Regolamento contro la deforestazione ed il degrado forestale
Ascolta l'articolo
Prime riflessioni sulla proposta di regolamento comunitario con particolare riferimento al legno ed ai prodotti da esso derivati.
Angelo Mariano (Conlegno - Monitoring Organisation EUTR)
Recentemente la Commissione europea ha pubblicato la proposta di un nuovo regolamento comunitario destinato a sostituire la cosiddetta Timber Regulation ed a contrastare più efficacemente gravi danni ambientali quali la deforestazione ed il degrado degli ecosistemi forestali. In questo articolo ci si concentra sul degrado forestale, cercando di evidenziare i limiti operativi della definizione recata dalla nuova proposta legislativa e le potenziali conseguenze per chi importa, esporta e commercializza legno e prodotti derivati, inclusi quelli dell’industria del mobile e della carta.
Il 17 novembre, la Commissione ha presentato la nuova proposta di regolamento (Regulation on deforestation-free products) volta a proteggere il patrimonio forestale globale ponendo un significativo freno alla deforestazione ed al degrado forestale.
Rispetto alla Timber regulation dell’UE (EUTR - Reg. UE 995/2010) che condivide (insieme al FLEGT - Reg. CE 2173/2005) principi assimilabili, il nuovo regolamento appare molto più ambizioso: in quanto dall’accertamento dell’origine legale di legno (e quindi del contrasto all’illegal logging) e derivati commercializzati nell’UE, si passa al bando dell’importazione di legno e prodotti alimentari (olio di palma, soia, carne bovina, caffè e cacao) provenienti da qualsiasi area soggetta a deforestazione o degrado forestale. Così l’UE prevede di contenere entro il 2030 la propria quota di deforestazione indotta, salvaguardando almeno 70.000 ettari all’anno. Di pari passo, questo comporterebbe la mancata immissione di circa 32 milioni di tonnellate di carbonio in atmosfera (valutabile anche in un risparmio annuale di almeno 3 miliardi di euro) con ovvie ripercussioni positive in termini di prevenzione del cambiamento climatico e di salvaguardia della biodiversità.
Ovviamente il nuovo regolamento (destinato a sostituire la Timber Regulation) introdurrà nuovi vincoli per le imprese che attualmente rivestono il ruolo di Operatori o di Commercianti EUTR. Benché l’iter legislativo sia destinato a durare diversi mesi ed il testo della proposta sia passibile di modifiche volute da Consiglio e Parlamento europeo, si ritiene utile citarne di seguito gli obblighi più rilevanti per chi importa e commercializza legno e derivati (mobili, carta, ecc.) o derrate alimentari potenzialmente causa di degrado forestale (soprattutto i primi) e di deforestazione (principalmente le seconde):
- Effettuazione della due-diligence in caso di importazione, commercializzazione ed esportazione delle merci regolamentate evidenziando le coordinate di geo-localizzazione, la latitudine e la longitudine di tutti gli appezzamenti di terreno da cui si originano, nonché data, intervallo di produzione, nomi, e-mail ed indirizzi dei fornitori;
- Capacità di comprovare che i prodotti di cui approvvigionarsi (o da commercializzare ed esportare) non abbiano indotto deforestazione o degrado forestale dopo il 31 dicembre 2020;
- Elaborazione ed invio all’Autorità competente (almeno 5 giorni prima di attivare una delle fasi di cui al punto 1.) di una dichiarazione di conformità (ossia di rischio trascurabile) senza la quale non sarà possibile immettere sul mercato prodotti regolamentati. Le Autorità doganali controlleranno preventivamente la correttezza delle dichiarazioni sia per le merci in ingresso sia per quelle in uscita dal territorio comunitario;
- Pubblicizzazione (anche a mezzo internet) delle misure adottate per raggiungere, a livello aziendale, la conformità normativa: natura ed articolazione del sistema di due-diligence, in primis.
Il nuovo regolamento prevede l’effettuazione della due-diligence anche per i prodotti derivati da specie CITES (a differenza di quanto previsto dall’EUTR) e la possibilità di rivolgersi a terzi (direttamente incaricati) a cui demandare la compilazione e la presentazione (mediante appositi dispositivi informatici che la CE intende realizzare) delle summenzionate dichiarazioni di conformità. A riguardo, è opportuno sottolineare che l’imprenditore resta l’unico soggetto responsabile e quindi sanzionabile per l’eventuale trasgressione degli obblighi previsti dal regolamento e che, con il fine di agevolare l’effettuazione della due-diligence, la Commissione provvederà a classificare i Paesi di provenienza delle merci in base a tre livelli di rischio (benchmarking): alto, standard e basso. In presenza di quest’ultimo sono previste procedure semplificate.
