Addio al “doppio vincolo” paesaggistico sugli interventi selvicolturali
Approvato l'emendamento che toglie il doppio vincolo ai boschi che ricadono in aree di interesse...
di Dott. For. Alberto Biffoli
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Nella cronaca di Siena e provincia del quotidiano “La Nazione”, in data di Mercoledì 01 Novembre 2023 è comparso un breve articolo di centro pagina dal titolo apparentemente preoccupante: “Tagli abusivi nei boschi, multe per 100 mila euro. Il bilancio dell’attività dei carabinieri forestali che in 10 mesi hanno eseguito 1.300 controlli”. L’articolo si riferisce appunto all’attività dei Carabinieri Forestali nel territorio della provincia di Siena, tra i più boscosi della Toscana, con oltre 150.000 ettari di bosco.
Al di là del tono semi allarmistico del titolo, se analizziamo i numeri forniti dagli stessi Carabinieri Forestali, emerge una situazione del tutto normale/fisiologica per un territorio boscato così vasto; infatti, a fronte dei suddetti ettari, l’elevazione di 231 verbali, dei quali solo 12 con rilevanza penale (i restanti 219 sono solamente amministrativi), con una media aritmetica del valore della sanzione di € 441,56 (a fronte di un totale di € 102.000), quelle enunciate sono delle entità minime, per non dire virtuose, comunque affatto paragonabili a tagli illegali e distruttivi della Foresta Amazzonica, pur nella dovuta scala geografica, come addirittura era stato in mala fede divulgato negli scorsi anni da settori assai poco informati dell’associazionismo.
In particolare, 231 Verbali per relative infrazioni quasi tutte amministrative e non penali, su 1.300 controlli, significa che circa 1.100 controlli non hanno evidenziato infrazioni, pari a circa l’82,23% del totale dei controlli, che hanno invece rilevato situazioni rispettose della normativa di settore. Non solo: dal momento che le Ditte Boschive della provincia di Siena, o che operano sul suo territorio, sono almeno 200, appena 12 infrazioni penali con 10 soggetti indagati su 200 ditte, significa che appena il 5% delle ditte ha subito un verbale con risvolti penali (che comportano anche le sanzioni amministrative più grandi e salate), mentre le restanti potrebbero aver subito solo un piccolo verbale amministrativo dall’entità minimale di € 440 di media.
Ciò premesso, oltre a delineare un quadro virtuoso delle attività selvicolturali di taglio boschivo ordinario (rispetto alla normativa di settore) nell’arco dell’ultimo periodo analizzato, dimostra il notevole sforzo che la Polizia Giudiziaria, ossia i Carabinieri Forestali, sta svolgendo nel controllare il territorio.
Attività essenziale ed importantissima, quest’ultima, per garantire il rispetto della normativa di settore, nella fattispecie la Legge Forestale della Toscana (L.R. del 21 Marzo 2000 nr. 39 e s.m.i.) ed il suo Regolamento Forestale attuativo (D.P.G.R. nr. 48r dell’8 Agosto 2003 e s.m.i.); norme le quali, è bene dirlo, sono molto precise e puntigliose nel delineare le varie prescrizioni inerenti qualsiasi tipo di taglio colturale boschivo.
Si ricorda che, ai sensi dell’Art. 149 Comma 1° Lett. C del “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”, di cui al Dec.to Leg.vo 42/2004 e s.m.i. (detto “Decreto Urbani”), come recentemente modificato dall’Art. 5bis del “Decreto Asset”, è questa precisa e puntigliosa normativa che deve essere fedelmente rispettata nei tagli colturali boschivi per baipassare il Vincolo Paesaggistico e la relativa Autorizzazione ai sensi dell’Art. 136 e dell’Art. 142 Comma 1° Lett. G del citato “Codice”. L’infrazione di queste prescrizioni molto spesso può portare al procedimento penale perché, oltre al Vincolo Idrogeologico Forestale viene infranto anche il Vincolo Paesaggistico, ad ulteriore (matematica) conferma che tale vincolo non è stato in alcun modo eliminato dal “Decreto Asset”, come troppe voci in malafede, in diversi livelli sociali e politici, hanno fatto credere nelle scorse settimane.
Nell’attività di controllo, che si affianca a quella dei Carabinieri Forestali (anche se su un fronte ben distinto), occorre evidenziare anche il ruolo dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali i quali, nello svolgimento dell’incarico di Direttore dei Lavori di taglio boschivo, sia pubblico che privato, hanno l’obbiettivo principale di far rispettare la citata normativa di settore, a prescindere dal loro committente.
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