Addio al “doppio vincolo” paesaggistico sugli interventi selvicolturali
Approvato l'emendamento che toglie il doppio vincolo ai boschi che ricadono in aree di interesse...
Per noi che abbiamo appreso da Giovanni Bernetti la dendrometria o la selvicoltura, che abbiamo letto i suoi articoli e che li abbiamo commentati in capannelli curiosi e assetati di sapere.
Per noi che abbiamo ascoltato le sue brillanti lezioni con la consapevolezza di essere davanti ad un forestale che aveva una marcia in più di tanti altri.
Per noi, oggi è un giorno triste perché Giovanni - così ci chiedeva di chiamarlo in Redazione - è venuto a mancare.
Ci ha lasciato però le sue idee e alcuni testi che un forestale appassionato può leggere con la certezza di uscirne ogni volta arricchito, anche dopo l'ennesima lettura.
Giovanni, infatti, ha sempre avuto una prosa facile, spesso coinvolgente, diretta e concreta nelle indicazioni selvicolturali o gestionali.
Tra i tanti che ha scritto, ci piace citare un libro, ormai introvabile in libreria, intitolato "I boschi della Toscana", dove il faggio, alla fine della lettura del capitolo che lo riguarda, diviene quasi un conoscente intimo a cui dare del tu.
Un altro è “Le piante del bosco. Forme, vita e gestione”, pubblicato da noi di Compagnia delle Foreste e presentato insieme a Giovanni a “Sherwoodstock”, la festa dei 20 anni della nostra rivista, dove in tanti hanno avuto il piacere e l’onore di scambiare qualche parola con lui.
Tra gli articoli, invece, uno dei suoi lavori più interessanti è quello sul "Trattamento a saltamacchione modificato" che ha pubblicato nel 1983 su Monti e Boschi. Un testo che ha ispirato la realizzazione di due progetti LIFE a distanza di 17 (Summacop) e 28 anni (PProSpoT). A noi è sembrato ancora così attuale che nel 2020 lo abbiamo ripubblicato e integrato con suoi nuovi contributi in uno speciale nel numero 245 di Sherwood.
In ricordo di Giovanni Bernetti abbiamo scelto di rendere scaricabile a tutti - anche ai non abbonati a Sherwood - questo speciale, affinché ognuno ne possa godere.
È un omaggio che sentiamo adatto alla volontà di Giovanni di far circolare le idee.
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