Di fatto il proposto strumento legislativo anti-deforestazione beneficerà delle esperienze maturate (in ambito EUTR) sia dalle Istituzioni europee sia dagli Stati membri: responsabili della diretta attuazione della Timber regulation, norma piuttosto controversa e sottoposta a varie consultazioni pubbliche miranti ad appurarne l’effettiva efficacia (maggiori informazioni nel Box 1)
Box 1 - Breve excursus sull’evoluzione della normativa comunitaria di contrasto all’illegal logging
Per meglio inquadrare la nuova proposta legislativa è opportuno ricordare che già nel 2003 l’Unione europea pubblicò il suo Piano d’azione FLEGT, stabilendo specifiche misure di contrasto al cosiddetto illegal logging (prelievo legnoso non autorizzato) che affliggeva, e continua tuttora a danneggiare, il patrimonio forestale di diversi Paesi del mondo. Di fatto, la necessità di frenare tale crimine ambientale era già stata riconosciuta come un’azione prioritaria ai fini della gestione forestale sostenibile in occasione del 24° summit G8 di Birmingham del 1988. Nell’ambito del citato piano d’azione comunitario, l’UE approvò alcuni regolamenti volti ad accertare e promuovere la legalità di legno e derivati immessi sul mercato comunitario. I regolamenti fondamentali sono ben noti agli operatori dei settori del legno con gli acronimi FLEGT (Forest Law Enforcement Governance and Trade del 2005) ed EUTR (European Union Timber Regulation del 2010). Quest’ultimo è conosciuto anche come regolamento sulla due diligence in quanto si basa su tale procedura chiave per determinare e contenere al massimo il rischio che legno e derivati commercializzati nell’UE possano essere illegali, ossia essere stati raccolti o prodotti contravvenendo alle leggi vigenti nei paesi d’origine.
Vale la pena di ricordare che spesso, per gli Operatori EUTR, dimostrare che le merci di cui approvvigionarsi sono compatibili con le prescrizioni introdotte dal regolamento è tuttora problematico, soprattutto nel caso di prodotti caratterizzati da processi industriali complessi, ripetute intermediazioni commerciali o provenienti dai cosiddetti “Paesi a rischio” in cui coesistono condizioni di scarsa governance del settore forestale ed alti tassi di corruzione. Non meno gravoso è il compito delle Autorità competenti dei vari Stati membri deputate ai controlli degli operatori ed in particolare, della congruità delle procedure di due diligence da essi messe in pratica.
IL FLEGT - che si basa su accordi bilaterali di partenariato tra l’UE ed i Paesi terzi che ne fanno richiesta e che dimostrano di essere in grado di assicurare la legalità del legno e dei derivati da esportare in territorio comunitario - non ha avuto particolare fortuna in quanto, ad ormai 16 anni dalla promulgazione, risulta completamente attuato soltanto per l’Indonesia. Di fatto i processi propedeutici al varo delle cosiddette “licenze FLEGT”, attestanti la piena legalità dei prodotti esportati, si sono dimostrati troppo spesso complessi e farraginosi, anche a causa dell’instabilità socio-politica che contraddistingue una buona parte dei Paesi con cui l’UE ha intrapreso i necessari negoziati preliminari. Le suddette criticità hanno portato le Istituzioni europee ad interrogare sé stesse, gli Stati membri e la Società civile riguardo all’efficacia dei due suddetti regolamenti; ciò anche a mezzo di specifiche consultazioni pubbliche e ad un puntuale fitness check. In linea di massima, l’utilità del piano d’azione FLEGT e delle relative norme di riferimento, viene abbastanza riconosciuta dall’opinione pubblica che ne condivide sempre più gli obiettivi generali ed in particolare, la necessità di contrastare la deforestazione: oggi, come non mai, oggetto di importanti dibattiti ed accordi internazionali, quale la recente COP 26 dell’ONU sul cambiamento climatico.
Autori:
Angelo Mariano (Conlegno - Monitoring Organisation EUTR)
Parole chiave: Degrado forestale, deforestazione, telerilevamento, due diligence, regolamento, operatori, legno e derivati.
ULTIMI ARTICOLI e NOTIZIE
Legno: la chiave per una gestione forestale continua
In Italia proprietari e gestori forestali sono spesso in balia delle oscillazioni del mercato del legno, rese ancora più imprevedibili dalla crisi climatica. Quali sono le soluzioni possibili?
Associazionismo: una sfida antica e nuova per le foreste italiane
Il tema della cooperazione e del “fare rete” sono sempre più fondamentali alla luce dell’attuale quadro politico e sociale e dalla necessità di scelte strategiche imposte anche dalla crisi
Grandi Foreste Regionali: 10 principi per guidare la gestione dei boschi italiani
Il 12 Aprile, presso il MASAF, si è tenuto un evento per parlare del futuro della gestione dei boschi italiani e del ruolo dei demani regionali
Il castagneto didattico innovativo e sperimentale di AUSF Firenze
All’Orsigna il castagneto didattico innovativo e sperimentale di Ausf Firenze
Crisi climatica: perché NON pianteremo 100 miliardi di alberi in breve tempo
Perché NON pianteremo 100 miliardi di alberi in breve tempo valuta criticamente la possibilità di mitigare la crisi climatica con la piantagione di alberi nelle aree periurbane di tutto il Pianet
È online SINFor: il primo Sistema Informativo Nazionale Forestale
SINFor: il primo Sistema Informativo Nazionale Forestale
A Palermo il primo Forum Nazionale della Biodiversità
Il National Biodiversity Future Center (NBFC) organizza a Palermo un grande evento scientifico, il primo Forum Nazionale della Biodiversità.
