Pillole forestali dall’Italia #06 - I risultati dell’Inventario 2015 e altre notizie di ottobre

Ciao a tutte e a tutti e benvenuti alla sesta edizione di “Pillole forestali dall’Italia”, l’appuntamento quindicinale che vi descrive e commenta 5 tra le principali notizie su foreste e legno in Italia selezionate dalla redazione di Sherwood, sia in forma scritta che come podcast.
Preferisci ascoltare o leggere?
Ecco la versione PODCAST (la trovi anche su tutte le piattaforme come Spreaker e Spotify):
Qui invece le notizie da LEGGERE:
Pubblicati i risultati di INFC2015
Finalmente, a circa un anno di distanza dall’uscita dei risultati preliminari, sono state pubblicate le tabelle definitive del terzo Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi Forestali di Carbonio riferito al 2015 (INFC2015), realizzato a cura dell’Arma dei Carabinieri - Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari e dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria - Centro di ricerca Foreste e Legno.
Le statistiche, raggruppate in 5 capitoli e 21 argomenti specifici, sono disponibili sia a livello nazionale, sia per le singole Regioni e Province Autonome, e ovviamente anche per i diversi livelli gerarchici, da quello più generale delle macrocategorie inventariali (bosco e altre terre boscate) a quello di maggiore dettaglio (le singole categorie forestali).
Oltre alle singole tabelle, è stato reso pubblico anche un documento di sintesi che riassume i principali risultati.
Rimandiamo ad una successiva notizia più approfondita l’analisi dei dati, con alcune riflessioni che da essi si possono trarre nonostante lo sfasamento temporale, ma ci sembrava prioritario segnalare innanzitutto la possibilità di consultare le tabelle INFC2015.
Per approfondire:
Si conclude con successo il Progetto For.Italy
Con l’ultimo esame da qualifica professionale svolto in Calabria ed un evento pubblico che si terrà il 9 novembre prossimo a Torino si conclude il progetto For.Italy, che ha rappresentato il primo concreto risultato della cooperazione interistituzionale attivatasi grazie al TUFF - Testo unico in materia di foreste e filiere forestali (d.lgs. 34/2018). Il progetto, coordinato da Regione Piemonte, ha avuto l'obiettivo di supportare il recepimento su tutto territorio nazionale del Decreto Ministeriale sulla formazione forestale (D.M. 4472 del 29.04.2020), diffondendo criteri minimi formativi per gli operatori forestali professionali di tutta Italia.
Nell'ambito del progetto, tra il 2020 e il 2022, sono stati realizzati un cantiere di lancio e 6 cantieri dimostrativi e informativi sulla formazione forestale a cui hanno partecipato circa 700 persone; poi 7 corsi di formazione per Istruttori forestali di abbattimento ed allestimento della durata di 7 settimane ciascuno (più una settimana di stage, quindi per 320 ore totali), che sono arrivati a formare 86 nuovi Istruttori forestali. Questi Istruttori ora potranno essere impiegati su tutto il territorio nazionale nella realizzazione dei corsi promossi dalle Regioni e dalle Province Autonome, diffondendo così a loro volta le nozioni e le tecniche apprese.
Si tratta di un finale di progetto ma che rappresenta però, in realtà, l’inizio di un percorso di cui nel nostro Paese c’era davvero tanto bisogno: la crescita, omogenea a livello nazionale, di veri e propri “professionisti del bosco”, come avviene da anni in altre realtà forestali a noi confinanti. Le sfide future della Gestione Forestale Sostenibile non possono essere vinte senza operatori forestali ben formati, consapevoli del loro ruolo e delle responsabilità del proprio operato, capaci di lavorare con sicurezza e professionalità e riconosciuti dalla società per i servizi fondamentali che il loro lavoro garantisce.
Da non dimenticare, ci teniamo a sottolinearlo, che For.Italy ha anche gettato le basi di un nuovo modo di collaborare tra le Regioni e le Province Autonome per il raggiungimento di obiettivi comuni, rappresentando di fatto un modello replicabile per altre questioni cruciali, come ad esempio la maggior diffusione della pianificazione forestale a più livelli.
Per approfondire:
Simulatori di tensioni per migliorare la formazione
In Trentino, in Val di Sella, l’Agenzia provinciale delle foreste demaniali della Provincia Autonoma di Trento ha predisposto un’area attrezzata permanente in cui possono essere simulate le tensioni anomale che si sviluppano nei tronchi a seguito dello sradicamento o della rottura. L’obiettivo è stato di dotarsi di un nuovo e pratico strumento formativo per insegnare agli operatori le tecniche più sicure ed efficaci da applicare durante l’esecuzione dei lavori di taglio e allestimento in boschi colpiti da disturbi naturali, come accaduto nel 2018 con la tempesta Vaia.
