Un "Position paper" ampiamente condiviso per valorizzare le biomasse forestali
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Potrà sembrarvi strana una notizia su biomasse ed energia termica nel mezzo di un’ondata di calore nel cuore dell’estate ma... è necessario, perché il 12 luglio scorso il Masaf ha reso pubblico un importante documento redatto dal Tavolo di Filiera Foresta-Legno. Si tratta di un “Position paper” di 16 pagine che contiene la posizione dei rappresentanti del settore forestale, condivisa dal Ministero, sul tema “Gestione forestale e sostenibilità degli usi energetici delle biomasse forestali”.
Il position paper nasce da un Gruppo di lavoro temporaneo coordinato da AIEL, Associazione italiana energie agroforestali, e composto non solo da rappresentanti del settore forestale (ad esempio Federlegno Arredo, Assocarta, FIPER, gli schemi di certificazione forestale FSC e PEFC), ma anche da delegati istituzionali, del mondo dell'università e della ricerca nonché da due importanti associazioni ambientaliste: Legambiente e WWF. Sottolineiamo quest’ultimo aspetto perché, come è noto, il tema delle biomasse a uso energetico è stato spesso divisivo e contrastato da parte dell’ambientalismo italiano.
L’obiettivo del documento è proporre una visione condivisa dei caposaldi e dei modelli da adottare per il corretto e sostenibile utilizzo delle biomasse forestali, in una logica di uso a cascata. Partendo dalla consapevolezza che i settori produttivi collegati alla filiera foresta-legno-energia hanno un ruolo strategico per valorizzare dal punto di vista economico e occupazionale le aree interne e montane del nostro Paese e per contribuire al raggiungimento di obiettivi di decarbonizzazione e di produzione di energia da fonti rinnovabili, i partecipanti al Tavolo hanno concordato la necessità e l’urgenza di declinare in un unico documento i princìpi condivisi su cui fondare le politiche forestali, ambientali ed energetiche tenendo conto delle specificità e sensibilità di tutta l’articolata filiera forestale.
Il documento elenca una serie di tematiche centrali e di proposte, con l’auspicio che esso non rappresenti solo un posizionamento comune ma anche la base per strutturare una comunicazione armonica per l’intero settore, senza contrapposizioni.
I commenti
“La pubblicazione del position paper rappresenta un risultato importante per tutto il settore” ha commentato Alessandra Stefani, Direttore Generale dalla Direzione Foreste del Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, “perché per la prima volta la filiera foresta-legno-energia assume una visione comune che è fondamentale per la realizzazione di politiche coordinate e condivise che riguardano le filiere produttive ed energetiche collegate al settore forestale fondato sulla gestione forestale sostenibile. È importante innescare quel cambio di mentalità necessario a dare il giusto valore a settori economici potenzialmente portanti per zone marginali e interne”.
Anche Annalisa Paniz, Direttrice generale di AIEL, ha commentato l’uscita del documento sottolineando la necessità di un cambio di paradigma: “Siamo molto soddisfatti per l’impostazione e la visione proposta nel position paper, in primo luogo perché supera impostazioni divisive privilegiando un approccio sistemico”, ha spiegato Paniz, “Il documento riconosce che le biomasse legnose provenienti da gestione forestale sostenibile possono offrire un contributo significativo sia per la diversificazione che per la sicurezza energetica del Paese. La produzione di calore e di energia elettrica in cogenerazione ad alto rendimento da biomassa legnosa può essere sviluppata nei territori senza alimentare alcuna competizione con altri possibili utilizzi. L’auspicio è che questo approccio possa continuare nel tempo, affinché si adottino iniziative a sostegno della filiera legno-energia che prevedano investimenti a lungo termine nella gestione delle foreste per aumentare i livelli di approvvigionamento sostenibile di materie prime e il loro utilizzo a cascata”.
Il decalogo
Il “Position paper”, che vi consigliamo vivamente di leggere, si conclude con un decalogo in cui sono elencate misure operative e linee politiche di indirizzo.
In estrema sintesi si chiede di:
- istituire un tavolo interministeriale permanente al fine di garantire la condivisione e il coordinamento delle politiche;
- ridefinire, nell’ambito del processo di revisione del Piano Nazionale Integrato Energia Clima (ne parlavamo nell’edizione #21 della nostra rubrica “Pillole forestali dall’Italia”), il ruolo delle biomasse legnose nella strategia energetica del Paese;
- istituire un Osservatorio sulle biomasse forestali, al fine monitorare le destinazioni d’uso, il valore e la qualità;
- sostenere le imprese boschive per investimenti e formazione grazie all’impiego dei fondi previsti da PNRR e PAC;
- sviluppare e sostenere la gestione forestale sostenibile, responsabile e certificata aumentando il ricorso alla pianificazione;
- adottare un approccio responsabile e realistico nell’utilizzo delle risorse forestali, privilegiando l’uso a cascata ogni qualvolta questo sia tecnicamente ed economicamente possibile.
- realizzare filiere locali e territoriali, per massimizzare i benefici socio-economici e ambientali;
- dimensionare gli impianti a “misura di filiera”;
- promuovere le filiere virtuose, basate sulla qualità, la legalità, la tracciabilità e l’efficienza degli impianti;
- garantire supporto economico e sussidi solo a impianti energetici con una filiere virtuose.
Come Compagnia delle Foreste apprezziamo particolarmente la volontà, da parte degli estensori del documento, di promuovere “una narrativa positiva rispetto al ruolo strategico che il settore della filiera foresta-legno-energia può avere nel panorama nazionale”, com’è scritto nel comunicato stampa ufficiale.
Siamo felici di aver già contribuito a questa narrazione da tempo, attraverso i nostri vari strumenti di comunicazione e, in particolare, con un recente podcast, intitolato “UNA NUOVA filiERA”, dove la maggior parte dei punti sopra descritti vengono affrontati attraverso il racconto di storie vere, raccolte in un reportage realizzato per il Progetto LENO tra la Val Susa, la Val Chisone e la Val Germanasca.
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