Scivolone olimpico: in libreria un “instant book” sul caso della pista da bob di Cortina, con un saggio sul taglio dei larici
Luigi Torreggiani ha firmato un saggio all’interno del nuovo volume “Scivolone olimpico”, dedicato al caso del taglio dei larici a Cortina d’Ampezzo per la realizzazione della pista da bob
Ecobase, leader nei progetti di forestazione per il carbonio
Ecobase, operatore leader nei progetti di forestazione per il carbonio, introduce un nuovo programma in Italia per i proprietari terrieri.
Il recupero dei castagneti da frutto: scambio di esperienze tra Calabria e Toscana
Un evento a Sant’Agata d’Esaro per dare il via ad un ambizioso progetto di recupero dei castagneti italiani, basato sullo scambio di conoscenze e lo sviluppo di attività dimostrative e sperime
Il vino nel legno. Progetto ToSca: carati toscani in legno di castagno locale
Kick-off meeting per il progetto ToSca sul tema del rapporto tra il vino e il legno con particolare riferimento alla tradizione toscana di uso dei contenitori in legno di castagno.
La professione forestale nell’era della closer to nature selvicolture, un seminario ad UNIFI
Quali sono i possibili sbocchi professionali della laurea in Scienze Forestali? Come sta cambiando il settore alla luce dei recenti sviluppi in direzione di una selvicoltura più vicina alla natura
È davvero necessario e utile "umanizzare" alberi e natura?
L'umanizzazione edulcorante della natura fa davvero bene al rapporto tra esseri umani ed ecosistemi? Una riflessione a partire da un articolo del Guardian.
Crisi climatica e alberi: meglio fare arboricoltura da legno che "boschetti”!
Per prolungare la fissazione di CO2 oltre la vita delle piante queste devono avere un fusto idoneo ad essere trasformato in manufatti di lunga durata.
Tra ciliegi e social network
Nell'editoriale del numero 253 di Sherwood (2021) Luigi Torreggiani si interroga sul fatto che nell'acceso dibattito tra conservazione e utilizzazione c'è sempre un grande assente: la selvicoltura
Crisi climatica: perché NON pianteremo 100 miliardi di alberi in breve tempo
Perché NON pianteremo 100 miliardi di alberi in breve tempo valuta criticamente la possibilità di mitigare la crisi climatica con la piantagione di alberi nelle aree periurbane di tutto il Pianet
Verso un Manifesto condiviso per una Selvicoltura più vicina alla Natura
Raccolta commenti e sottoscrizioni al "Manifesto per una Selvicoltura più vicina alla Natura"
Perché la goccia ha infine scavato la roccia? Nuove riflessioni a seguito del dibattito sul “doppio vincolo” paesaggistico
Alcune considerazioni a seguito di un interessante commento apparso su Georgofili.info, a cura della Professoressa Nicoletta Ferrucci
Un “viaggio sentimentale” nei boschi italiani
Dicono che troverete più nei boschi che nei libri. E che gli alberi vi insegneranno cose che nessun maestro vi dirà. È vero! Ed è proprio questa la meraviglia del bosco.
La foglia di fico | Storie di alberi, donne e uomini
Pascale ci consegna un diario, un itinerario all’interno del suo “giardino botanico”, dove vengono raccontati i traguardi, ma anche i fallimenti e le debolezze di una vita intrecciata alle pi
Antennae - Se gli alberi potessero registrarci
Un podcast di RAI Play Sound che, in cinque puntate, prova a raccontare altrettante storie scritte a partire dall’immaginario Archivio Dendrosonico: per parlare del presente e del passato.
Dalla “questione forestale” alla legge Serpieri
Recensione del libro "Alle origini del diritto forestale italiano - Il dibattito dottrinale dal 1877 al 1923" di Federico Roggero.
La sostenibile leggerezza del legno
“La sostenibile leggerezza del legno”, una serie podcast promossa da Assolegno di FederlegnoArredo insieme a quattro aziende leader del settore: Friulsider, Marlegno, Rothoblaas e Xlam Dolomiti
Il suono del legno
Un video che ripercorre a ritroso il viaggio che ha per protagonista il legno di risonanza di un abete rosso trasformato in un clavicembalo artigianale di elevatissima qualità acustica.