Si tratta nello specifico di quattro strutture metalliche, appositamente concepite, in grado di riprodurre le più significative situazioni nelle quali si possono trovare alberi e tronchi a seguito di una tempesta di vento o di schianti da neve.
Questo nuovo campo formativo permanente andrà a migliorare ulteriormente l’offerta dei corsi di formazione organizzati sul territorio trentino, avvicinandosi così sempre più alle esigenze di chi si trova a lavorare in contesti complessi come i cantieri post Vaia.
Non si tratta dell’unico simulatore del genere presente in Italia, un altro prototipo simile è stato infatti recentemente sviluppato in Valtellina, dagli Istruttori Forestali Lombardi, nell’ambito del progetto Safety4Rescue.
La frequenza e l’intensità di disturbi naturali nelle nostre foreste è in aumento a causa della crisi climatica in atto e strumenti di questo genere appaiono sempre più essenziali per cercare, grazie ad una formazione pratica, di ridurre al minimo gli incidenti in queste situazioni operative davvero complesse. Ci auguriamo quindi che le prime esperienze di Trentino e Lombardia possano fare da apripista per altre realtà territoriali, in modo così da diffondere questi strumenti innovativi e ridurre gli incidenti sul lavoro.
Per approfondire:
Trentino: una fotografia di dettaglio sulla filiera del legno
In Trentino è stato presentato uno studio assai completo, svolto dal Servizio Foreste e Fauna della Provincia Autonoma di Trento, da cui si evincono numeri molto interessanti sulla filiera locale del legno.
Ad esempio, dallo studio si scopre che le imprese di utilizzazione forestale iscritte nell’Elenco provinciale risultano 219 e occupano complessivamente 503 lavoratori. Di questi, il 75% ha meno di 40 anni, segno molto interessante di un settore che appare giovane e vitale. Queste imprese boschive gestiscono annualmente quasi 500.000 metri cubi netti di legname da opera, 30.000 tonnellate circa di legna da ardere e 115.300 tonnellate di cippato forestale e un dato significativo è che l’88% di questo materiale legnoso viene commercializzato all’interno dei confini provinciali. Il parco macchine appare molto vario e moderno: ad esempio, operano in provincia 65 sistemi di gru a cavo mobili di cui il 33% ha meno di 5 anni d’età. Dall’analisi risulta poi che nel periodo post Vaia la metà di queste aziende ha effettuato importanti investimenti in macchine e attrezzature ma purtroppo oggi il 95% degli imprenditori giudica molto difficile il reperimento di manodopera specializzata.
Altri numeri sono relativi alle imprese di prima lavorazione, che risultano 126 suddivise tra produttori di imballaggi, imprese di segagione e di assemblaggio. Queste imprese occupano in tutto 1.393 persone (numero in crescita del 14% rispetto al 2016), lavorano annualmente oltre 950.000 metri cubi netti di legname, perlopiù locale, e acquistano però circa 400.000 metri cubi all’anno di semilavorati, che per quasi l’80% provengono dall’estero.
Questi numeri sono solo una piccola parte delle numerose e interessanti informazioni disponibili nel Report, anche sottoforma di infografiche, che vi invitiamo a leggere.
Per approfondire:
Due aggiornamenti sulla certificazione forestale
Concludiamo questa edizione delle “Pillole forestali dall’Italia” con due aggiornamenti dal mondo della certificazione forestale.
FSC Italia ha presentato un aggiornamento della “Politica per l’Associazione”, che è in pratica l'espressione dei valori condivisi dagli individui e dalle organizzazioni associate a FSC. Questo documento prevede attività considerate “non accettate” a cui tutti gli associati e i loro gruppi aziendali si impegnano a non prendere parte, sia nelle operazioni certificate che in quelle non certificate. Tra i principali cambiamenti, l’ambito delle attività considerate non accettabili, che nella versione precedente si concentrava sulle operazioni forestali, è stato ampliato per includere i rischi di violazioni e illegalità anche nelle relative filiere. Questa, insieme alle altre modifiche, consentirà a FSC di proteggere meglio la propria credibilità e di individuare tempestivamente le organizzazioni che non si impegnano a rispettare i suoi valori.
PEFC Italia ha invece reso nota la conclusione del primo periodo di consultazione pubblica del nuovo standard di Gestione Sostenibile del Verde Urbano. Un gruppo di esperti di questo settore, rappresentanti di 26 organizzazioni e coordinati dai professori Francesco Ferrini e Fabio Salbitano dell’Università degli Studi di Firenze, hanno valutato e commentato lo standard che ora è pronto per la fase di test pilota in campo. Successivamente a questa fase si passerà poi con la seconda consultazione pubblica, per poi procedere con la presentazione del lavoro a livello internazionale.
Per approfondire:
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