Addio al “doppio vincolo” paesaggistico sugli interventi selvicolturali
Approvato l'emendamento che toglie il doppio vincolo ai boschi che ricadono in aree di interesse...
Da molti anni ormai, a scala nazionale, non si sentiva più parlare di Demani Forestali Regionali (DFR) come opportunità per elevare la qualità della gestione del patrimonio boschivo italiano. Il 12 Aprile 2024, al Ministero delle Politiche Agricole, della Sovranità alimentare e delle Foreste (MASAF), il tema, abbandonato dagli anni ’80 del secolo scorso, è stato ripreso.
L’iniziativa è stata dell’Associazione Nazionale per le Attività Regionali Forestali (ANARF). Il sostegno è arrivato dalla Direzione Foreste ed Economia Montana del MASAF che ha promosso l'evento presso tutte amministrazioni regionali. L’organizzazione è stata curata da Compagnia delle Foreste. La collaborazione è stata prontamente offerta da 21 Regioni e Province Autonome su 21, ma anche dalla stessa DiFor, dalla DG Agri della Commissione Europea e da Eustafor, l’associazione Europea di proprietari pubblici di foreste a cui aderisce ANARF. Il titolo dell’iniziativa: “Demani Regionali e Strategia Forestale Nazionale”.
L’iniziativa prende spunto dal fatto che le foreste demaniali sono nate "… per provvedere mediante l'ampliamento della proprietà boschiva dello Stato, alla formazione di riserve di legname per i bisogni del Paese e per dare un razionale governo di essa, norma ed esempio ai selvicoltori nazionali" (dalla LN 277/1910, detta “Legge Luzzatti”).
A circa 114 anni dalla "Legge Luzzatti" la situazione delle Foreste Demaniali è profondamente cambiata. La loro estensione è aumentata ed oggi superano i 650.000 ha. I contesti ambientale, sociale ed economico sono mutati, la gestione di gran parte del demanio dello Stato, da circa 50 anni, è passata alle Regioni e alle Province Autonome. Era quindi giunto il momento di domandarsi: Che ruolo hanno oggi e che ruolo possono avere in un prossimo futuro le Foreste Demaniali Regionali? Che rapporto hanno con i territori circostanti? Sono quel motore di innovazione ed esempio per la Nazione, di cui parlava Luzzatti?
Che ruolo hanno oggi e che ruolo possono avere in un prossimo futuro le Foreste Demaniali Regionali?
In questi ultimi 50 anni le amministrazioni regionali, nel rispetto della loro autonomia in tema di foreste, hanno portato a:
In occasione dell’evento del 12 Aprile, l’ANARF ha presentato la “Carta dei princìpi per guidare la gestione sostenibile di tutti i boschi italiani”, aprendola alla condivisione e alla partecipazione di tutte le Regioni e le Province Autonome.
Con la “Carta” si definiscono obiettivi generali i DFR. Ogni Regione o Provincia Autonoma potrà adottare i principi e gli obiettivi della Carta, indipendentemente dal grado di vicinanza alla meta ideale, per rendere le proprie foreste il più possibile luoghi di:
Gli organizzatori si aspettano che l’evento porti sostanzialmente a tre risultati:
una gestione più consapevole, condivisa e responsabile delle Grandi Foreste Regionali può divenire sia servizio per i cittadini, sia esempio per tutti i proprietari di boschi
Nel complesso si tratta di un primo importante passo verso una gestione più consapevole, condivisa e responsabile che può divenire sia servizio per i cittadini, sia esempio di gestione forestale sostenibile per tutti gli altri tipi di proprietà che, attualmente, detengono il restante 94% delle foreste italiane.
Brevi dichiarazioni di Alessandra Stefani (DiFor, Masaf), Antonio Casula ed Enrico Calvo (ANARF) a seguito dell'incontro: "Demani regionali e Strategia Forestale Nazionale, una Carta di princìpi da condividere", tenutosi a Roma, presso il Masaf, il giorno 12 aprile.
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