Addio al “doppio vincolo” paesaggistico sugli interventi selvicolturali
Approvato l'emendamento che toglie il doppio vincolo ai boschi che ricadono in aree di interesse...
Pochi giorni fa UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) ha pubblicato un dossier intitolato “Fragile come una montagna” e dedicato al tema del dissesto idrogeologico e della manutenzione del territorio. La pubblicazione arriva in momento in cui, a causa dei recenti fatti avvenuti in Romagna, si sta molto parlando del ruolo che ha avuto la scarsa manutenzione del territorio, soprattutto quello montano, sui danni alle infrastrutture e sugli allagamenti delle zone a valle. Tra le 15 proposte di UNCEM anche alcune che riguardano i boschi e la loro gestione.
Ribadendo la centralità della crisi climatica come concausa degli eventi che nelle ultime settimane hanno interessato il territorio dell’Emilia-Romagna, il dossier si concentra sulla necessità di una riflessione politica e istituzionale, sulla quale montare investimenti e processi duraturi di intervento per la gestione e la messa in sicurezza del territorio. 15 proposte, quelle di UNCEM, rivolte anche alla tutela delle comunità locali e dei loro bisogni.
Uno dei punti è dedicato proprio ai boschi, sottolineando come “Il dissesto si origina anche da foreste non gestite, non pianificate, e che non drenano più. Versanti troppo carichi, foreste non certificate, boschi d’invasione. E ancora, proprietà troppo piccole, parcellizzazione dei fondi che poi sono abbandonati”. Il punto della parcellizzazione è poi ripreso anche in seguito sottolineando quanto questo tema, oltre a rendere più difficile garantire la manutenzione del territorio, sia anche legato alla possibilità che si insedino nuove attività economiche nelle aree montane, siano esse legate all’agricoltura o alla selvicoltura. L’accesso alla terra è infatti fondamentale per lo sviluppo di nuove esperienze imprenditoriali nei territori.
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