteriori riflessioni.
Il nuovo Manifesto di EUSTAFOR invita a riflettere sul ruolo di esempio dei demani forestali pubblici
L'umanizzazione edulcorante della natura fa davvero bene al rapporto tra esseri umani ed ecosistemi? Una riflessione a partire da un articolo del Guardian.
Per prolungare la fissazione di CO2 oltre la vita delle piante queste devono avere un fusto idoneo ad essere trasformato in manufatti di lunga durata.
Nell'editoriale del numero 253 di Sherwood (2021) Luigi Torreggiani si interroga sul fatto che nell'acceso dibattito tra conservazione e utilizzazione c'è sempre un grande assente: la selvicoltura
Recensione della serie televisiva "L'uomo dei boschi", una produzione francese con protagonista Simon Allix, un artista viaggiatore che applica il suo talento all’editoria e al cinema.
Recensione del podcast “Vicini e lontani” del Post, con Matteo Bordone si parla di specie alloctone che proliferano fuori dal loro territorio di origine.
Dicono che troverete più nei boschi che nei libri. E che gli alberi vi insegneranno cose che nessun maestro vi dirà. È vero! Ed è proprio questa la meraviglia del bosco.
Pascale ci consegna un diario, un itinerario all’interno del suo “giardino botanico”, dove vengono raccontati i traguardi, ma anche i fallimenti e le debolezze di una vita intrecciata alle pi
Un podcast di RAI Play Sound che, in cinque puntate, prova a raccontare altrettante storie scritte a partire dall’immaginario Archivio Dendrosonico: per parlare del presente e del passato.
Un video che ripercorre a ritroso il viaggio che ha per protagonista il legno di risonanza di un abete rosso trasformato in un clavicembalo artigianale di elevatissima qualità acustica.
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