Addio al “doppio vincolo” paesaggistico sugli interventi selvicolturali
Approvato l'emendamento che toglie il doppio vincolo ai boschi che ricadono in aree di interesse...
recensione a cura di Paolo Mori
C’è sempre stata una contrapposizione tra Naturalisti e Forestali. Da una parte non si taglia nulla per principio di precauzione dall’altra si taglia tutto tanto il bosco ritorna sempre. Sia chiaro che questi sono i due estremi di una vasta rappresentanza di posizioni intermedie, ma nella realtà non è raro trovarli incarnati da rappresentanti delle istituzioni pubbliche e dell’imprenditoria o in tecnici di entrambe le parti. È invece insolito trovare in un’unica persona entrambi gli estremi che, necessariamente, devono scegliere, di volta in volta, un punto d’incontro su uno specifico caso reale.
Andrea Bernardini, autore di “Ma il bosco si può tagliare, o no?”, è invece un raro caso di Naturalista “forestalizzato”. Una persona che per formazione universitaria e sensibilità conosce a fondo le emergenze ambientali dell’area in cui lavora e intende conservarle al meglio, ma che, per un caso della vita, si è trovato a dover gestire un consorzio forestale, con esigenze di sostenibilità non solo ambientale, ma anche sociale ed economica.
Andrea cerca di rispondere alla domanda ineludibile del libro, ma la risposta non è univoca. Non lo è semplicemente perché in contesti complessi come quelli forestali non esistono “ricette” valide per qualsiasi caso. Anzi è proprio la variabilità dei casi, spesso al confine tra conservazione, utilizzazione boschiva e incremento della biodiversità, a far riflettere sull’esigenza di scelte puntuali in ogni area, talvolta differenziate anche all’interno della stessa particella. Il libro fornisce una vasta gamma di casi reali, di aneddoti o di colorite descrizioni di tipi umani con cui si deve misurare non solo per ogni decisione, ma anche per ogni azione pratica sul territorio.
Il linguaggio colloquiale del libro lo rende di facile lettura, in dei punti anche esilarante, soprattutto quando riporta esempi di colloqui con funzionari pubblici o boscaioli. Ma l’elemento predominante è la passione e la volontà di riflettere su soluzioni praticabili per chi opera sul territorio, che deve individuarle quotidianamente, sapendo che ogni scelta… “dipende” da una variabile e complessa quantità di fattori ecologici, sociali ed economici.
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